Un rappresentante dell'associazione sarà ascoltato in commissione finanze sulla vicenda di PopBari

AREZZO. Domani (10 Gennaio) un portavoce dell’Associazione Vittime del Salvabanche interverrà all’audizione della VI Commissione della Camera dei Deputati, Finanze, sulla vicenda della Banca Popolare di Bari.
“Le prime irregolarità sulla banca vengono registrate da Banca d’Italia nel 2010 – scrive l’Associazione -. Da quella data al 2019, quando è stata commissariata passano ben nove anni dove gli amministratori di questo istituto hanno potuto mal amministrarla fino a rendere carta straccia il valore di quelle azioni, vendute tra l’altro con ogni tipo di scorrettezza. L’Associazione Vittime del Salvabanche, che ha seguito a partire dal 2015 i primi default bancari, aveva iniziato a sensibilizzare su quello che sarebbe potuto accadere all’istituto e ai suoi clienti mesi prima del commissariamento, registrando, anche in questo istituto, le stesse identiche violazioni massive registrate negli altri istituti bancari.
Come ripetiamo puntualmente ad ogni collasso bancario, con tutte le conseguenze che ormai conosciamo, ci auguriamo che il salvataggio della Banca Popolare di Bari non si risolva nell’ennesimo sperpero di soldi pubblici “buttati” in una struttura ormai irrimediabilmente danneggiata, ma anzi si trasformi in un’occasione per ripensare seriamente, una volta per tutte, al sistema bancario italiano.
Le prime irregolarità sulla banca vengono registrate da Banca d’Italia nel 2010. Da quella data al 2019, quando è stata commissariata passano ben nove anni dove gli amministratori di questo istituto hanno potuto mal amministrarla fino a rendere carta straccia il valore di quelle azioni, vendute tra l’altro con ogni tipo di scorrettezza. L’Associazione Vittime del Salvabanche, che ha seguito a partire dal 2015 i primi default bancari, aveva iniziato a sensibilizzare su quello che sarebbe potuto accadere all’istituto e ai suoi clienti mesi prima del commissariamento, registrando, anche in questo istituto, le stesse identiche violazioni massive registrate negli altri istituti bancari.
Come ripetiamo puntualmente ad ogni collasso bancario, con tutte le conseguenze che ormai conosciamo, ci auguriamo che il salvataggio della Banca Popolare di Bari non si risolva nell’ennesimo sperpero di soldi pubblici “buttati” in una struttura ormai irrimediabilmente danneggiata, ma anzi si trasformi in un’occasione per ripensare seriamente, una volta per tutte, al sistema bancario italiano”.