"E' una pesante regressione rispetto ai principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e ai diritti dei migranti"
SIENA. Da Potere al Popolo riceviamo e pubblichiamo.
“Il cosiddetto decreto Salvini sulla sicurezza rappresenta una pesante regressione rispetto ai principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e ai diritti dei migranti.
Si tratta di un decreto del tutto in sintonia con la scelta governativa di orientare la rabbia sociale e il malcontento, indotto in realtà dalla crisi e dai tagli alla spesa sociale, verso specifiche categorie di soggetti, i più poveri, i migranti, chi protesta ed esprime pubblicamente dissenso.
Il decreto si focalizza sull’abolizione della protezione umanitaria per gli stranieri richiedenti asilo, ma in pochi si sono accorti di un’interessante norma che colpisce gli ‘assembramenti’. L’articolo 23 del Decreto Salvini infatti si occupa di “Disposizioni in materia di blocco stradale”, ovvero chi blocca strade con oggetti ma anche le “ostruisce o le ingombra”. Nella relazione tecnica introduttiva al decreto viene spiegato che l’obbiettivo della legge è quello di reprimere le varie forme di assembramento. Nella relazione del Ministero si legge che “La norma si rende necessaria al fine di fronteggiare i sempre più frequenti episodi di blocco stradale, posti in essere anche nella forma di assembramento, suscettibili di colpire una pluralità di beni giuridici che comprendono non solo la sicurezza dei trasporti, ma anche la libertà di circolazione”. E’ evidente che si lascia in questo modo una pericolosa libertà interpretativa, dato che l’assembramento può essere qualsiasi cosa e quindi può diventare un capo d’accusa repressivo di facile utilizzo. Il reato di blocco stradale verrà sanzionato, se il fatto è commesso da più persone, con la pena della reclusione da 2 a 12 anni; pena detentiva ben più alta di quelle previste per reati che, secondo la coscienza collettiva, appaiono sicuramente più gravi. Basti pensare che per i partecipanti ad un’associazione per delinquere il nostro codice penale prevede sanzioni da 1 a 5 anni di reclusione, per i capi e promotori da 3 a 7, per un attentato ad impianti di pubblica utilità da 1 a 4, per l’adulterazione di cose in danno della pubblica salute da 1 a 5. Il massimo edittale di 12 anni, indicato nel nuovo reato di blocco stradale è uguale a quello di chi recluta o induce alla prostituzione dei minorenni o di chi commette violenza sessuale contro un minore di 14 anni o di chi compie violenza sessuale di gruppo. E’ più alto di quello del reato di sequestro di persona, della rapina semplice, della violenza sessuale su un adulto.
Un governo che approva norme di questo tipo, che non fa altro che incrementare la repressione verso i movimenti è un governo che, nei fatti, si muove in una logica di ostilità nei confronti del dissenso, delle lotte e del conflitto sociale.
No alla repressione No al decreto Salvini!”.