Adusbef e Federcontribuenti: "Sospendere Visco"
ROMA. Anche oggi l’ennesimo tassello, da parte del Governo (un vero e proprio autogol del ministro dell’Economia Padoan), sulle gravissime responsabilità di Bankitalia nella gestione della crisi bancaria delle 4 banche in risoluzione (CariChieti,Carife,Banca Marche,Banca Etruria), specie nella valutazione prive di perizie delle sofferenze bancarie, svilite al 17,6% contro un valore iscritto nei libri contabili e di bilancio tra il 40 ed il 44 per cento.
Gli ultimi dati- ha affermato oggi il ministro Padoan – indicano le sofferenze nette a quota 88 miliardi, con un tasso di copertura medio del 59%. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo quanto avrebbe riferito al Copasir, ha assicurato l’impegno del ministero a monitorare i mercati finanziari e ha spiegato che le sofferenze bancarie ammontano a 201 miliardi di euro, ma al lordo; al netto la situazione è migliore di quella di altre nazioni europee.
Se le sofferenze bancarie sono valutate ed iscritte nei bilanci per 88 miliardi su 201 miliardi, migliori di quelle degli altri Paesi europei, il ministro Padoan ed il Governo, hanno il dovere di spiegare a 130.000 famiglie truffate ed espropriate dal decreto del 22 novembre 2015, scritto sotto diretta dettatura di Bankitalia, come mai ed in base a quale perizie, 8,5 miliardi di sofferenze di CariChieti,CariFerrara, Banca Marche e Popolare Etruria, assistite in gran parte da garanzie reali ed iscritte in bilancio al valore minimo del 40%,sono state valutate 1,5 miliardi di euro, il 17,6%.
Il Governo ed il ministro dell’Economia, che hanno approvato un decreto scellerato di esproprio criminale del risparmio, anticipando il bail in, hanno il dovere di verificare, anche con perizie postume, il valore reale delle sofferenze delle 4 banche in risoluzione, cacciando con effetto immediato, qualora risultino posticce, il governatore Visco e gli altri dirigenti di Bankitalia, che potrebbero aver avallato una vera e propria truffa a danno di 130.000 famiglie, innescando proteste, sfiducia nel sistema bancario e fuga di depositi, con effetti incalcolabili su un pilastro fondamentale per il Paese, denominato risparmio.
