Cinque punti programmatici esposti dal segretario nazionale Enzo Maraio
SIENA. Dal Partito Socialista Italiano riceviamo e pubblichiamo.
“Il Partito Socialista Italiano è pienamente convinto che l’Italia in stallo già da mesi ormai, debba ripartire con un governo saldo e dalle idee chiare. Idee che il Partito Socialista ha sintetizzato nei cinque punti programmatici esposti dal segretario nazionale Enzo Maraio.
La Storia ci insegna che in ogni momento di crisi per far ripartire una nazione sono necessarie delle riforme importanti e serie e la SCUOLA deve essere al CENTRO di queste RIFORME.
Nel corso dei decenni essa ha perso risorse importanti, è stata impoverita nelle idee e nella sua dignità. I nostri docenti, pur essendo tra i meglio preparati d’Europa, sono i meno pagati della Comunità Europea e le nostre scuole hanno il tasso di insegnanti precari tra i più numerosi tra i paesi UE.
Basta leggere i dati OCSE 2018 per vedere che in Italia, gli insegnanti hanno, in media, 49 anni, di molto superiore superiore all’età media dei colleghi dei Paesi OCSE e delle economie che partecipano al Programma TALIS – Teaching and Learning International Survey – . Inoltre il 48% degli insegnanti in Italia ha 50 anni e più (media OCSE 34%). Ciò significa che l’Italia dovrà rinnovare circa un docente su due nel prossimo decennio.
COME RIPARTIRE?
IL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO PROPONE 16 PUNTI per il Rilancio della Scuola PUBBLICA ITALIANA
1 – Maggiori finanziamenti alla Scuola Pubblica;
2 – Adeguamento degli stipendi dei docenti a quelli della UE;
3 – CONCORSI NAZIONALI per il conseguimento del titolo di abilitazione all’insegnamento;
4 – Adeguamento dell’organico di diritto con l’organico di fatto;
5 – No a classi “pollaio” per aiutare la BUONA DIDATTICA e quindi, innalzare il rapporto docenti/studenti per classe;
6 – Maggiore stabilità dei docenti per garantire la CONTINUITA’ DIDATTICA;
7 – Incentivare la creazione di RETI DI SCUOLE sul territorio;
8 – Finanziare progetti di e-learning e didattica digitale;
9 – Sviluppare buone pratiche di inclusione attraverso il finanziamento di Progetti specifici;
10 – Rivedere i progetti di ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO per migliorare e incentivare l’entrata dei ragazzi nel mondo del lavoro;
11 – Innalzamento del rapporto allievi con certificazione e personale docente di sostegno;
12 – Rivedere FORMAZIONE DOCENTI DI SOSTEGNO e loro titolo di accesso;
13 – Revisione del Testo Unico 16 aprile 1994, n. 297 per riorganizzare e potenziare il ruolo degli Organi Collegiali;
14 – Revisione del reclutamento dei Dirigenti Scolastici degli Istituti statali;
15 – Attuazione dei Decreti legislativi della L. 107/2015 per ridare centralità allo studente, al docente e al suo lavoro di formazione;
16 – Revisione del numero, per istituto, del Personale ATA ad oggi insufficiente su ogni plesso poiché le riteniamo figure nevralgiche per il buon funzionamento degli Istituti scolastici Statali al pari del personale docente.
In Toscana la scuola riaprirà i battenti il 16 settembre e dall’inizio di questo nuovo anno scolastico molti docenti neo immessi in ruolo prenderanno servizio. Nonostante queste nuove nomine la situazione anche quest’anno riparte con difficoltà.
Le necessità della scuola toscana sono ancora molte.
Per la Toscana saranno stabilizzati 5.444 docenti in tutti gli ordini di scuola. In realtà i posti necessari sarebbero molti di più.
Occorreranno oltre 7.000 docenti in più che si aggiungono ai ruoli e ai posti che restano vacanti.
In provincia di Siena sono insufficienti sia il personale ATA (ausiliare e tecnico amministrativo) che il personale di sostegno e molti ragazzi con certificazione inizieranno il loro anno scolastico senza un adeguato e preparato insegnante di sostegno al loro fianco. Questo a nostro avviso lede fortemente il loro diritto allo studio e va contro l’idea di una scuola che è attenta alle pari opportunità e che abbatte le differenze.
Ancora insufficiente è il numero dei Dirigenti Scolastici immessi in ruolo dal concorso appena espletato e chiuso con grandi problemi di carattere organizzativo e gestionale, tanto che ancora molti saranno in Toscana ed in provincia di Siena gli istituti scolastici con “reggenze”.
Il Partito Socialista Italiano è sempre più convinto che se riparte bene la scuola, una scuola capace di fornire un adeguato titolo di studio e una cultura a largo raggio d’azione, che sappia sviluppare il pensiero critico e la capacità di adeguamento dei giovani ad un mondo che cambia in fretta, l’Italia può ancora essere tra i grandi che hanno fatto L’EUROPA e può riuscire a far ripartire lo sviluppo”.