L'esponente del Fli espone la sua idea dei rapporti che intercorrono tra i due candidati a sindaco
SIENA. Denis Verdini, coordinatore nazionale del PDL, è da sempre il vero “Deus ex machina” del PDL in Toscana. Denis si occupa di affari e per lui la politica è e deve continuare ad essere un affare. Non a caso Denis è quello che pare si sia occupato della recente “compravendita” di parlamentari ed è indagato dallaMagistratura e rinviato a giudizio per scandali come quello sugli appalti per la ricostruzione dell’Aquila.
Anche la sua Banca di Credito Cooperativo con sede a Campi Bisenzio è stata al centro di presunti illeciti finanziari che hanno costretto Banca d’Italia ad intervenire e lo stesso Verdini a dimettersi dalla Presidenza del CDA.
Insomma nel PDL toscano “Non si muove foglia che Denis non voglia.”Quando è stato il momento di nominare il coordinatore provinciale del PDL senese è stato Verdini in persona a scegliere Marignani, persona che offriva maggiori garanzie di subordinazione è di obbedienza. Per quanto riguarda Siena, Verdini non ha mai voluto che il PDL facesse il suo dovere di opposizione, avocando a sé temi come Banca, Fondazione, Università ed Ospedale perché gli servivano per trattare i propri affari con il sistema di potere senese.
I suoi rapporti con Ceccuzzi, secondo fonti vicine ai due e per questo sufficientemente attendibili, datano alle amministrative del 2006.
Alessandro Nannini, candidato a sindaco del PDL, è stato scelto direttamente da Verdini, tramite il suo uomo di fiducia Rocco Girlanda, deputato PDL ed amministratore delegato della Edib, società editrice del Corriere di Siena, (giornale che ha sempre “strizzato l’occhio” al “Sistema Siena” ovvero al potere senese), e detentrice di un pacchetto di azioni del Giornale della Toscana (di proprietà Verdini), dove tra gli azionisti è stranamente (ma non troppo) presente anche la COOP.
Le azioni del Giornale furono acquistate, dopo che la BMPS aveva a sua volta acquistato un pacchetto di azioni della Edib.
Alessandro Nannini, con un passato illustre di campione di Formula 1, è oggi un personaggio di modesto spessore politico, che svolge la sua attività di imprenditore assoggettandosi alle regole del sistema senese che lo hanno portato negli ultimi venti anni a votare a sinistra e a legarsi alla stessa per tentare di risolvere i problemi legati alle sue iniziative imprenditoriali. Ed è proprio per questo che è stato scelto: perché non ha la caratura del candidato a Sindaco e non avrebbe pertanto costituito una credibile alternativa a Ceccuzzi.
Purtroppo per il duo Verdini-Ceccuzzi le cose si sono complicate perché in alternativa a Ceccuzzi si sono candidati Gabriele Corradi, per Liste Civiche, Per Corradi sindaco e Nuovo Polo e Laura Vigni che da sinistra contesta come la gestione ceccuzziana del potere appartenga più alla tradizione nordcoreana che a quella di una normale sinistra italiana.
E Ceccuzzi, sempre risultato poco simpatico ai senesi, è andato sotto nei sondaggi al punto che oggi pare certo che a Siena ci sarà il ballottaggio.
Visto il mal partito si è deciso di cambiare strategia e così, pare che, dopo un incontro a Firenze dove, secondo le solite voci, erano presenti Verdini, Ceccuzzi e Marignani, si è convenuto di rafforzare il personaggio Nannini, affiancandogli un addetto stampa che ne migliorasse la comunicazione. Anche l’atteggiamento del Pd è cambiato.
Dopo averlo subdomalemte ignorato la sinistra ceccuzziana ha cominciato a fargli qualche timida polemica: come? Si sono inventati la secondaria faccenda delle affissioni dei manifesti elettorali fuori posto, tanto per dare spessore e considerazione anche a quel candidato sindaco PdL che fino a quel momento avevano “dimenticato”.
Insomma la nuova strategia sarebbe quella di rafforzare Nannini e tentare di mandarlo al ballottaggio perché poi i cittadini, tra i due, non abbiano altra scelta che quella di votare Ceccuzzi. Fortunatamente i cittadini non sono scemi e si rendono conto che votare Nannini è come votare Ceccuzzi e che votare Corradi significa invece liberarsi di Ceccuzzi e nello stesso tempo cacciare da Siena Verdini ed i suoi tirapiedi.
Agostino Milani – Nuovo Polo per Siena
