di Enrico Campana
(Seconda ed ultima parte)
SIENA. Sapete, ormai in Italia anche se una mosca vola all’incontrario interviene la magistratura e alla mosca stessa fanno fare il test alcolemico. In questo caso, per decrittare l’innocente scritto progettuale sembra che il foglietto sia stato passato alla lente d’ingrandimento della Digos, della Dia, dei Nuclei Antisofisticazioni (caso mai si trattasse di partite di Brunello con altri vini) o dell’Antiterrorismo. Sembra proprio che la cautela fosse giustificata da alcuni inidizi, come ade esempio la parola “moschea” vicino alla parola “Colle” e comparisse anche la località di Ampugnano. Sì quella dove sorge l’aeroporto che dovrebbe allungarsi per calate di turiste da tutto il pianeta. Insomma l’aeroporto senese poteva essere insomma la base di uno sbarco e di una connection con la “Turchia”. Una nazione in crescita, che amiamo, in piena evoluzione di costume ma che – ti raccontano i giornali e le Tv – tenta di arrivare in Europa con idee diverse del padre della patria Ataturk.
Finalmente dopo analisi, controanalisi, perizie calligrafiche questi esperti, grazie a un giovane graduato affezionato lettore di Superbasket, il noto settimanale, hanno capito che trattavasi di un progetto sportivo ambiziosissimo mai tentato da alcun soggetto privato: l’organizzazione tutta in casa dei mondiali 2010 la cui sede è in pericolo.
Una nota, in premessa del foglietto, spiegava infatti che la Turchia era in grosse difficoltà con gli impianti per il mondiale dell’anno prossimo. E quindi con adeguati investimenti, contro un ritorno d’immagine sicuro, la Repubblica di Siena avrebbe potuto soffiare a quella di San Marino che già si era proposta subito alla FIBA come alternativa al paese ottomano, anche in virtù dei costi , appena 40-50 milioni di euro. Un affarone! Un niente se pensiamo al solo effetto che può produrre da solo un Dream Team.
Essì, proprio bravi e coraggiosi i dirigenti senesi… Peccato che il progetto sia ormai sfumato per i tempi: per colpa della sbadataggine (giustificata viste le tensioni dentro il suo partito ) di Walter e la lungaggine (giustificata, anche in questo caso riguardando la sicurezza nazionale) delle indagini della magistratura, sono passati sei mesi e i lavori potevano già essere a buon punto.
Adesso non ci sono, mi confida il brillante collega del “Walter-gate”, che due strade: o giustificare tecnicamente davanti all’opinione pubblica questa complessa indagine, rischiando un imbarazzante senso del ridicolo (in senso buono, in senso buono…) o appallottolare il foglietto e gettarlo nel cestino. Vedremo come andrà a finire. Ma noi vi anticipiamo i contenuti…
Da indiscrezioni – dobbiamo raccontarla proprio tutta – la corporate mensanina aveva un disegno davvero fantastico, per rilanciare turisticamente la città del Palio, del Buon Governo e della sua famosa Banca: anticipare l’organizzazione dei mondiali, già pianificata per il 2014, di ben quattro anni e accentrarla perchè Siena è un unicum in tutti i sensi. Aveva ad esempio già destinato infatti, secondo le indiscrezioni di chi ha studiato il foglietto, il Dream Team in quel di Chiancino, sia per il diletto dei famosissimi cestisti e sia per promuovere le famose terme che risanano il fegato, “ma anche” (per usare un linguaggio veltroniano) per lanciare il costruendo campo da golf . Sempre nelle qualificazioni la Spagna avrebbe giocato nel palazzetto di Asciano, l’Italia in quella di Colle, vicino alla moschea,e quindi assieme alla Bosnia, per accelerare l’operazione e ovviamente l’integrazione razziale. Monteroni da parte sua avrebbe avuto l’Angola o l’Irak e naturalmente la Russia di Putin quale testa di serie. Un modo per catturare i big spender e mostrargli la vicina meraviglia di Bagnaia col suo campo da golf firmato (gratuitamente, abbiamo letto) dal famoso Trent Jones che presto potrà ospitare l’Italian Open, una delle maggiori gare internazionali di questo sport.
Alla voce Ampugnano, si giustificava invece la necessità dell’ampliamento dell’aeroporto spianando magari un paio di stupende colline. E quindi, nel nome di un mondiale sportivo, si creavano posti di lavoro e si rafforzavano identità turistiche ed artistiche che altrimenti non avrebbero più l’attrattiva di un tempo. Perfetto!….
Purtroppo si è saputo anche che le indagini si sono incagliate anche per fare luce su due personaggi molto conosciuti e a Siena non so se molto amati o meno, l’illustre professor Asor Rosa, filosofo ambientalista, e il presidente di Lega Ambiente. Negli interrogatori, secretati, ma che quanto prima leggeremo come uno scoop sul giornale potente, gli ideatori dell’ avveniristico progetto sono riusciti però a dimostrare facilmente che quei nomi non erano affatto due bersagli. Si trattava infatti, hanno spiegato, degli ospiti illustri invitati per tagliare il nastro il giorno dell’inaugurazione dei mondiali in quel di Isola d’Arbia nella primavera del 2010, davanti al nuovo Palazzo dello Sport. Più perfetto di così…
E la presenza dell’imprenditore Toti?. “Beh, signor giudice – questa la risposta – che per organizzare un mondiale ci vogliono arene adeguate, mica possiamo giocare nella palestra delle scuole di Monteroni o nel palazzetto di asciano? Chi meglio di lui poteva costruirli a tempo di record questi impianti?”.
Si è persa una grossa occasione, ma per fortuna rimane in piedi la candidatura per i mondiali del 2014 di cui Siena e la sua corporate saranno il cardine, come vedremo più avanti.
Il punto impianti, dalle informazioni particolareggiate di Stefano Valenti, bravissimo collaboratore di Repubblica che ha seguito a Ginevra le presentazioni delle candidature di Italia, Cina e Spagna, la situazione per noi è questa. Dunque, da un libro di ben 246 pagine che dimostra la nostra propensione più per la scrittura che per i fatti, risulta che la maggioranza degli impianti è di là da venire, e ha un senso virtuale, da qui il titolo consequenziale “A land of wonder”, la terra delle meraviglie.
Dunque, per iniziare: le città italiane candidate otto per 6 gironi (24 squadre totali, ma potrebbero essere 32) e fase finale. “Ne dovrebbero essere usate sette – afferma Valenti . In coda, al momento, c'è Trieste, per la quale ha spinto Meneghin ma gli amministratori locali sono stati molto freddi. Invece quello sarebbe super un girone con Slovenia, o Serbia o Croazia. Sai che nella prima fase c'è pubblico solo dove gioca la squadra di casa e gli USA.”
“Lo scenario – spiega ancora l’autore di una bella story sul dominio di Siena pubblicata la scorsa settimana da Repubblica – è la seguente:
Torino: impianti pronti, Olimpico se ospita la fase finale, Palavela per eliminatorie
Milano: Forum per quarti di finale, ma serve restyling.
Pesaro: Adriatic Arena per eliminatoria, piccolo restyling.
Reggio Calabria: Pentimele per eliminatorie con profondo restyling.
Trieste: buone condizioni generali del Palatrieste, ma ti ho già detto perché è in coda.
Roma: Tor Vergata era fermo, perchè per Calatrava servivano 30 milioni, Alemanno ha bocciato. Poi è arrivato Caltagirone, ci ha messo i soldi sopra ed i lavoro sono ripartiti. Ce la dovrebbero fare per la Fase Finale, a quel punto la soffia a Torino”
E Siena?, gli chiedo? “Esiste il progetto di Isola d'Arbia. Vorrebbero i quarti, forse divisi in due sedi, ma più facile gli ottavi (e o con l’Italia o il Dream Team, nda). Pure se la Fondazione è main sponsor assieme al Lotto”
“E – conclude – ovviamente c’è una grande aspettativa per Bologna: Sabatini ha fatto fuoco e fiamme, la la Fiba (quanto mai ingrata per quel che ha fatto acquistando l’Arena di Casalecchio, ovvero la Future Show Station) ha puntato sul Parco delle Stelle di Sacrati. Progetto futuristico e molto bello, ma anche questo da realizzare”
Per chiudere l’argomento, Siena comunque avrà un ruolo importante nel mondiale, e oltre al Palasport da 11 mila posti, metterà sul tavolo i 3 milioni richiesti dalla FIBA per l’assegnazione di un girone e sarà con la Fondazione un co-main sponsor, ma nessuno sa l’entità della cifra, senza trascurare che il Monte – dicono – ha investito 500 mila euro per la pubblicità su tutti i campi dell’Euroclub che hanno tutti garantite le riprese Tv.
