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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Trimestrale Mps: utile netto a 28 milioni di euro

Risultato operativo lordo a 233 milioni di euro, in crescita rispetto al trimestre precedente ma in calo rispetto al primo trimestre 2018 a causa del mutato contesto macroeconomico

SIENA.  Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha esaminato ed approvato oggi i risultati al 31 marzo 2019.
I risultati di conto economico di Gruppo al 31 marzo 2019
Nel primo trimestre 2019 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi pari a 803 mln di euro, in calo dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in particolare a seguito della flessione delle commissioni nette, del margine di interesse e del risultato netto della negoziazione e delle attività/passività finanziarie. Nel 1° trimestre 2019 i ricavi crescono di 33 mln di euro rispetto al
trimestre precedente, grazie soprattutto alla ripresa del risultato netto da negoziazione e delle attività/passività finanziarie (+46 mln di euro) e degli altri proventi e oneri di gestione (+15 mln di euro), mentre si pongono in calo il margine di interesse (-22 mln di euro) e le commissioni nette (-2 mln di euro).
Il margine di interesse del primo trimestre 2019 è risultato pari a 409 mln di euro, in flessione del 3,0% rispetto allo stesso periodo del 2018, risentendo principalmente della dinamica negativa degli impieghi commerciali che hanno registrato sia una contrazione dei volumi medi che un calo dei relativi rendimenti. Tale dinamica è stata solo parzialmente attenuata dalla diminuzione degli interessi passivi conseguente alla riduzione del costo della raccolta commerciale che ha visto un calo dei volumi medi e dei tassi passivi. Il risultato del 1° trimestre 2019 si pone in calo anche rispetto al trimestre precedente (-5,1%) principalmente per il minor contributo degli impieghi commerciali, in particolare in termini di minori volumi. L’aggregato è stato, inoltre, impattato dall’introduzione
dell’IFRS 16, che ha comportato l’iscrizione di 1,2 mln di euro di interessi passivi del 1° trimestre 2019.
Le commissioni nette del primo trimestre 2019, pari a 359 mln di euro, registrano un calo dell’ 11,7% rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente, principalmente a seguito della riduzione dei proventi da collocamento prodotti e delle commissioni su crediti (queste ultime impattate anche dal venir meno di proventi one off registrati nel 1° trimestre 2018). La
dinamica si pone in calo dello 0,4% anche rispetto al trimestre precedente, principalmente per la  flessione del contributo dei servizi di pagamento che avevano beneficiato nel 4° trimestre 2018 delle componenti riferite ai conguagli di fine anno.
I dividendi, proventi simili e utile (perdite) delle partecipazioni ammontano a 16 mln di euro e sono in prevalenza rappresentati dal contributo di AXA-MPS4. Tale componente si pone in flessione rispetto al 1° trimestre 2018 (-2,2 mln di euro) sia al trimestre precedente (-3,6 mln di euro). 
Il risultato netto da negoziazione e delle attività/passività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value in contropartita del conto economico nel 1° trimestre 2019 ammonta a 27 mln di euro, in calo rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell’anno precedente (pari a 37 mln di euro). Dall’analisi dei principali aggregati emerge quanto segue:
• risultato netto dell’attività di trading pari a +36 mln di euro, in crescita sia rispetto al 1° trimestre 2018 che al trimestre precedente per effetto della positiva dinamica registrata dalla controllata MPS Capital Services;
• risultato netto delle attività/passività valutate al fair value in contropartita del conto economico negativo per 20 mln di euro in peggioramento rispetto al 1° trimestre 2018 (pari a -16 mln di euro) e in linea con il trimestre precedente (pari a -21 mln di euro);
• risultati da cessione/riacquisto positivi per 12 mln di euro, in calo rispetto ai 39 mln di euro del 1° trimestre 2018, su cui avevano inciso maggiori utili da cessione di titoli ed in crescita rispetto al 4° trimestre 2018 su cui avevano impattato maggiori perdite da cessioni titoli e crediti.
Contribuiscono alla formazione dei ricavi anche le voci:
• risultato netto dell’attività di copertura sostanzialmente nullo, nel 1° trimestre 2018 pari a 1 mln di euro e nel 4° trimestre 2018 pari a 0,8 mln di euro;
• altri proventi/oneri di gestione negativi per 8 mln di euro, sostanzialmente in linea rispetto al risultato registrato nel 1° trimestre 2018 (pari a -8 mln di euro) e in crescita rispetto al trimestre precedente (+15 mln di euro) che era stato negativamente impattato da maggiori oneri da sentenze, accordi transattivi e sopravvenienze passive.
Nel 1° trimestre 2019 gli oneri operativi sono risultati pari a 569 mln di euro, sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente5
. Il 1° trimestre 2019 si pone in calo rispetto al 4° trimestre 2018 del 10,4% (-66 mln di euro), per effetto principalmente della dinamica delle altre spese amministrative e delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali. Esaminando in
dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue:
• le spese amministrative si sono attestate a 508 mln di euro, in calo rispetto all’anno precedente di 7 mln di euro e in calo di 46 mln di euro rispetto al 4° trimestre 2018. All’interno dell’aggregato:

AXA-MPS è consolidata nel bilancio del Gruppo con il metodo del patrimonio netto.
Si evidenzia che, per quanto riguarda gli oneri operativi, le comparazioni con i valori 2018 sono puramente indicative, in quanto i dati risultano disomogenei a seguito dell’introduzione del nuovo principio contabile IFRS16, che ha comportato l’iscrizione di minori altre spese amministrative per 15,2 mln di euro e di maggiori rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali per 14 mln di euro.
o le spese per il personale, che ammontano a 369 mln di euro, si pongono sostanzialmente in linea rispetto al 1° trimestre 2018 e al 4° trimestre 2018, con benefici derivanti dalla riduzione degli organici legata alla manovra di esodo del personale, che si manifesteranno a partire dal 2° trimestre 2019;
le altre spese amministrative che ammontano a 140 mln di euro, risultano in flessione del 5,6% rispetto al 1° trimestre 2018 e del 26,3% rispetto al 4° trimestre 2018. Come sopra esposto (cfr. nota n. 5), tale aggregato risente della prima applicazione dell’IFRS
16, al netto della quale la dinamica sarebbe risultata in lieve crescita rispetto al 1° trimestre 2018 mentre si sarebbe confermata in significativa riduzione rispetto al 4° trimestre 2018;
• le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali nel 1° trimestre 2019 ammontano a 61 mln di euro e risultano in crescita del 6,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; depurate degli effetti dell’IFRS 16 risultano in riduzione del 17,9%. Rispetto al trimestre precedente la voce registra una riduzione del 24,9% che diventa del 42,1% se si escludono gli effetti IFRS 16.
Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 233 mln di euro (304 mln di euro quello relativo al 1° trimestre 2018), in crescita di 100 mln di euro rispetto al trimestre precedente.
Nel 1° trimestre 2019 il Gruppo ha contabilizzato rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con impatto sulla redditività complessiva per complessivi 164 mln di euro, superiori di 26 mln di euro rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. In calo, invece, rispetto al 4° trimestre 2018 soprattutto a
seguito della riduzione dei flussi di default e dei minori scivolamenti all’interno del deteriorato (in particolare scivolamenti a sofferenza). Il costo del credito del 1° trimestre 2019 include gli effetti legati alla revisione delle stime al ribasso della crescita del PIL per il 2019, incorporati negli scenari forward looking previsti dall’IFRS 9.
Il rapporto tra le rettifiche nette di valore per deterioramento crediti al 31 marzo 2019 annualizzate ed i crediti verso clientela esprime un tasso di provisioning di 73 bps.
Il risultato operativo netto del Gruppo è positivo per circa 69 mln di euro, a fronte di un valore positivo pari a 166 mln di euro registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Alla formazione del risultato di periodo concorrono anche le seguenti voci:
• accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a -17 mln di euro, riconducibili prevalentemente ad accantonamenti per cause legali e per impegni assunti dalla banca a fronte dei ristori connessi all’operatività in diamanti. Nel 1° trimestre 2018 si registrava un
saldo positivo di 53 mln di euro, riconducibile soprattutto alla rivalutazione dell’impegno assunto per far fronte ai costi di hedging del veicolo nell’ambito della cessione delle sofferenze;
• utile da partecipazioni per circa 1 mln di euro principalmente per la variazione di valore di alcune partecipazioni, in particolare su Fondo Etrusco, a fronte di una perdita di 4 mln di euro registrata nel 1° trimestre 2018 per svalutazioni sulla collegata Trixia. Il risultato del 1° trimestre 2019 si pone in crescita rispetto al trimestre precedente;
• oneri di ristrutturazione/oneri una tantum, pari a +2 mln di euro, includono in particolare benefici INPS su esodi pregressi, in parte compensati dall’aggiustamento prezzo legato alla cessione di BMP Belgio S.A.. Il 4° trimestre 2018 includeva invece accantonamenti per 150 mln di euro relativi alla manovra di esodo del personale;
• rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari, saldo pari a -61 mln di euro costituito dall’intero contributo a carico del Gruppo dovuto al Fondo di Risoluzione Unico (SRF) e dalla minusvalenza sull’esposizione verso lo Schema Volontario del FITD (per
l’intervento di Carige);
• canone DTA, pari a -18 mln di euro. L’importo, determinato secondo i criteri del DL 59/2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016, rappresenta il canone di competenza al 31 marzo 2019 sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta;
• utili da cessione di investimenti pari a 1 mln di euro legato alla cessione di immobili. Nel 1° trimestre 2018 l’aggregato risultava positivo per 0,3 mln di euro.
Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, il risultato dell’operatività al lordo delle imposte del Gruppo è stato pari a -23 mln di euro, in calo rispetto ai livelli del 1° trimestre 2018, che aveva registrato un risultato di +111 mln di euro.
Le imposte sul reddito registrano un contributo positivo pari a +57 mln di euro, essenzialmente imputabile al reassessment parziale di DTA da perdite fiscali, maturate e non iscritte in precedenti esercizi.
Considerando gli effetti netti della PPA (-5 mln di euro), l’utile consolidato del Gruppo ammonta a 28 mln di euro, a fronte di un utile di 188 mln di euro conseguito nello stesso periodo del 2018.
Gli aggregati patrimoniali di Gruppo al 31 marzo 2019
Al 31 marzo 2019 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 192,3 mld di euro sostanzialmente stabili rispetto al 31 marzo 2018 e in crescita di 5,4 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2018, sia sulla raccolta indiretta che sulla componente della raccolta diretta.
I volumi di raccolta diretta, che si sono attestati a 92,7 mld di euro, risultano in calo di 5,2 mld di euro rispetto ai valori di fine marzo 2018 (principalmente sul comparto obbligazionario e sui PCT).
L’aggregato risulta, invece, in crescita di 2,2 mld di euro rispetto a fine dicembre 2018, nonostante
la riduzione di 2,2 mld di euro dei PCT con controparti istituzionali, più che compensata dalla crescita
dei conti correnti e dei depositi vincolati (+2,1 mld di euro), delle obbligazioni (+0,9 mld di euro) e
delle altre forme di raccolta.
La quota di mercato
del Gruppo sulla raccolta diretta si è attestata al 3,72% (dato aggiornato a
gennaio 2019) in lieve crescita rispetto a fine 2018.
La raccolta indiretta si è attestata a 99,6 mld di euro, in crescita sia rispetto al 31 marzo 2018
(+4,3 mld di euro), principalmente sulla componente del risparmio amministrato, che rispetto al 31

Depositi e PCT (esclusi PCT con
6
dicembre 2018 (+3,1 mld di euro), beneficiando in entrambe le componenti del risparmio gestito e
del risparmio amministrato di un consistente effetto mercato positivo.
In dettaglio il risparmio gestito, pari a 57,6 mld di euro, risulta in linea con marzo 2018 e in crescita
rispetto ai livelli di dicembre 2018 di 1,8 mld di euro, principalmente sul comparto fondi e
bancassurance.
Al 31 marzo 2019 i crediti verso la clientela del Gruppo si sono attestati a 89,4 mld di euro, stabili
nel complesso rispetto a fine marzo 2018, ma con una crescita dei crediti rappresentati da titoli (+6,3
mld di euro, a seguito dell’iscrizione delle senior notes derivanti dall’operazione di cartolarizzazione
e dell’acquisto di titoli governativi avvenuto nel 4° trimestre 2018) e dei mutui (+1,3 mld di euro),
compensate dalla flessione dei crediti deteriorati (-1,3 mld di euro), dei PCT (-3,7 mld di euro), dei
conti correnti e degli altri finanziamenti (per complessivi -2,6 mld di euro). L’aggregato risulta, invece,
in crescita rispetto al 31 dicembre 2018, su tutte le componenti ad eccezione dei crediti deteriorati,
che si riducono del 2% circa.
La quota di mercato7
del Gruppo risulta pari al 5,09% (ultimo aggiornamento disponibile gennaio
2019) in crescita di 5 b.p. rispetto a fine 2018.
Il comparto a medio-lungo termine ha registrato nel 1° trimestre 2019 nuove erogazioni per 1,9 mld
di euro, in flessione rispetto al 4° trimestre 2018 (-0,3 mld di euro) che al 1° trimestre 2018 (-0,5 mld
di euro).
L’esposizione dei crediti deteriorati lordi del Gruppo al 31 marzo 2019 è risultata pari a 16,2 mld
di euro, in flessione rispetto a fine marzo 2018 (-26,4 mld di euro, essenzialmente per effetto del
deconsolidamento delle posizioni a sofferenza oggetto di cessione, avvenuta nel 2° trimestre 2018)
che rispetto al 31 dicembre 2018 (-0,6 mld di euro). In particolare, l’esposizione lorda del comparto
sofferenze si riduce di 22,8 mld di euro rispetto al 31 marzo 2018, principalmente per il
deconsolidamento sopra citato, e di 0,2 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2018. In flessione anche
l’esposizione delle inadempienze probabili di 3,3 mld di euro su marzo 2018 e di 0,4 mld di euro su
dicembre 2018. Le esposizioni scadute deteriorate risultano in flessione di 0,3 mld di euro rispetto a
marzo 2018 e stabili rispetto al 31 dicembre 2018.
Al 31 marzo 2019 l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del Gruppo si è attestata a
7,6 mld di euro in flessione rispetto al 31 marzo 2018 (-5,7 mld di euro) principalmente per effetto
del deconsolidamento sopra citato, che rispetto al 31 dicembre 2018 (-0,3 mld di euro). L’esposizione
netta del comparto sofferenze si riduce di circa 3,8 mld di euro rispetto al 31 marzo 2018 e risulta
stabile rispetto al 31 dicembre 2018. In flessione anche l’esposizione netta delle inadempienze
probabili di 1,8 mld di euro su marzo 2018 e di 0,3 mld su 31 dicembre 2018. Le esposizioni scadute
deteriorate risultano in calo di 0,1 mld di euro rispetto al 31 marzo 2018 e in linea rispetto a dicembre
2018.
Si registra nel trimestre un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela
netti, che passa da 9,0% di dicembre 2018 a 8,4% di marzo 2019. All’interno dell’aggregato, nel
trimestre rimane sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2018 l’incidenza delle sofferenze nette

Prestiti a clientela ordinaria residente, comprensivi di sofferenze e al netto dei PCT con controparti centrali.

e delle esposizioni scadute, mentre si pone in calo quella delle inadempienze probabili (da 5,2% di
dicembre 2018 a 4,7% di marzo 2019).
Al 31 marzo 2019, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 53,1%, in
riduzione rispetto al 31 marzo 2018 (pari a 68,8%), principalmente per effetto del deconsolidamento
dei crediti oggetto di cessione di cui sopra, e stabile rispetto al 31 dicembre 2018.
Al 31 marzo 2019 le attività finanziarie valutate al fair value del Gruppo sono risultate pari a 20,6
mld di euro, in calo di 5,1 mld di euro rispetto al 31 marzo 2018 principalmente sulle attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e sostanzialmente in linea
rispetto al 31 dicembre 2018, a fronte della crescita della componente di negoziazione riferibile alla
controllata MPS Capital Services compensata dalla riduzione delle attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva. Le passività finanziarie di negoziazione sono
diminuite di 1,1 mld di euro rispetto a fine marzo 2018 e di 0,7 mld di euro rispetto al 31 dicembre
2018.
A fine marzo 2019, la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a 11,1 mld di euro
in raccolta, superiore di 3,0 mld di euro rispetto al saldo registrato al 31 marzo 2018 per l’incremento
della riserva obbligatoria solo in parte compensato dall’aumento della raccolta verso banche (PCT).
L’aggregato risulta in calo di 1,6 mld di euro rispetto a dicembre 2018 principalmente a seguito della
flessione della riserva obbligatoria.
Al 31 marzo 2019 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di Counterbalancing
Capacity non impegnata pari a circa 22,7 mld di euro, in crescita di 1,5 mld rispetto al 31
dicembre 2018 grazie alla maggiore raccolta diretta commerciale ed all’emissione di covered bond
effettuata nel mese di gennaio.
Al 31 marzo 2019 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a circa 9,1
mld di euro in calo rispetto al 31 marzo 2018 principalmente a seguito della riduzione delle riserve
di valutazione. In crescita, invece, rispetto ai livelli di fine dicembre 2018 (+1,1%), grazie alla
dinamica positiva delle riserve e al risultato di periodo.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 marzo 2019 il Common Equity Tier 1 Ratio si
è attestato al 13,3% (rispetto al 13,7% di fine 2018) ed il Total Capital Ratio è risultato pari a 14,7%,
che si confronta con il valore del 15,2% registrato a fine dicembre 2018.
*****
Infine, il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha proceduto alla nomina di due vice
direttori generali. Il Dr Giampiero Bergami che continua a mantenere il ruolo di Chief Commercial
Officer e il Dr Andrea Rovellini che, oltre a mantenere la carica di Chief Financial Officer, assume la
qualifica di Vice Direttore Generale Vicario della Banca.
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Nicola Massimo Clarelli, dichiara
ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione
finanziaria che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze
documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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