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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Le notizie dal Consiglio comunale di Siena

SIENA. Le notizia dal Consiglio comunale di Siena del 14 gennaio 2020.

MICHELI (PD) INTERROGA IL SINDACO SULLE INIZIATIVE PARLAMENTARI PER DISCIPLINARE I RAPPORTI FRA STATO E CONTRADE

Le iniziative parlamentari volte a disciplinare i rapporti tra lo Stato e le contrade del Palio di Siena al centro dell’interrogazione di Luca Micheli (PD).

Il consigliere, dopo aver ripercorso cronologicamente le tappe della giurisprudenza e i provvedimenti in materia, ha spiegato che “le recenti proposte di legge prive di effetti e di vantaggi per le contrade, presentate da parlamentari di più schieramenti e comunicate dalla stampa locale, hanno creato allarmismi e disorientamento nell’opinione pubblica”. A tal proposito, Micheli ha chiesto “se le ultime iniziative siano state condivise con il Magistrato delle contrade, e se non ritenga utile chiedere una moratoria al fine di promuovere una valutazione condivisa sull’opportunità di proporre una legge quadro a tutela del Palio e delle Contrade stesse che raccolga i provvedimenti in vigore e li inserisca in uno più ampio”.

Nella risposta il sindaco Luigi De Mossi ha ricordato che “già nel 2005 avevo partecipato alla stesura di quella che poi è diventata la proposta di Legge Speciale per le storiche Contrade del Palio di Siena, come esperto del comitato apolitico che aveva avviato questa iniziativa e che dunque era antecedente alla proposta di legge dell’allora PD”. Il sindaco ha dunque spiegato che l’esenzione fiscale “fu una scelta riduttiva ma non era possibile fare altrimenti”. Il primo cittadino, dopo aver ricordato che nella bozza iniziale “tra i tanti aspetti c’era una divisione tra le società di contrada e le contrade, poi accorpata per opportunità politiche”, ha annunciato di “essere disponibile a un ragionamento complessivo per una normativa dedicata per le contrade ma su questo bisognerebbe ragionare, ad esempio, se le società di contrada devono o meno pagare le tasse perché se vogliamo dare impulso al territorio dobbiamo pensare anche ai nostri imprenditori della ristorazione. Le attività delle società di contrada si basano sul volontariato che permette di praticare prezzi assai concorrenziali. Non si nega il valore delle numerose iniziative sociali e proprio per questo si deve ragionare in un quadro organico delle attività delle contrade”. De Mossi ha dunque ribadito che “se decidiamo di portare avanti un percorso condiviso, insieme al Magistrato delle Contrade, ci possiamo riallacciare a quella proposta del 2005, aggiornandola in base a quanto avvenuto fino ad oggi” ma “dobbiamo pensare a una legge organica che tuteli i numerosi aspetti che riguardano le contrade e, dunque, le tradizioni uniche di questa città”.

Nella replica Micheli si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta, dicendosi “contento che il sindaco abbia in mente di ragionare di una legge quadro insieme al Magistrato delle Contrade che non riguardi solo la parte fiscale, ma certifichi l’unicità del Palio e salvaguardi tutti gli elementi volti alla tutela della festa in tutte le sue manifestazioni e atti”. Il consigliere ha poi sottolineato la necessità “di non perdere quanto costruito faticosamente negli anni con azioni estemporanee e non condivise che possono creare nocumento alle Contrade”.

VOLTIAMO PAGINA, GRUPPO MISTO, SENA CIVITAS E LEGA CHIEDONO INFORMAZIONI SUL SITO INTERNET COMUNALE PER ATTIVITÀ RICETTIVE

Il sito internet comunale per attività ricettive nell’interrogazione dei consiglieri: Federico Minghi, Carlo Marsiglietti, Tommaso Bartalini (Voltiamo Pagina), Laura Sabatini (Gruppo Misto),  Pietro Staderini (Sena Civitas), Eleonora Raito e Paolo Salvini (Lega).

Minghi illustrando il servizio e la sua difficile fruibilità che “dovrebbe e potrebbe essere i di massima praticità e utilità, sia per i turisti sia per le aziende ricettive”,  ha chiesto “se il progetto è stato realizzato internamente al Comune o esternamente e, nella seconda ipotesi, con quali costi; il perché non siano state individuate soluzioni più semplici, efficaci e user friendly per facilitare il suo utilizzo, e se c’è la possibilità di una revisione del progetto “.

L’assessore al Turismo e Commercio Alberto Tirelli ha risposto che “il portale delle attività ricettive è finalizzato sostanzialmente alla geolocalizzazione delle strutture, e al  recupero del sommerso. Offre, inoltre, a tutti, cittadini e turisti, l’opportunità di segnalare, in modo semplice, e direttamente durante la navigazione, attività non presenti nella mappa. Il sito appresenta un utile supporto al Servizio Tributi nelle analisi sempre volte alla regolarizzazione delle varie situazioni. In via subordinata dà informazioni di dettaglio agli ospiti nella nostra città, soprattutto circa il posizionamento delle attività”.

Sviluppato sulla falsariga del portale di Venezia, di grande innovazione e all’avanguardia, per la gestione di analoghe situazioni rappresenta, come ha evidenziato Tirelli, rappresenta “uno strumento di grande importanza e fortemente voluto dall’amministrazione;  per questo  cercheremo di rendere sempre  più facilmente fruibile dall’esterno, in modo da semplificare le ricerche da parte di chi cerca strutture ricettive per soggiornare nella nostra città”.

Per quanto riguarda la sua realizzazione, l’assessore ha dichiarato che “è stato sviluppato internamente dagli uffici comunali  per un  costo di 5.500 euro. Il progetto prevede l’integrazione con la banca dati delle attività ricettive per essere sempre aggiornato, e può gestire il flusso di tutte le attività produttive del Comune. L’utilizzo della base cartografica mette poi a disposizione degli utenti interni del portale una serie numerosa di banche dati che lo stesso contribuisce ad incrementare a beneficio di tutti i Servizi dell’Ente”.

Soddisfatto per la risposta ricevuta Minghi ha auspicato che l’Amministrazione “prosegua con progetti simili così da contrastare l’evasione fiscale e, al contempo, incentivare la presenza di visitatori nella città”.

IL PARCO DI VILLA RUBINI E LA SUA MANCATA FRUIBILITÀ NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI E PERICCIOLI (PD)

Discussa nel consiglio comunale di oggi un’interrogazione a firma di Bruno Valentini e Giulia Periccioli (PD) sull’attuale situazione di degrado del parco di Villa Rubini, e sulla sua mancata fruibilità da parte dei cittadini.

Il consigliere Giulia Periccioli ha ricordato la “straordinaria bellezza di questo luogo, nonostante il suo degrado, che ospita una Casa di Riposo e un centro diurno e che, insieme alla serra magazzino, rientra nell’elenco dei beni del Comune destinati alla rigenerazione e gestione condivisa dei cosiddetti “beni comuni””. Per queste ragioni ha chiesto di essere informato “sullo stato della Villa e delle aree adiacenti, compreso il tratto pericolante del muro di  cinta confinante; quali gli interventi che l’amministrazione intende eseguire per la sua valorizzazione e messa in sicurezza, e quali gli indirizzi forniti alla società controllata Siena Parcheggi, proprietaria della parte sottostante all’area verde inizialmente destinata a parcheggio sotterraneo per residenti”.

“Il parco di Villa Rubini – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sara Pugliese descrivendo lo stato dell’arte – è da tempo non accessibile al pubblico e agli ospiti della struttura visto la necessità di eseguire importanti opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli interventi principali ad oggi hanno riguardato e riguardano la messa in sicurezza e la manutenzione ordinaria degli ambienti interni oltre alla redazione di documentazioni richieste in sede di commissione per le autorizzazioni all’uso di ambienti similari.

La presenza di delimitazioni e cancelli sugli accessi, invece, risale all’anno 2011/2012 e fu fatta per evitare l’accesso agli esterni e consentire un controllo degli accessi indesiderati all’interno della struttura. In quel periodo furono eseguite alcune opere di miglioria sul parco proprio con lo scopo di renderlo nuovamente fruibile in relazione alle indicazioni della Giunta Comunale di allora.

Il progressivo impoverimento delle risorse umane in forza alle squadre operative, al quale si sta cercando di dare qualche sollievo in questo periodo, ha di fatto bloccato ogni ulteriore iniziativa anche per la totale assenza di risorse specifiche da destinare e di una programmazione degli interventi.

Purtroppo negli anni sono state presentate alcune bozze di proposta di intervento alle quali mancava sempre la forza ed il sostegno economico e quindi le strutture ed il parco che le contiene sono andate in progressivo degrado per inutilizzo.

Dalla analisi dei documenti di programmazione dei lavori pubblici degli ultimi anni non si rintracciano segni di volontà di intervento sul parco e sulle altre strutture a corredo oltreché sulla struttura principale.

Sull’edificio principale che ospita sia la residenza che il centro diurno sono state eseguite importanti opere di adeguamento e miglioria nell’ultimo anno. Nello specifico: interventi sulle superfici vetrate con sostituzione totale dei vetri ed installazione di pellicole idonee a garantire la rispondenza normativa, intervento di complessivo rifacimento del lucernario interno che provocava frequenti e copiose infiltrazioni ed interventi sugli infissi grazie a dei contributi sulle spese sociali supportate dalla Regione Toscana.

Per quanto riguarda il tratto di mura storiche che è posto al confine della proprietà con influenza su viale Don Minzoni e sul quale insiste la barriera di San Lorenzo si è cercato di sollecitare un intervento diretto della Soprintendenza, visto che il bene è di proprietà demaniale, considerando anche che sulla torre è nata una pianta spontanea che ha assunto dimensioni considerevoli e sta causando danni alla struttura muraria.

Negli ultimi giorni del mese di novembre 2019 è stato effettuato un apposito sopralluogo con personale della Soprintendenza sia per sollecitare la messa in sicurezza sia per concordare interventi di ripristino della copertura della limonaia sulla quale insiste in proiezione la barriera di San Lorenzo; gli interventi di ripristino del tetto sono in fase di affidamento insieme a quelli di controllo e e consolidamento del muro che separa la competenza di Villa Rubini da quella del Campansi.

La fruibilità del parco è in fase di valutazione così come la metodologia di intervento e sulla base di quanto si potrà realizzare in termini di futura gestione degli spazi. Gli interventi occorrenti sono complessi e diffusi e richiedono un non trascurabile impegno economico.

Il prossimo intervento, da realizzare entro primavera e già provvisto di copertura finanziaria è relativo al primo lotto di intervento sul sistema di illuminazione esterna delle pertinenze della villa danneggiato da atti vandalici che si sono consumati negli anni.

Singolare – ha continuato l’assessore – l’interrogazione in considerazione della esecuzione di un apposito sopralluogo sul posto eseguito da personale tecnico del Comune di Siena con il capo di gabinetto della precedente Giunta nell’autunno inverno 2017/2018 e la sostanziale inerzia in termini di programmazione anche a lungo termine di interventi tesi al ripristino di una situazione di degrado consolidata”.

Concludendo che “sul tema delle intenzioni di Siena Parcheggi non è disponibile una versione ufficiale anche se sembra di capire che non esistano più le condizioni per procedere alla realizzazione del parcheggio pertinenziale, opera che avrebbe consentito un consistente quanto necessario alleggerimento della vegetazione del giardino la cui cura è resa anche particolarmente difficile dalla difficoltà di accesso dei mezzi e degli addetti. Non risulta allo stato attuale che si siano presentati o proposti progetti seri per la tutela dei beni comuni dove la serietà sta nella fattibilità tecnica e sopratutto economica degli eventuali interventi di ripristino”.

Periccioli si è dichiarata parzialmente soddisfatta. “Non voglio scendere in polemica su tutto ciò che non è stato fatto prima, cosa non vera vista la programmazione e le risorse messe a disposizione dalla precedente amministrazione per gli interventi che sono stati poi realizzati sull’edificio principale che ricordava l’assessore Pugliese in apertura della sua risposta. Benissimo, invece, l’impegno con la Sovrintendenza per tutelare e mettere in sicurezza la cinta muraria. Mi sembra però che sul parco non ci sia un quadro preciso. Ci riserveremo di fare un ulteriore approfondimento dopo questi interventi programmati illustrati”.

NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD) LA SITUAZIONE DEI DIPENDENTI DI ANTENNA RADIO ESSE

Durante l’odierna seduta consiliare Bruno Valentini (PD) ha portato all’attenzione la situazione dei dipendenti di Antenna Radio Esse (ARE). Valentini ha ricordato che l’Associazione Stampa Toscana ha denunciato la situazione illegale e illegittima visto che la proprietà ha prima licenziato il direttore e i giornalisti dipendenti affermando di non voler più proseguire l’attività, e poi ha nominato un nuovo direttore e ripreso a diffondere notiziari nonostante i due Tavoli tenuti con l’Unità di crisi della Regione, dove l’Assostampa aveva formulato proposte precise all’azienda per aiutarla a proseguire l’attività.

Il consigliere, nel far presente “che l’Associazione Stampa Toscana si è appellata alla Regione e ai Comuni di Siena e Monteriggioni perché attraverso la loro sfera politico-istituzionale, che comprende anche una corretta informazione verso i cittadini, si adoperassero affinché la Radio potesse ristabilire un corretto comportamento nei confronti dei suoi dipendenti”, ha chiesto al sindaco se “intende rispondere positivamente all’appello”.

Il sindaco Luigi De Mossi nel comunicare al consesso di aver incontrato i responsabili della Cooperativa che gestisce ARE, così da conoscere la situazione, e che “fermo restando la giusta riservatezza, questi hanno illustrato come a causa di quanto accaduto alla Banca MPS, principale sponsor, e di conseguenza  a tutti i settori economici della città, la radio ha fatto sempre più fatica a mantenersi con i ricavi derivanti dalla pubblicità”.

“Per questo motivo – ha proseguito il sindaco – durante il lungo periodo antecedente i licenziamenti, Giovanni Jannaccone, fondatore della storica radio che purtroppo ci ha recentemente lasciati a causa di una grave malattia, così come la giovane figlia Maria Luisa, avevano proposto più volte ai giornalisti di creare un’agenzia di servizi giornalistici alla quale delegare la propria attività attraverso uno specifico contratto, ma la proposta fu respinta perché non se la sentirono di mettersi in gioco cercando anche altri clienti e risorse”. Da come ha informato il primo cittadino “la cooperativa non volendo interrompere le attività di informazione è ricorsa ad un nuovo direttore responsabile, un giornalista iscritto all’Ordine, così da continuare la propria attività sulle frequenze radio, sul sito e social”.

Come ha evidenziato De Mossi ” ho chiesto di fare ulteriore tentativo conciliatorio ma l’amministrazione, a differenza di quanto richiede l’interrogante, non può far pressioni su una ditta privata quale ARE, e neppure interferire sulle sue scelte aziendali dovute a bilanci erosi dalla crisi. Può, invece, monitorare che venga fatta una corretta informazione verso i cittadini. Su questo nessun dubbio visto, anche, che mi sono sempre battuto per una corretta e libera informazione”.

“Ringrazio – ha affermato Valentini – per il fatto che ci sia stato un incontro con i responsabili della società (fra l’altro colpiti da una serie di gravi lutti familiari) ma il problema, purtroppo, è ancora sul tavolo. Questa testata storica si è privata e ci ha privato dei dipendenti che hanno contribuito a renderla tale. Risorse professionali importanti. Il lavoro nella nostra città è un tema caldo e ci sono ancora posizioni distanti tra i lavoratori che sono stati messi alla porta e la proprietà stessa. Per queste ragioni – ha concluso – mi dichiaro insoddisfatto”.

VOLTIAMO PAGINA HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE URGENTE SULLE VISITE SPECIALISTICHE AMBULATORIALI

E’ stata presentata questa mattina da Carlo Marsiglietti, Federico Minghi e Tommaso Bartalini (Voltiamo Pagina) l’interrogazione urgente sulla delibera del Direttore Generale AUSL Toscana sud est dello scorso 17 dicembre con la quale, a decorrenza immediata, è stato stipulato un accordo per la gestione dell’offerta della specialistica ambulatoriale e dei relativi tempi di attesa con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

Marsiglietti, durante la sua illustrazione, ha fotto presente come “con questo accordo non si preveda una collaborazione tra le due Aziende, bensì una totale cessione del pacchetto prime visite dall’ambulatorio polispecialistico di Pian d’Ovile alla AO Universitaria Senese, innescando così una drastica riduzione delle stesse visite e, in parallelo, aumentando il carico di lavoro da parte dei medici dell’Ospedale senza che questi neppure conoscano la relativa remunerazione”. Il consigliere ha, quindi, chiesto informazioni sulla situazione, evidenziando inoltre: “l’insufficienza dei parcheggi presso il Policlinico Le Scotte che, essendo una struttura di alta specializzazione non si faceva carico delle visite di primo livello che, da sempre, erano state demandate a strutture territoriali; che i tempi di attesa pubblicati nel sito della USL per il 2019 erano nella maggior parte quelli previsti dalla Regione Toscana, e come il nuovo provvedimento possa portare ad una diminuzione dei posti di lavoro sia in essere sia futuri”.

L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni, nel concordare sull’importanza dell’argomento, ha informato l’aula sul fatto di aver “già preso contatto con i due Direttori Generali. Sono in attesa di una risposta scritta su quanto anticipatomi telefonicamente. Trattandosi di cittadini senesi ritengo fondamentale affrontare la questione e considerare un approfondimento in merito. La presa in carico del paziente e la prossimità territoriale sono elementi imprescindibili, ecco perché mi impegno formalmente a dare una risposta completa al prossimo consesso. La mia, ad oggi, è una risposta interlocutoria”.

Marsiglietti ritenendosi “parzialmente soddisfatto perché è riscontrabile la buona volontà per la risoluzione del problema”, ha ricordato che “ovviamente occorre capire come stanno le cose, perché l’ambulatorio di Pian d’Ovile, fulcro delle specialistiche, dove lavorano professionisti qualificati, non diventi terra di nessuno, assegnando all’ospedale una completa gestione delle liste di attesa che risultano ampiamente nei termini per la maggior parte delle branche specialistiche. Ovviamente la preoccupazione – ha ribadito –  è anche per il futuro di chi già lavora lì e di eventuali assunzioni che potrebbero essere fatte”.

I LOCALI DEL CENTRO “ANTONIO CONTI” NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI E PERICCIOLI

Presentata, oggi, da Bruno Valentini e Giulia Periccioli (PD) un’interrogazione consiliare sui locali del Centro socio-culturale per la terza età “Antonio Conti”.

Durante l’esposizione Periccioli, dopo aver ripercorso la nascita del Centro, costituito nel 1991, e le varie vicissitudini che hanno interessato la sede, ha ricordato che “nel 2018, a seguito di un sopralluogo  erano stati individuati idonei spazi da ristrutturare con un investimento inserito nel Piano delle Opere Pubbliche, adesso inopinatamente posticipato al 2021”. Ed ha chiesto “se l’amministrazione ha intenzione, o meno, di adeguare dignitosamente i locali del Centro che, con oltre 200 soci, si vede costretto a girovagare per portare avanti le attività statutarie, fondamentali per togliere gli anziani dalla solitudine e mantenerli nell’autosufficienza, con notevole risparmio per le casse del Comune”.

“E’ singolare – ha risposto l’assessore ai LL. PP. Sara Pugliese – che si sottolinei come “purtroppo a seguito della ristrutturazione del collegio San Marco questa parte dell’immobile è rimasta a grezzo”, perché dal 2013 al 2018 poteva, certamente, essere stata presa in considerazione non tanto la realizzazione dei lavori, essendo ben note le difficoltà economiche dell’Ente,  ma almeno la programmazione degli interventi e la individuazione delle priorità a seguito di una compiuta analisi degli spazi rimasti da completare o addirittura completamente da progettare. A seguito della segnalazione scritta dei responsabili del Centro Antonio Conti nel luglio 2017 venne fissato nei giorni del Palio del 16 agosto 2017 un sopralluogo alla presenza dei rappresentanti del centro, dei rappresentanti della Diana e dei rappresentanti della amministrazione, oltre alla parte tecnica, in cui si provvide alla presa di coscienza dello stato dei luoghi ed alla possibile destinazione degli spazi. A seguito di questo venne elaborata, dalla parte tecnica, una quantificazione sommaria degli importi necessari ai lavori e fatta presente sempre, dalla parte tecnica, la necessità di poter contare su apposite risorse da destinare in prima ipotesi alla progettazione degli interventi stante il carico di lavoro esistente sul personale interno. L’intervento fu poi inserito nello strumento di programmazione (2018/2020) per una cifra stimata di 300mila euro, compresi oneri e spese tecniche.

Nel maggio 2018 il Servizio Manutenzione Immobili, nell’ottica di dare seguito all’intervento, chiese conferma circa la disponibilità delle risorse economiche destinate, ma  senza mai avere risposta, quindi non è stato dato nessun seguito nell’immediato né alla fase di progettazione né,  tanto meno, alla fase di realizzazione.

Nella seconda metà del 2018 vennero ripresi contatti con i rappresentanti del Centro Antonio Conti con l’impegno di portare avanti lo studio per una soluzione e di non abbandonare la previsione presente nel Piano Triennale Opere Pubbliche.

Nell’anno 2019 sono stati eseguiti, sempre con il supporto e il confronto con i rappresentanti del Centro Antonio Conti, almeno due distinti sopraluoghi atti a verificare e approfondire la fattibilità degli interventi, anche nell’ottica del complessivo completamento dei lavori nell’ex collegio San Marco. In occasione dell’ultimo, effettuato in questo mese di gennaio, e sempre di concerto con i rappresentanti del Centro, sono state esaminate di nuovo due diverse soluzioni, in modo da tenere presente la necessità di garantire la operatività delle strutture esistenti all’interno del complesso, garantire la migliore coabitazione con la parte abitativa dell’immobile, e il migliore utilizzo degli spazi rimasti da destinare”.

“Terminata la fase di analisi delle soluzioni – ha concluso l’assessore – e sempre di concerto con gli utilizzatori finali, saranno elaborati i progetti per l’adeguamento e il completamento degli spazi individuati in considerazione delle disposizioni normative e legislative, non ultime quelle in materia di prevenzione incendi vista la delicatezza di alcune funzioni già presenti all’interno dell’ex collegio San Marco”.

Giulia Periccioli, nel dichiararsi “parzialmente soddisfatta”, ha evidenziato che, nonostante l’interessamento dell’assessore “la situazione lamentata nell’interrogazione non è stata risolta e neppure si sa come il Comune intenda intervenire”.

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