Per la Cgil molte nascondono un abuso delle aziende
MESTRE. “E’ stata una vera esplosione: nel 2012 sono state aperte 549.000 partite Iva. Di queste ultime, 211.500 (pari al 38,5% del totale) sono ascrivibili a giovani con meno di 35 anni”. E’ quanto emerge da uno studio della Cgia di Mestre sui dati del ministero dell’Economia e delle Finanze. “Se rispetto al 2011 le aperture totali sono cresciute del 2,2%, tra i giovani l’aumento e’ stato quasi ‘esponenziale’: 8,1%”.
“Il motivo per cui abbiamo ragione di ritenere che una parte consistente delle partite Iva sia falsa – spiega all’AGI Ilaria Lani, responsabile per le Politiche giovanili della Cgil -è proprio il fatto che i dati degli ultimi anni dimostrano che hanno un solo committente e in forma continuativa, e questo tradisce la possibilità di un abuso”. Nell’ultimo anno, aggiunge la sindacalista, “si registra un aumento delle partite Iva individuali e lo si registra in alcuni settori esposti come le attivita’ professionali, in generale tutte le attivita’ di assistenza sociale e dei servizi, l’istruzione (scuole private, enti di formazione) ma anche un pezzo del terziario avanzato, l’informatica, i trasporti: settori in cui c’è da parte di molte aziende la richiesta ai giovani di aprire la partita Iva per lavorare in attività dipendenti o comunque strettamente legate all’attività ordinaria dell’azienda”. Per la Cgil “la riforma Fornero, rispetto all’abuso delle false partite Iva, non è’ stata cosi’ incisiva. Purtroppo si continua ad autorizzare il ricorso alle partite Iva per lavoro dipendente mascherato”. (Fonte Agi)
“Il motivo per cui abbiamo ragione di ritenere che una parte consistente delle partite Iva sia falsa – spiega all’AGI Ilaria Lani, responsabile per le Politiche giovanili della Cgil -è proprio il fatto che i dati degli ultimi anni dimostrano che hanno un solo committente e in forma continuativa, e questo tradisce la possibilità di un abuso”. Nell’ultimo anno, aggiunge la sindacalista, “si registra un aumento delle partite Iva individuali e lo si registra in alcuni settori esposti come le attivita’ professionali, in generale tutte le attivita’ di assistenza sociale e dei servizi, l’istruzione (scuole private, enti di formazione) ma anche un pezzo del terziario avanzato, l’informatica, i trasporti: settori in cui c’è da parte di molte aziende la richiesta ai giovani di aprire la partita Iva per lavorare in attività dipendenti o comunque strettamente legate all’attività ordinaria dell’azienda”. Per la Cgil “la riforma Fornero, rispetto all’abuso delle false partite Iva, non è’ stata cosi’ incisiva. Purtroppo si continua ad autorizzare il ricorso alle partite Iva per lavoro dipendente mascherato”. (Fonte Agi)