I creditori aspettano le mosse di Mps
SIENA. Radiocor ha riportato ieri (4 dicembre) che la Sansedoni, società immobiliare partecipata dalla Fondazione Mps, da Banca Mps e dalla cooperativa emiliana Unieco, “rischia di portare i libri in tribunale se non ci sarà, in tempi rapidi, una nuova ristrutturazione del debito di circa 200 milioni con le banche creditrici”.
Il Monte dei Paschi, oltre che azionista con il 22% del capitale, è il maggiore creditore della società immobiliare, da anni in difficoltà. “Secondo indiscrezioni la quota di crediti di Mps è pari a circa 100 milioni. Gli altri creditori per importanza sono Banco Bpm e Ubi. Sansedoni ha in portafoglio proprietà immobiliari commerciali a Roma ereditate dal gruppo Toti, nell’azionariato fino al 2010 quando uscì per divergenze con gli altri azionisti sulla missione della società immobiliare. Le posizioni tra le banche creditrici di Sansedoni al momento non sono allineate sul da farsi. Tutti guardano alle mosse del Monte dei Paschi”.
L’assemblea dei soci Sansedoni, venerdì scorso, ha approvato il bilancio chiuso in rosso e nell’ordine del giorno – scrive ancora Radiocor – c’erano anche i provvedimenti da assumere ai sensi del 2447 del codice civile (riduzione del capitale per perdite e successiva ricapitalizzazione). La società, contattata, si riserva di comunicare nei prossimi giorni le decisioni assunte la settimana scorsa dai soci.
La Fondazione Mps ha il 67% del capitale ma è difficile immaginare che sia pronta a sostenere un’ingente ricapitalizzazione. Intanto, dal cda Sansedoni formato da sei membri e guidato dal presidente Fabrizio Di Lazzaro, si sono dimessi lo stesso giorno, a settembre, i consiglieri Emanuele Scarnati e Glenda Lenci con due lettere di dimissioni fotocopia che motivavano la decisione con ragioni professionali e personali”.