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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Quercia delle Checche: la posizione del Comitato

Pronto un esposto contro le inadempienze del Comune, ma si preferisce badare all'albero

PIENZA. Il Comitato Quercia delle Checche, all’interno del quale hanno agito in questi anni congiuntamente al gruppo locale, Italia Nostra Siena, Club UNESCO Siena e Circolo Legambiente Terra e Pace , ritiene inaccettabile il comportamento del Comune di Pienza relativamente alla vicenda Quercia delle Checche e ritiene altresì doveroso ristabilire la verità storica, fatta di atti documentali, riconoscimenti ufficiali e passaggi chiari e determinati dell’unica volontà di salvaguardare dopo il primo tragico evento del 15 agosto 2014 la Matriarca della Val d’Orcia.

Oggi, ha distanza di tre anni da quel giorno, vogliamo fare un punto della situazione, dettagliando analiticamente passo dopo passo, quanto accaduto.

Già un anno e mezzo fa avremmo potuto presentare un esposto alla magistratura per le gravi inadempienze e omissioni del Comune di Pienza ma preferimmo non farlo e indirizzare le nostre energia a operare in sinergia con Il Ministero dei Beni Culturali per il riconoscimento di primo Monumento Verde d’Italia, riconoscimento che è stato ottenuto grazie al nostro costante impegno che ci ha accreditati presso Ministero e Soprintendenza e che invece il comune ha subito senza mostrare alcun interesse.

Cronistoria dettagliata

1 – La Quercia delle Checche, uno degli alberi più antichi d’Italia, subisce nel pomeriggio del 15 agosto 2014, per cause purtroppo attribuibili all’incuria dell’uomo e all’assenza di sensibilità e rispetto di taluni verso lo straordinario ambiente che ci circonda, il grave distaccamento di una grande branca costituente una parte cospicua del volume della pianta. Dalle ore immediatamente successive a tale evento si è avviata spontaneamente una importante mobilitazione popolare concretizzatasi in un gruppo fb che in pochi mesi raggiunge 4.500 iscritti. Il gruppo S.O.S. QUERCIA DELLE CHECCHE  ha cercato da subito di raccordarsi con le istituzioni locali, creando informazione e sensibilizzazione versoi cittadini, condividendo scelte, consultando esperti e tecnici del settore degli alberi monumentali. Il comitato, con il volontariato, in totale autofinanziamento e con la propria quotidiana dedizione ha inoltre costituito un’importante risorsa per le soluzioni adottate sia durante la fase emergenziale che durante i quasi tre anni di manutenzione ordinaria dell’area.

2 – Il primo importante distaccamento della grande branca si aggravò per gravità durante la settimana successiva, in assenza di interventi tempestivi da parte di privato e istituzioni, e si fu così costretti ad eseguire una dolorosa amputazione della branca rivolta verso il fiume Orcia. Operarono il taglio gli arboricoltori della SIA il 9 settembre 2014.

3 – Poi il nulla per mesi. Dopo numerose sollecitazioni da parte del comitato locale S.O.S. QUERCIA DELLE CHECCHE  il Comune di Pienza inviò alla Regione Toscana la richiesta di inserimento della Quercia delle Checche nell’elenco regionale delle piante monumentali, ma senza programmare interventi di natura strutturare e di indagine sullo stato di salute della quercia, limitandosi a transennare l’area.

4 – Il 18 settembre 2014 fu presentata al Ministro Franceschini da parte del deputato Michele Anzaldi una interrogazione parlamentare sollecitata dal Comitato. Il 14 novembre 2014 il consigliere regionale Mauro Romanello presentò alla giunta regionale e al Presidente Rossi analoga interrogazione.

5 – Il 31 agosto 2014 esce un bell’articolo su La Repubblica a firma Pippo Russo che comincia a sollecitare l’interesse nazionale verso la Quercia delle Checche.

6 – A gennaio 2015, grazie all’amico vivaista Enzo Margheriti, il Comitato conosce il dott. Daniele Zanzi, agronomo e dottore forestale di fama internazionale, il quale si appassionò alla nostra causa, e viene incaricato dal comune durante la riunione del 15.01.2015 la relazione sullo stato di salute della quercia e relativi interventi urgenti per proteggerla dal rischio di ulteriori crolli.

7 – il 13 marzo 2015 il dott. Zanzi invia formalmente la relazione al sindaco di Pienza, indicando tra le prescrizioni la necessità di apporre entro giugno 2015 sostegni e cavi aerei per proteggere le branche più esposte al rischio di crolli e la necessità della creazione di un Comitato tecnico fatto di esperti in grado di monitorare lo strato di salute della dell’albero monumentale.

8- il 12 giugno 2015 il Comitato con il proprio membro esperto vivaista Enzo Margheriti si reca negli studi di NTi e dichiara (vedi doc allegato) che c’è un rischio sbilanciamento dell’albero monumentale che ha perduto il proprio equilibrio fisiologico e che bisogna intervenire subito con i sostegni. Le stesse cose vengono innumerevoli volte comunicate al sindaco in forma scritta e durante gli incontri.

9 – A settembre 2015 il Comitato si incontra in comune con il sindaco per definire i contenuti di una convenzione Comitato – Comune per la manutenzione dell’area.

10 – A  inizio primavera del 2016, preoccupati dell’immobilismo da parte del comune ad ogni nostro appello e ancor più preoccupati per la salvaguardia della Quercia delle Checche, prendiamo contatto con il Ministero dei Beni Culturali nella figura del Sottosegretario con delega all’Ambiente, esponendogli nei dettagli tutta la situazione.

11 – Il 20 maggio 2016 il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni viene a fare visita alla Quercia. Per tale occasione il Comitato chiede al comune di presenziare e invita il Prefetto di Siena e la dott.ssa Angela Farina responsabile allora delle Monumentali del Corpo Forestale dello Stato. All’incontro fu presente anche l’arch. Anna Di Bene Soprintendente Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Arezzo e Grosseto. Fu un’occasione straordinariamente importante in cui furono gettate le basi del riconoscimento da parte del Ministero dei Beni Culturali di primo Monumento Verde d’Italia.

12 – A partire dal fine del 2015 il nutrito gruppo locale dei volontari e degli amici affezionati della Quercia delle Checche ha catalizzato l’importante e fattivo impegno di molte altre Associazioni locali a difesa del territorio e del patrimonio storico artistico, Italia Nostra sezione di Siena, Club UNESCO Siena, Circolo Legambiente Terra e Pace e molti altri gruppi minori che hanno riconosciuto alla battaglia per la salvaguardia della Querciona il valore di un impegno finalizzato all’affermazione di un forte rapporto dei cittadini con il territorio.

13 – il 20 settembre 2016 il comune di Pienza diventa proprietario della Quercia delle Checche, ma già nel settembre 2014 la proprietà Nocchi aveva firmato al comune una liberatoria ad agire in piena autonomia.

14 – A fine maggio 2017 giunge da parte del MIBACT lo straordinario riconoscimento di primo Monumento Verde d’Italia, operando tramite la Quercia delle Checche una rivoluzione epocale nel campo della tutela del paesaggio nel nostro Paese. Escono articoli sulla stampa nazionale e internazionale che danno risonanza ad una grande azione positiva per la tutela del paesaggio nel nostro Paese e in un mese le parole chiave Monumento Verde, Quercia delle Checche e Vald’Orcia ottengono oltre 3 milioni di visualizzazioni.

15 – Il cartello delle Associazioni, che continua ad operare per la salvaguardia dell’albero, non solo con la manutenzione e la cura dell’area (vigilanza, taglio periodico dell’erba, cura della bacheca, apposizioni di cartelli informativi invitanti alla cura e al rispetto dell’albero monumentale, asportazione di rifiuti ecc…) ma anche con opere di pacciamatura periodica (2015 e 2017). Durante il mese di luglio 2017 in relazione alla straordinaria siccità il cartello delle Associazioni opera due interventi di micro irrigazione per ridurre l’eccessivo compattamento del terreno e consentire un apporto idrico all’apparato radicale superficiale soprattutto nell’area ora totalmente esposta all’insolazione a causa della perdita dopo il 2014 di un terzo del volume della pianta e ciò in ottemperanze alle indicazioni contenute nella Relazione Zanzi, opere che avrebbe dovuto eseguire il comune e non ha mai eseguito. Gli interventi vengono seguiti e supportati da esperti ai massimi livelli per la cura delle monumentali, tra cui il dott. Zanzi, che inviano indicazioni di dettagli di come eseguire gli interventi ai volontari.

Tali interventi avvengono dopo il riconoscimento da parte del Ministero dei Beni Culturali e vengono puntualmente fatti oggetto di informazione con l’invio dei comunicati stampa sia alla Soprintendenza, che il Ministero dei Beni Culturali nella figura del Sottosegretario con delega all’Ambiente, che al Comune di Pienza. Inoltre di tale opere e interventi sono piene le pagine dei quotidiani locali oltrechè tutti i social coinvolti, infatti le Associazioni ne danno puntualmente informazione con documentazione fotografica e testuale e il comune di Pienza non ha mai posto alcuna obiezione, in nessuna forma né diretta né indiretta, sapendo bene che le Associazioni stavano eseguendo interventi che avrebbero dovuto eseguire loro e ciò nonostante continuavano a non farlo.

16- Contestualmente le Associazioni tramite il proprio legale avv. Catia Buiarelli, rappresentante di Italia Nostra Siena, sollecitano Comune e Soprintendenza a definire i passaggi successivi all’apposizione del vincolo da parte del MiBACT. I contenuti delle PEC chiedono un incontro urgente per la definizione di un protocollo di intesa tra Soprintendenza, Comune e Comitato (che ricordiamo, soggetto promotore del vincolo) per definire rapidamente “chi fa cosa”. Un primo appuntamento in Soprintendenza fissato per il 13 luglio alle ore 15.00 salta per ragioni contingenti (lutto), si richiede immediatamente un secondo incontro, più volte sollecitato.

16 – La mattina del 24 luglio durante un forte temporale un fulmine coinvolge parzialmente la Quercia delle Checche, se ne accorge poche ore dopo un membro del gruppo che ce ne da immediatamente notizia. Viene inoltre data abbondantemente la notizia del fulmine sui social con foto di dettaglio in cui le Associazioni esprimono tutta lo preoccupazione, ma dal comune non giunge alcun intervento di verifica sullo stato di salute dell’albero.

17 – il 1 agosto 2017 alle ore 21.30 circa collassa la grande branca primaria orizzontale rivolta verso Bagno Vignoni, opposta alla prima già crollata nel agosto 2014, così come preannunciato come possibile rischio reale da parte del dott. Zanzi che chiedeva al comune di intervenire non oltre il giugno 2015 oltrechè pronosticato dal membro del Comitato fin dalla prima ora il vivaista Enzo Margheriti nella trasmissione televisiva del 12 giugno 2015. Una tragedia annunciata le cui responsabilità chiederemo alla magistratura di stabilire fornendo ogni dettaglio documentale nell’esposto querela che verrà a breve depositato da parte del nostro legale avv. Catia Buiarelli.

18 – Chiediamo durante l’incontro avvenuto la sera stessa del crollo direttamente alla Quercia delle Checche, quando a tarda notte viene rintracciato, al sindaco cosa intendesse fare. Lui chiede a noi, alla presenza di svariati testimoni, se siamo in condizione di contattare un esperto, rispondiamo che il dott. Zanzi è in Giappone ma che ci attiveremo immediatamente e gli faremo sapere. Il 2 agosto alle ore 9.57 comunichiamo al sindaco di aver rintracciato il dott. Andra Maroè responsabile degli Alberi Monumentali della regione Friuli Venezia Giulia e alleghiamo curriculum in sintesi, dicendo che causa l’urgenza e i possibili ulteriori rischi per la pianta è disponibile a venire a Pienza da Udine la mattina successiva. Stessa cosa viene comunicata a Soprintendente arch. Anna Di Bene e Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni. Ricevuto l’assenso da tutti i soggetti interessati diamo conferma al dott. Maroè.

19 – il 2 agosto alle ore 10.12 la Soprintendente scrive al sindaco e mette noi in copia come di seguito riportato: “Con riferimento agli ultimi eventi che hanno provocato cospicui danni alla Quercia delle Checche, si chiede a codesto Comune di porre in essere tutti gli interventi necessari alla salvaguardia del bene monumentale. Se ancora possibile, si ricorda a codesto Comune che tali interventi erano già indicati nella relazione del Prof. Zanzi, già in possesso di codesto Ente. Nell’eventualità che la situazione attuale non consenta più l’attuazione degli interventi indicati, si chiede di interpellare lo stesso Prof. Zanzi o altro tecnico provata capacità professionale e tecnica”

19 – il 3 agosto alle ore 12.15 il dott. Maroè sta già visionando e valutando i danni alla Quercia delle Checche alla presenza del sindaco di Pienza, dell’arch. Sancarlo della Soprintendenza e dei membri del comitato. E’ presente anche la giornalista de La Nazione Paola Tomassoni a cui il sindaco rilascerà seduta stante una serie di dichiarazioni che si riportano di seguito Il sindaco dichiara alla giornalista de La Nazione il giorno 3.08 ore 13.15 alla quercia delle Checche e alla presenza di testimoni “Confermo che la Relazione del Professor Zanzi del 2015 evidenziava la necessità di sostegno alla branca poi staccatasi ma fino a quest’anno non eravamo proprietari e non potevamo intervenire” Questa è una dichiarazione che non ha fondamento di verità perché il comune è proprietario dell’area fin dal 29.09.2016, quindi 10 mesi prima del crollo. Inoltre la proprietà Nocchi aveva precedentemente firmato una liberatoria che consentiva al Comune di intervenire fin dal settembre 2014. Dichiara inoltre di volersi affidare al dott. Maroè “Ora affidiamoci a quest’esperto e speriamo di intraprendere il percorso giusto” cosa che smentirà 4 giorni dopo. Chiede al dott. Maroè di redigere una dettagliata relazione tecnica, e poi da l’incarico ad altra figura professionale. Forse perchè Maroè nel suo studio esclude alcuna relazione tra apporto idrico e fulmini, e dichiara invece che se la branca avesse avuto i sostegni non sarebbe crollata? Il sindaco aggiunge anche: “intendiamo andare verso un comitato tecnico scientifico che ci guidi”  e poi si smentisce pochi giorni dopo dichiarando di voler dare “in adozione” l’albero ad una associazione che se ne prenda cura, rinunciando al ruolo di controllo e salvaguardia che la legge gli impone.
20 – il Dott. Maroè dichiara nella propria relazione tecnica e in estremo dettaglio che la Quercia delle checche è a rischio sopravvivenza se non si interviene immediatamente e parla di interventi di somma urgenza e inderogabili da attuare nel periodo compreso tra il 7 e il 14 agosto e non oltre, perché la branca collassata e attualmente poggiato a metà del tronco sta esercitando una enorme pressione sul tronco medesimo, perché altre branche una in particolare interessata dal fulmine è a rischio crollo, perché bisogna intervenire subito sella grande ferita. Sono trascorsi 12 giorni e nulla di tutto ciò è stato fatto.

21 – Il resto è storia più che recente. Il comune, consapevole delle sue gravi omissioni passate e presenti, minaccia di denunciare il Comitato e i volontari per aver agito impropriamente e dato che la minaccia non sortisce gli effetti deterrenti sperati, perché si continua a evidenziare i gravi rischi di sopravvivenza che sta correndo la quercia, decide scelleratamente di mettere in pratica questa sua intenzione. Riteniamo questo un evento gravissimo che meriterà un’analisi istituzionale e dovrà aprire necessariamente un dibattito nelle relazioni tra soggetti pubblici e gruppi di cittadini responsabili impegnati con amore e passione nella tutela del territorio. Fatto che dovrebbe essere considerata una risorsa in un paese civile.

22 – A questa paradossale situazione, che non mancheremo di stigmatizzare a tutti i livelli, la nostra risposta è duplice:

 A . Nei prossimi giorni presenteremo il nostro esposto querela alla magistratura.

 B . Non abbandoneremo la Quercia delle Checche e continueremo a monitorare perchè la Grande Madre della Val d’Orcia possa avere ancora lunga vita, e ciò con l’amore e l’affettività di sempre.

Nicoletta Innocenti – coordinatrice gruppo Sos Quercia delle Checche

Operazione verità I
Il sindaco dichiara alla giornalista de La Nazione il giorno 3.08 ore 13.15 alla quercia delle Checche e alla presenza di testimoni “Confermo che la Relazione del Professor Zanzi del 2015 evidenziava la necessità di sostegno alla branca poi staccatasi ma fino a quest’anno non eravamo proprietari e non potevamo intervenire”. Vero? No falso. Il comune è proprietario dell’area fin dal 29.09.2016, quindi 10 mesi prima del crollo. Inoltre la proprietà Nocchi ave…va precedentemente firmato una liberatoria che consentiva al Comune di intervenire fin dal settembre 2014.
Segue la dichiarazione del sindaco “Ora affidiamoci a quest’esperto e speriamo di intraprendere il percorso giusto”. Vero? No, l’incarico, dopo aver chiesto al dott. Maroè esperto di Monumentali di redigere una dettagliata relazione tecnica, è stato affidato ad altra figura professionale. Forse perchè Maroè nel suo studio esclude alcuna relazione tra apporto idrico e fulmini, ovviamente, e dichiara invece che se la branca avesse avuto i sostegni non sarebbe crollata?
E ancora “…il percorso verso un Comitato tecnico scientifico che ci guidi”. Vero? No falso. Il sindaco ha dichiarato oggi l’intenzione di dare “in adozione” la pianta ad una associazione, evidentemente escludendo un Comitato tecnico costituito da soggetti altamente professionali atto a monitorare periodicamente lo stato di salute dell’albero e che il comune stesso dovrebbe coordinare.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.

Operazione verità II

Questo scriveva la Soprintendenza al comune di Pienza in data 02.08.2017 ore 10.12

Con riferimento agli ultimi eventi che hanno provocato cospicui danni alla Quercia delle Checche, si chiede a codesto Comune di porre in essere tutti gli interventi necessari alla salvaguardia del bene monumentale. Se ancora possibile, si ricorda a codesto Comune che tali interventi erano già indicati nella relazione del Prof. Zanzi, già in possesso di codesto Ente. Nell’eventualità che la situazione attuale non consenta più l’attuazione degli interventi indicati, si chiede di interpellare lo stesso Prof. Zanzi o, in alternativa, botanici di provata capacità professionale e tecnica (vivai di importanza internazionale, o esperti del Corpo Forestale dello Stato o Professori Agronomi universitari). Si comunica altresì che la scrivente, nel rimanere in attesa della trasmissione degli esiti degli adempimenti, dichiara la propria disponibilità ad incontri che si ritenessero necessari.                                                                                                                                                              Il Soprintendente Arch.  Anna  Di  Bene

Operazione verità III

https://www.youtube.com/watch?v=ky_cA2w6LvQ

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