Il Pentagono ferma l'aereo da combattimento: crepa nella turbina
SIENA. Il New York Times ha messo in guardia tutti i possibili compratori del famoso aereo da combattimento F35 stealth con l’articolo che rivela come esso sia inaffidabile: “Venerdì il Pentagono ha detto di aver messo a terra tutti i suoi nuovi F-35 stealthy (jet da combattimento), dopo che un sopralluogo aveva trovato una crepa in una pala della turbina nel motore di uno degli aerei. La sospensione dei voli arriva in un momento imbarazzante per le forze armate a stelle strisce, che si trovano ad affrontare tagli di bilancio automatici che potrebbero rallentare i suoi acquisti di aerei. Il Pentagono, mentre sta studiando le cause del problema, ha fermato l’utilizzo di tutte e tre le versioni dei jet – per Aeronautica Militare, Marina e Marines”.
Il giorno prima, parlando da Bruxelles, il ministro della Difesa italiano Giampaolo Di Paola (un militare, ndr), ha insistito sulla necessità per l’Italia di continuare nel programma di acquisto di 90 caccia intercettori e bombardieri Lockheed Martin F35, ricordando che l’attuale governo ne ha già ridotto il numero (inizialmente era previsto che fossero 130), sottolineandone “il ruolo importante” nella “capacità militare a largo raggio” di un “grande paese membro della Nato” che “non può essere paragonato al Costarica”. Ultimamente l’esoso costo di questi utili (per il ministro) e inutili (per gli italiani che si troveranno gravati di tasse per 40 miliardi di euro) è stato criticato da diverse forze politiche durante la campagna elettorale, in particolare dal Movimento 5 Stelle, ma come ricorda Il Mondo, “è stata soprattutto un’inchiesta giornalistica di ‘Presa Diretta’, su Rai3 il 3 febbraio scorso, a mettere pesantemente in dubbio la convenienza e l’opportunità per l’Italia di continuare nel programma di acquisizione degli aerei americani”. Perché tra acquisto degli F35 e loro successiva manutenzione si spenderebbero da 13 miliardi iniziali fino a 40 comprendendo i costi di esercizio. La stima è stata fatta anche da altri paesi aderenti alla Nato come Canada, Olanda, Australia e Turchia, che hanno deciso di sospendere o annullare l’acquisto. Molte voci critiche ripetono da anni che essendo l’F35 è un’arma tipicamente d’attacco, non è coerente con il “ripudio della guerra” prescritto dalla Costituzione, che dovrebbe implicare capacità militari esclusivamente difensive, oltre a criticare l’inutilità e l’antieconomicità del loro acquisto.