SIENA. Una buona legge sul testamento biologico. Una decisione che non può essere rimandata secondo Mina Welby, protagonista del caso Welby al centro delle cronache tempo fa. La donna, 72 anni ben portati, ha incontrati i giornalisti questo pomeriggio (29 giugno) essendo candidata per i radicali alle europee.
Sul tema del testamento biologico sta ancora portando avanti quella battaglia iniziata quando il marito era tenuto in vita solo dalle macchine. E “la buona legge per il testamento biologico" per lei è un impegno che continuerà. Sia che sia eletta, sia che non ce la faccia.
"Deve essere una legge trasversale, una legge non morale, che possa essere utilizzata da tutti. O non utilizzata a seconda di come uno la pensa. Ad esempio l’aborto mica si deve fare per forza perché c’è una legge che lo regola”. Mina Welby stasera ha parlato anche di altri temi nella conferenza stampa tenuta con Giulia Simi, candidata senese in Europa. “Occorre applicare nel nostro paese la convenzione di Oviedo sui diritti umani, coppie di fatto, immigrazione. Altrimenti ci allontaniamo ancora dall’Europa” ha sottolineato Welby. Così come altre battaglie da combattere sono quelle contro la pena di morte (sulla quale attualmente c’è una moratoria) che deve essere abolita” e l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico che non è una legge sulla droga”. Infine un accenno al rapporto tra politici cattolici e la chiesa.
“Qualcuno autonomo lo è ma altri…”
Welby alle Europee. Primo compito: legge sul testamento biologico
di Augusto Mattioli