Qualche riflessione a tante domande
SIENA. Dalla Federazione degli Studenti riceviamo e pubblichiamo.
“Scendere in piazza tutti insieme è stata un’emozione fortissima. Dopo lo sciopero dello scorso maggio ancora una volta lavoratori, studenti, pensionati, precari, insegnanti, rappresentanti istituzionali si sono in corteo per protestare contro l’ennesima sciagurata manovra. La Federazione degli Studenti di Siena che ha aderito allo sciopero ha sfilato per le vie di Siena al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici senesi. Nella manifestazione di oggi si sentiva un clima nuovo, si avvertiva che tutta la gente scesa in piazza a manifestare era solidale. Si sentiva finalmente un ritrovato clima di unione tra studenti, precari, lavoratori e pensionati; tutti pronti a tendere la mano agli altri, tutti pronti a collaborare per creare un’Italia migliore. Si sentiva nella piazza la voglia di noi studenti di partecipare alle decisioni che prendono i “grandi”, si percepiva la forza della disperazione dei precari e dei disoccupati, si toccava con mano la paura di tanti padri e tante madri che non vedono un futuro per i loro figli. In questa situazione generale di paura e angoscia per il nostro paese la manifestazione di oggi è stata probabilmente la risposta più semplice, bella ed efficace che potevamo dare. Siamo scesi in piazza a Siena come in molte altre piazze di Italia per ribadire il nostro no a questa manovra che colpisce i più deboli, i pensionati, i lavoratori ma anche noi studenti. Come è possibile risollevare questo paese se non si investe in scuola, università, ricerca, formazione e cultura? Perché le giovani generazioni devono pagare sempre gli errori di anni di politiche economiche sbagliate?
Visto che a queste domande probabilmente certi personaggi noti della politica risponderebbero con le solite frasi fatte, chiudiamo qui questa riflessione. Di una cosa siamo sicuri: torneremo presto in piazza per far valere i nostri diritti, per ribadire che la scuola è un bene pubblico e che tale deve restare, per ricordare a tutti che la Costituzione fissa dei diritti fondamentali a cui i governanti tutti devono sottostare, per dire con fermezza che vogliamo una riforma della scuola seria, giusta, che premi il merito, che si ricordi anche degli studenti della provincia, per dire che la scuola che funziona è quella che aiuta i più deboli e in difficoltà a raggiungere i compagni più bravi.