Incontro con la storica Roberta Mucciarelli
MONTERIGGIONI. “Siena città dei guelfi: il periodo novesco”. Con l’avvento del regime dei Nove, la città abbracciò, almeno formalmente, la fede guelfa. Era veramente così? A questa e ad altre domande, mercoledì 29 gennaio, ore 18, auditorium ChiantiBanca a Fontebecci, risponderà Mario Ascheri, senior professor dell’Università Roma 3. Appuntamento di “Siena si racconta”, il ciclo di incontri promosso da ChiantiBanca, dalla sua Fondazione ‘Monteriggioni’ e dall’Accademia senese degli Intronati, dedicati alla nostra storia dal Medioevo all’età moderna. La collaborazione con l’Accademia senese degli Intronati, dice il presidente di ChiantiBanca Claudio Corsi, “ha concretizzato uno dei nostri grandi obiettivi: quello di contribuire alla generale offerta del territorio, economica e non solo”. Il programma è stato stimolato dalla consapevolezza che, continua il presidente dell’Accademia senese degli Intronati Roberto Barzanti, “appartenere ad una realtà significa anche conoscere la sua storia e l’evoluzione”. “Tanto più motivati perché la promozione culturale è uno degli scopi della Fondazione ‘Monteriggioni’”, ricorda il presidente Roberto Mugnaini.
La morte di Manfredi di Svevia, nel 1266, segnò il declino dei ghibellini. I francesi si impadronirono di Siena e instaurarono un governo guelfo. I nobili furono cacciati dalle cariche supreme riservate ai “buoni e leali mercatanti di parte guelfa”. Nel 1280, sostituirono ai Trentasei un consiglio dei Quindici, ridotto al Governo dei Nove, rappresentante la classe borghese: “gente di mezzo” che non escludeva la collaborazione dei magnati. Rimase al potere per 70 anni e portò in città pace e benessere, espresso anche dai grandiosi cantieri, come quello del Duomo; dei numerosi palazzi, tra cui quello pubblico dallo stile gotico; della cinta muraria. In campo pittorico, Siena si affermò con la sua celebre scuola: raggiunse i più alti livelli nella prima metà del trecento con Duccio di Boninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti.
Siena al tempo dei Nove, pur non potendo aspirare alla supremazia politica in regione, si avvantaggiò della prosperità dei suoi banchieri e delle case commerciali, anche se il fallimento, nel 1301, della compagnia dei Bonsignori, la Gran Tavola, ebbe gravi conseguenze sull’economia cittadina. Dal 1340, degli eventi perturbatori, come le carestie; le nefaste compagnie di ventura e, soprattutto, la grande pestilenza del 1348, arrecarono colpi decisivi al più solido governo della storia repubblicana della città.
“Siena si racconta” continua il 12 febbraio: Paolo Nardi intratterrà su “Santa Caterina fra Siena e l’Europa” (www.chiantibanca.it).
La morte di Manfredi di Svevia, nel 1266, segnò il declino dei ghibellini. I francesi si impadronirono di Siena e instaurarono un governo guelfo. I nobili furono cacciati dalle cariche supreme riservate ai “buoni e leali mercatanti di parte guelfa”. Nel 1280, sostituirono ai Trentasei un consiglio dei Quindici, ridotto al Governo dei Nove, rappresentante la classe borghese: “gente di mezzo” che non escludeva la collaborazione dei magnati. Rimase al potere per 70 anni e portò in città pace e benessere, espresso anche dai grandiosi cantieri, come quello del Duomo; dei numerosi palazzi, tra cui quello pubblico dallo stile gotico; della cinta muraria. In campo pittorico, Siena si affermò con la sua celebre scuola: raggiunse i più alti livelli nella prima metà del trecento con Duccio di Boninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti.
Siena al tempo dei Nove, pur non potendo aspirare alla supremazia politica in regione, si avvantaggiò della prosperità dei suoi banchieri e delle case commerciali, anche se il fallimento, nel 1301, della compagnia dei Bonsignori, la Gran Tavola, ebbe gravi conseguenze sull’economia cittadina. Dal 1340, degli eventi perturbatori, come le carestie; le nefaste compagnie di ventura e, soprattutto, la grande pestilenza del 1348, arrecarono colpi decisivi al più solido governo della storia repubblicana della città.
“Siena si racconta” continua il 12 febbraio: Paolo Nardi intratterrà su “Santa Caterina fra Siena e l’Europa” (www.chiantibanca.it).