SIENA. La problematica evidenziata dalla Guide turistiche di Siena, relativa alla necessità che solo chi ha una formazione adeguata sia chiamato a illustrare il suo patrimonio storico-artistico-culturale e le sue tradizioni, iniziando dal Palio, non può che vederci concordi. La globalizzazione normativa che equipara e standardizza ogni professione in ambito europeo, in realtà peculiari come quella di Siena, non può che favorire l’approssimazione. Con questo non vogliamo certamente affermare che questo contesto comporti il rischio che il Palio possa essere descritto come una sagra o una festa al pari di molte altre. Certo è che, a esempio, sul tema della “salute dei cavalli”, chi non conosce in modo appropriato la nostra realtà, anche se in buona fede, può portare danno al paziente lavoro che localmente viene svolto per far capire l’amore e le tutele che i senesi hanno verso questi animali. Per spiegare il Palio, oltre alla conoscenza occorre la consapevolezza propria solo di chi lo vive, non certo acquisibile dalla lettura di un libro.
Il fatto che legalmente sia tutto corretto, che le guide che giungono a Siena siano detentrici di titoli di studio adeguati, nessuno lo mette in dubbio. Noi proviamo a fare una provocazione per aprire un confronto: perché il Comune non rinuncia alle tasse, per quei gruppi che giungono nella città con i pullman, se questi affiancano alla loro guida, una locale, che potrebbe essere remunerata proprio con l’importo non corrisposto per la sosta dell’automezzo?Un po’ come avviene per la telecronaca del Palio trasmessa alla Rai: accanto alla telecronista “nazionale”, ce n’è uno locale, bravo, che imprime alla spiegazione un’efficacia maggiore che deriva dalla consapevolezza della festa senese. Sarebbe un piccolo passo che comporterebbe un “lieve” minore introito per le casse del Comune ma, certamente, il ritorno culturale sarebbe significativo.
Non possiamo che ricordare la crisi che attraversano tutte le maggiori espressioni della città, che dovrà contare sul turismo, per guardare al futuro con occhi colmi di speranza. Noi vorremmo iniziare da questa provocazione, per dare un segnale positivo alla nostra città e alla nostra cultura.
Circolo Sena Civitas