Il gruppo Pd: "Una discussione poco chiara, un segnale poco bello"
SIENA. Nell’ultimo consiglio comunale prima di Natale abbiamo assistito ad una discussione quanto meno poco chiara sulla mozione presentata dai Gruppi consiliari di Maggioranza della Lega, Voltiamo Pagina e Fratelli d’Italia, per l’uscita del Comune di Siena dal progetto Sprar.
Dal momento che il decreto legge su immigrazione e sicurezza pubblica, che ridefinisce i destinatari dei progetti Sprar, non ha ancora i regolamenti attuativi, che comunque regimeranno anche le progettualità in corso, il Gruppo PD aveva presentato un ordine del giorno che proponeva una doverosa fase di studio e di approfondimento sulla questione.
Si richiamava lo spirito e il senso dell’accoglienza, sentimento identitario nella storia della nostra Città, che deve sempre accompagnarsi alla sicurezza sociale della convivenza ed al suo quotidiano arricchimento attraverso l’integrazione delle differenze; che, quindi, ha il dovere di un pensiero “lungo”, per progettare oltre il breve e medio termine.
Oltretutto, l’assessora al Sociale del nostro Comune, Francesca Appolloni, rispondendo lo scorso settembre a ben due interrogazioni, una di Claudio Cerretani (In Campo), ed una di Pietro Staderini (Sena Civitas–Mcs/Spqs) e Laura Sabatini (Gruppo Misto), aveva affermato che “appare non eludibile passare al progetto SPRAR, tanto che anche l’Assemblea dei soci della Società della Salute ha votato all’unanimità di aderirvi”; precisando altresì che si tratta di progetti che tendono a dare un minimo di dignità ai richiedenti asilo e rifugiati. Oltretutto, la stessa Assessora anche poco prima aveva risposto ad una nuova e precisa interrogazione del Consigliere Paolo Benini, proprio sugli effetti del nuovo decreto sicurezza riguardo agli Sprar, ed in quella sede l’Amministrazione aveva confermato che nel momento si dovevano aspettare i decreti delegati per verificare i progetti in itinere e il nuovo ruolo degli Sprar.
Invece, la discussione della Maggioranza è stata inesorabile, tranciando gli accordi con la Società della salute, con la Prefettura ed i Comuni dell’area senese, assumendo un giudizio altrettanto tranciante e negativo anche sul modello diffuso toscano, con un ‘impropria generalizzazione.
Quindi, una discussione poco chiara: da una parte, la fretta “di recidere” della Maggioranza e dall’altra la prudenza dell’Amministrazione, con il risultato di lasciare una strada senza nemmeno porsi l’interrogativo di quale via nuova sia da percorrere, senza approfondire. Su un tema, quello dell’accoglienza, che fa parte della realtà del nostro vivere. Ed era l’ultimo consiglio prima di Natale.
Le minoranze consiliari hanno naturalmente espresso decisa contrarietà sul punto, convinte che Siena non deve pensare di essere troppo piccola per fare la differenza, perché, quando vuole, è capace di studiare le soluzioni, e non di accontentarsi di prenderle per partito preso.
Gruppo consiliare PD al Comune di Siena