La Cna propone: "Rivedere la convenzione con Sei" Molti sindaci concordano
SIENA. La Cassazione ha messo la parola fine all’annosa questione che impediva alle imprese il riconoscimento di un diritto spettante in materia di tassazione sui rifiuti. Con la sentenza n. 9858/2016 la Corte ha infatti confermato un principio fondamentale: non possono essere assoggettate alla tassa sui rifiuti, (oggi Tari ed ai tempi del ricorso Tia) i locali destinati alla produzione, in cui si formano rifiuti speciali e non rifiuti urbani. La Cna di Siena fin dal dicembre 2014 sostiene con forza questo argomento, quando il Ministero delle Finanze chiarì che dovevano essere ritenute intassabili le aree ove si formano rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori. In quasi due anni di battaglia la Cna di Siena non ha fatto un solo passo indietro, ribadendo in tutte le forme che era necessario tagliare in modo netto la Tari alle aziende, riportandola a criteri di equità, come previsto dalle leggi. Sul sito www.cnasiena.it gli interessati potranno trovare tutta la cronistoria della dura battaglia dell’associazione. Sono stati fatti incontri pubblici ad ogni livello in cui la Cna, fatti alla mano, ha ribadito la sua posizione netta e chiara. Ora è arrivata anche la sentenza della Cassazione a mettere il punto finale a questa vicenda paradossale. Ovviamente tutte le aziende che vorranno procedere nel ricalcolo delle superfici tassabili, oppure vorranno fare ricorso legale sulle bollette Tari emesse, saranno seguite dalla Cna. Per maggiori informazioni gli interessati possono chiamare l’ufficio ambiente al numero 0577 260604 oppure inviare una mail ad ambiente@cnasiena.it.
Cna Siena ha parlato di rifiuti e di Tari anche nei giorni scorsi durante il convegno “Comune che vai fisco che trovi”. E’ emersa la consapevolezza, condivisa da molti sindaci, che il problema della tassazione locale ed in particolare della Tari, debba essere affrontato con urgenza e determinazione, iniziando dalla revisione del contratto di affidamento a Sei della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Per abbattere ancora le tariffe a carico di imprese e cittadini è necessario inserire nell’accordo anche precisi obblighi progressivi per l’efficientamento della struttura e della gestione, con il chiaro obiettivo della riduzione dei costi. Vanno poi abbinate le tariffe della Tari ai rifiuti realmente conferiti al gestore e non alle superfici come è adesso, anche per la presenza di molte parti delle aziende che per loro natura devono essere considerate esenti. Molti sindaci hanno già condiviso i principi della proposta della Cna di Siena. Questo passaggio si rende necessario per il fatto che l’Ato ha dimostrato di non essere in grado di esercitare l’azione di indirizzo e controllo che per sua natura dovrebbe fare: l’eccessiva parcellizzazione della rappresentanza presente in questo ente ha rappresentato e rappresenta infatti un problema da superare. E’ evidente che non è possibile delegare al gestore l’indirizzo strategico per le politiche sui rifiuti, che al contrario spetta agli enti locali ed ai sindaci in particolare.
La recente sentenza della Cassazione non può essere ignorata, in particolare dagli enti pubblici, che devono essere i primi a prendere atto delle leggi e delle sentenze che cambiano il quadro normativo. Cna ribadisce con forza questa posizione, così come il fatto che Sei debba essere gestita in modo manageriale, con obbiettivi di efficienza e riduzione dei costi.