La raccolta firme per il robot delle Scotte è "una trovata elettorale"
SIENA. Da Gabriele Corradi, candidato a sindaco di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“Può darsi che mi sbagli, ma non mi risulta che a Siena il partito di Ceccuzzi sia all’opposizione né, tantomeno, che gli assessori alla sanità non facciano parte della maggioranza che l’amministra, dato che leggendo le sue dichiarazioni sembra che lui con le scelte di questa città non abbia mai avuto a che fare”.
“Dice di raccogliere le firme per far entrare in funzione il nuovo robot medico di precisione “Da Vinci” forse volendo far credere che né lui né la sua coalizione abbiano potuto interloquire su questa vicenda in altro modo. Non so perché ma la modalità messa in piedi da Ceccuzzi, più che un vero e proprio intervento, sembra solo la solita trovata elettorale. Ceccuzzi oramai si è lanciato in questa corsa ossessiva in cui cerca quotidianamente di passare per il ‘nuovo’, pur essendo stato tra i maggiori artefici di ogni scelta in questa città negli ultimi dieci anni. Strano, appunto, che per rivolgersi al Direttore Morello dell’Azienda Ospedaliera abbia dovuto far ricorso ad una raccolta firme, quando un suo compagno di partito, Alessandro Piccini, nella sua qualità di presidente della sua associazione, invitò ad un pubblico dibattito proprio lo stesso Direttore Morello. Ma capisco che affrontare i problemi all’interno di una stanza fa molta meno pubblicità che andare in strada, per esigenze di copione elettorale, a fare il candidato in mezzo a quella stessa gente che a Siena non ce lo ha mai visto prima d’ora. Questo continuo ricorso alle parate in extremis per far vedere che, improvvisamente, si interessa di Siena (anche se questo interesse sembra essere sbocciato solo adesso e non sappiamo se lo sbocciare sia frutto della primavera o delle elezioni comunali) è la rappresentazione più vera di come l’unica cosa di cui Ceccuzzi sia capace sia offrire slogan, attività che solo chi ha sempre vissuto unicamente di politica e mai di lavoro può fare. Io sono convinto che per amministrare Siena serva ben altro di un funzionario di partito”.