Nell'affaire Monte-Antonveneta resta il mistero Interbanca
di Red
SIENA. Mario Draghi ha parlato e difeso la sua azione da governatore della Banca d’Italia nel caso MPS. Ha detto ai giornalisti che fu “corretta e veloce”, ricordando “sono stato io a firmare le ispezioni”. “Il malcontento sull’operato della Vigilanza? sono commenti che si diffondono durante le elezioni”, ha aggiunto, confidando sulle dichiarazioni di correttezza elargite dal Fmi a piene mani. Draghi confida nella riforma che vedrà scendere in campo la Vigilanza unica europea: ciò “comporterà profondi cambiamenti a livello nazionale, uno dei quali sarà il potere dell’autorità di vigilanza, prima di tutto, di valutare i top manager di una banca perché siano adeguati al l oro ruolo e, in secondo luogo, il potere di estrometterli se si pensa, per diverse ragioni, che non lo siano più”. Quindi possiamo stare tranquilli, secondo il presidente della Bce. La velocità di azione della Banca d’Italia sembra però una chimera buona per giornalisti replicanti: sono passati più di 5 anni dall’acquisto di Antonveneta (novembre 2007) agli interrogatori in Tribunale a Siena degli indagati (febbraio 2013). Sono giusto passati gli anni per far terminare il tutto con una bella prescrizione al termine dei tre faticosi gradi di giudizio che consente la legislazione italiana. Il rischio che ha corso il paese per una vicenda di trasformazione di una ultracentenaria banca strapaesana nel terzo istituto di credito nazionale non viene recepito dal presidente Bce e non tocca il problema fondamentale: la prevenzione. Gli indicatori finanziari del Monte dei Paschi non indicavano la banca senese in grado di reggere l’urto nei conti di quella acquisizione anche senza conoscere l’esistenza dei derivati ricordo dell’era De Bustis, come afferma Vigni, almeno ai prezzi ufficiali comunicati ai mercati e alla Vigilanza. Cosa ci vanno a fare in giro per gli istituti di credito gli ispettori della Banca d’Italia se le loro relazioni sono pezzi di carta da far ingiallire sulle scrivanie, nemmeno oggetto di discussioni interne?
La Procura di Siena ha ricevuto il via libera per indagare su Montepaschi e su tutti i filoni collegati escluso il coinvolgimento eventuale dello Ior che è rimasto in carico a Roma. Ciò farà chiarezza sulle indagini. La procura sarebbe intenzionata a passare al processo su singoli pezzi di inchiesta. Così è stato notificato nell’invito a comparire consegnato all’indagato Antonio Vigni: “previo avvertimento potrà essere presentata richiesta di giudizio immediato”. Nella giornata di ieri fonti giudiziarie avrebbero però ritenuto l’ipotesi piuttosto remota. E’prevista per sabato mattina la seconda parte dell’interrogatorio dell’ex direttore generale della banca.
Il racconto che vi avevamo proposto sull’affare nell’affare Antonveneta, ovvero il giallo Interbanca, non ci aveva convinto. Ma non è semplice reperire notizie senza incorrere negli strali della querela preventiva. Abbiamo sempre saputo, da cinque anni a questa parte, che Interbanca era stata esclusa dalla vendita di Antonveneta a MPS. Il 16 giugno 2008 Radiocor aveva pubblicato un articolo chiarissimo sull’operazione che allora non meravigliò nessuno, ma ora ha scatenato stampa e magistratura su malefatte che erano tutte già scritte http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-614344/mps-costo-totale-acquisto-antonveneta/ . Ora, sembra che MPS abbia pagato l’istituto “tre volte”. Il quotidiano di Confindustria è tornato sulla vicenda “esibendo le quattro pagine di bilancio di Sterrebeeck, società interamente controllata da Abn Amro che curò il passaggio di Interbanca. Le carte pubblicate dal «Sole», e descritte nell’articolo di Antonella Olivieri, contribuiscono però soltanto ad approfondire il mistero. Infatti le pagine non chiariscono il motivo del «sovrapprezzo» per Interbanca, pagata 894 milioni di euro. La cosa complicata da comprendere è che un istituto valutato così caro non è «mai stato neppure per un giorno di proprietà» di Mps, come spiega il «Sole». Mistero nel mistero, un dettaglio: il prezzo della vendita di Antonveneta a Mps è di 9.894, esattamente 9 miliardi più il prezzo di Interbanca che il Monte, tuttavia, non ha mai comprato”, scrive dagospia.com.
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