Intervista a cura della redazione
SIENA. Pare essere molto più di un’ipotesi il passaggio di Dircredito in Fiba Cisl con la creazione di una nuova sigla, la First (Federazione italiana delle reti dei servizi e del terziario), in cui potrebbero confluire in futuro anche altre organizzazioni sindacali non strettamente bancarie. Ne abbiamo parlato con Luca Bianchi, ormai ex-rappresentante di Dircredito Mps, avendo egli dato di recente le dimissioni.
Bianchi, può spiegarci i motivi della sua decisione?
La mia decisione riguarda principalmente l’ineluttabile percorso intrapreso dal Dircredito di aderire alla CISL attraverso la costituenda FIRST. Il progetto, infatti, prevede che il Dircredito e la FIBA CISL confluiranno nella FIRST (federazione italiana delle reti dei servizi e del terziario) che a sua volta si confedererà con la CISL. Già dal mese scorso avevo lasciato la carica di Segretario Responsabile del coordinamento MPS in quanto esodato, pur mantenendo l’incarico di referente di Fruendo per conto della Segreteria Nazionale e conservando quindi la possibilità di partecipare anche alle trattative. Ero, inoltre, membro del Consiglio Nazionale e della Giunta Dircredito. Con questo gesto ho voluto evidenziare il mio dissenso sui contenuti del progetto ed ho voluto mettere in rilievo il clima negativo creatosi all’interno di Dircredito da quando questo progetto ha preso forma.
E’ un progetto fortemente voluto dai vertici sindacali e la sensazione di essere mal sopportati in caso di divergenze, critiche o richieste di approfondimento è diventata sempre più palpabile. Già sono molti i colleghi che hanno abbandonato il Dircredito in segno di dissenso, approdando verso altre Organizzazioni o abbandonando il sindacato per protesta. Basti pensare che in MPS la quasi totalità della Puglia ed il Siracusano hanno lasciato il Dircredito, così come buona parte della Deutsche Bank, tanto per fare un esempio di alcune situazioni a me note. E’ facile ritenere che in molte altre realtà sia al MPS che nel resto di Italia ci saranno analoghe decisioni.
Ma cosa c’è in questo progetto di così negativo dal suo punto di vista?
Ognuno ha le sue motivazioni: sia quelli a favore che quelli contrari. Diciamo che quelle a favore mi hanno sempre convinto poco, suonano più come slogan che come fatti concreti. Si è detto che dobbiamo aggregarci perché verrà una legge che cancellerà i piccoli sindacati. Voglio evidenziare che il Dircredito con la sua rappresentanza sugli iscritti superiore al 5% non è poi tanto piccolo. Di questa legge, inoltre, con sbarramenti variabili dal 3 al 5 per cento si parla da almeno un decennio, senza alcuna conclusione. Devo evidenziare, infine, che il settore del credito si è già dato una autoregolamentazione che specifica le regole per l’approvazione dei contratti. Di fronte a queste paure, molto stimolate, mi viene in mente un personaggio: Abraracourcix, il capo del villaggio di Asterix, che aveva sempre l’assurda paura che il cielo gli cadesse sulla testa.
L’aspetto paradossale è che per fronteggiare la paura di sparire viene condiviso il progetto FIRST che comporterà una sola certezza: la sparizione del Dircredito , che finirà di esistere contemporaneamente alla data del primo congresso First, che pare si terrà il 6 maggio 2015. Da quella data le RSA Dircredito al massimo resteranno in vigore , per moratoria, per 12 mesi ulteriori. Dopo tale scadenza, dovranno essere costituite le nuove RSA FIRST. Non bisogna dimenticare però che qualora un terzo degli iscritti della RSA richieda il rinnovo delle strutture prima dei 12 mesi , si dovranno giustamente costituire le nuove RSA First. A questo punto è facile immaginare quale sarà l’esito del rinnovo tenuto conto che nelle varie realtà gli iscritti della Fiba sono 4 volte quelli del Dircredito. Ho ragione di pensare che la logica conseguenza di questa operazione sarà la scomparsa dai ruoli operativi delle donne e uomini Dircredito, e delle loro idee! Naturalmente la RSA rappresenta la struttura sindacale elementare per la costituzione di tutti gli organismi territoriali e aziendali successivi, quindi….
Un altro slogan usato dai sostenitori di First in Dircredito è il seguente : “saremo più grandi, conteremo di più”. Mi sembra di sentire la famosa “mosca cocchiera” che si vanta dello sforzo comune col bue che però è il solo a tirare l’aratro e a scegliere la direzione nella quale andare.
Io credo che gli iscritti al Dircredito , appartenenti alla categoria dei Dirigenti, Quadri Direttivi ed Alte professionalità , abbiano dato l’adesione al Sindacato per avere una rappresentanza con una autonomia di pensiero che spesso i confederali non hanno. Se i colleghi avessero voluto un sindacato confederale tipo CISL, si sarebbero iscritti alla Fiba, che già esisteva.
La nostra difesa del merito e della professionalità che qualche volta ci ha portato a scrivere documenti anche piuttosto scomodi, sarà probabilmente limitata e talvolta perfino inconciliabile con una grande struttura confederale. Inoltre, per la realtà MPS, non ci dobbiamo scordare di alcune divergenze politiche emerse nel recente passato: se passassi in CISL con che coraggio potrei guardare in faccia un collega Fruendo dopo i recenti fatti della esternalizzazione? Cambia il nome, ma le persone sono quasi tutte le stesse nella componente Fiba.. e quindi anche le idee.. non si cambia a cinquant’anni… Ed anche se adesso è stata ritrovata al MPS l’unità sindacale sarebbe stato importante conservare nel panorama sindacale una voce in più a difesa dei dipendenti, non condizionata da logiche confederali. Ciò avrebbe costituito una ricchezza e non una debolezza, perché alcune differenze ad oggi rimangono ancora e fino ad ora abbiamo potuto rappresentarle, in un futuro prossimo purtroppo questa voce non ci sarà più.
E poi, e qui concludo, come fa un iscritto ad un sindacato autonomo di categoria, NON CONFEDERALE ad iscriversi ad un sindacato, FIRST, che appartiene alla CISL e nel suo acronimo non ha né la parola banca, né la parola credito? Ho paura che si vada verso un annacquamento totale delle peculiarità dei bancari, tanto è vero che qualche voce, ma io non sono in grado di confermarlo (magari pensateci voi giornalisti ad indagare), dice che a breve anche le Poste confluirebbero in FIRST.
Quindi il Bianchi, “guerriero di tante battaglie” degli ultimi anni si ritira definitivamente “a vita privata”?
Al momento non sono iscritto a nessun sindacato, ma se ci fosse una organizzazione interessante, coerente con le mie idee e che mi desse quindi la possibilità di esprimere senza condizionamenti il mio punto di vista, potrei anche partecipare al suo progetto e, ovviamente, lo farei con un ruolo adeguato al mio stato di esodato. Ma per ora non c’è niente di concreto all’orizzonte. Credo inoltre che per avere credibilità i responsabili di un sindacato debbano essere persone ancora a lavoro che vivono sulla loro pelle quotidianamente i problemi dei colleghi.. per gli anziani come me al massimo si può pensare ad un ruolo di garanzia o di partecipazione alle strategie, non certo ad un ruolo pienamente operativo, al massimo a una funzione di supporto. Per adesso, quindi, la “spada del guerriero” sta nel fodero. Cercherò comunque di non far perdere il filo alla lama, mantenendomi aggiornato ed informato, per essere sempre in grado, alla bisogna, di menare qualche fendente ben assestato in difesa dei colleghi.
