SIENA. La direttrice Ruscitto nel suo ultimo editoriale, come al solito ben centrato ed argomentato, titolava che a Siena c’è silenzio e silenzio. Qualcuno ha preferito rompere un silenzio d’oro per lasciarsi andare a sproloqui pretestuosi e offensivi. Mi riferisco agli interventi di “senese” sull’editoriale e di “mario” in un commento al link “Profumo e Viola indagati per falso in bilancio e manipolazione di mercato”, sempre sul Cittadino online.
E’ la solita storia. Quando qualcuno tira fuori il marcio della Repubblica senese ecco che i difensori dello status quo (sia quelli consapevoli sia quelli plagiati) fanno udire le loro voci in falsetto. Ma stavolta il tono e il contenuto sono andati talmente fuori giri e contro verità che sembra tornata d’improvviso la moda dell’arma velenosa della delegittimazione, lo sport preferito dai corrotti senesi.
Che poi si tratti o no di pennivendoli a servizio dei boss di Siena poco importa.
Ad essere colpita, anzi calunniata, questa volta è la sempre garbata e mai offensiva signora Ruscitto assieme al giornale che dirige, il Cittadino online.
Il “senese” (do per scontato che viva a Siena, anche se ne manca la certezza, visto che non ha il coraggio di mettere il suo nome e cognome) e “mario” decidono che non è il caso di prendersela con chi ha provocato la desertificazione di Siena. A loro non interessa niente che i distruttori siano ancora sulla cresta dell’onda, pronti a replicare le prodezze compiute; no, se la prendono con la direttrice che da anni bombarda incessantemente il regime orwelliano di Siena.
Caro “senese”, il conto che lei sta pagando glielo ha servito il Sistema Siena. Quel Sistema che ha gettato dalla finestra 17 miliardi per far acquisire al Monte Antonveneta e ha ridotto sul lastrico la Fondazione, quel Sistema che lei serve e sorregge. E’ di tutta evidenza che il Monte andava commissariato ex tunc e poi, eventualmente, nazionalizzato. Ma la via dritta, per ordini superiori, non s’aveva da percorrere, perché le mani che controllano la banca devono essere solo quelle delle due anime del Sistema, il partito principe e la massoneria.
Lei, scrivendo quelle cose contro la direttrice non può non essere in malafede e vorrei tanto conoscerla per dirglielo in faccia. Accusare la signora Ruscitto e il giornale da lei diretto di connivenza con il regime corrotto, buttare là presunti finanziamenti equivoci senza fare nomi e portare prove non è solo una pirlata pirotecnica, di più è una vigliaccheria indegna, che solo uno scherano dei signorotti di Siena può avere l’ardire di compiere.
Io posso testimoniare che fin dal 2012 mi è stata offerta senza alcun problema la possibilità di scrivere sul giornale di argomenti che alla banca, così come al partito principe e al suo codazzo non hanno fatto per nulla piacere, vista la reazione che ho dovuto affrontare. Mai ho ricevuto censure, ammonimenti, inviti a soprassedere da parte di quel giornale. Dimostrano l’indipendenza, direi l’avversità costituzionale del Cittadino online nei confronti del groviglio perverso, i tanti editoriali ed interventi di Red, così come i miei articoli ospitati.
Sono ben altre le testate di Siena che meriterebbero i giudizi dei due commentatori.
“Mario” invece se la prende con chi ha provocato l’apertura delle indagini su Profumo e Viola e accusa il Cittadino online e gli altri media di speculare sulla vicenda Mps addirittura “per allontanare investitori stranieri da Siena”.
Scusa “mario”, ma non pensi che gli investitori stranieri se ne stiano lontani dal Monte perché, nonostante i proclami di rinnovamento sbandierati dalla nuova dirigenza, non ci vedono chiaro?
Hai seguito all’epoca la vicenda della cassaforte in cui furono ufficialmente ritrovati i contratti di Alexandria? Sicuramente sì e allora non dirmi che non ti è venuto il pensierino malizioso di trovarti di fronte alla favola in versione senese di una finta caccia al tesoro. C’è da domandarsi semmai perché ci sia voluto così tanto tempo per accorgersi che Alexandria stava riservando altre sorprese.
Forse che il reato di falso in bilancio (naturalmente ancora tutto da accertare nei confronti di Profumo e Viola) vale solo per Mussari & Company?
Tu parli di rilancio della banca in versione Profumo-Viola, ma quello lo intravedi solo tu. Oltre 15 miliardi di aumenti di capitale portati a termine non sono riusciti a tappare i buchi neri del bilancio, la capitalizzazione di borsa è quella di una banchetta di paese, nelle filiali vige un’economia di guerra. L’unico indice positivo che si è visto è quello dell’aumento degli emolumenti dell’Amministratore Delegato. Un po’ pochino, non ti sembra, per parlare di rilancio?
Cara Direttrice Ruscitto, voglio pubblicamente ringraziare lei e la redazione per l’insostituibile servizio reso alla libertà di informazione dal Cittadino online, che ha rappresentato e rappresenta per Siena e per i dipendenti del Monte la fonte da cui bere acqua cristallina.
E nella Città del Monte quella bevanda è più rara e preziosa dell’oro.
Marco Sbarra