di Paola Dei
ROMA. Fra gli incontri ravvicinati della Festa del Cinema di Roma, quello con Rosario Fiorello ha certamente lasciato il segno per la capacità dello showman, imitatore, attore, presentatore, cantante, di catalizzare l’attenzione senza mai risultare pesante o scontato.
“Chi me l’ha fatto fare”. Dice entrando in scena con il solito contagioso entusiasmo. “Non mi sono mai preoccupato di avere successo, quello che volevo era un palcoscenico e delle persone che stanno a guardare. Questo fin da bambino.”.
Duettando con Antonio Monda, Fiorello gioca, scherza, affronta l’intervista come una grande avventura dove la curiosità la fa da padrona. Si racconta fin da quando, bambino, fra Riposti e Augusta, i due paesi dove visse la sua infanzia, rimase incantato da alcuni film, primo fra tutti Maciste gladiatore di Sparta per l’inesauribile forza del protagonista. “Quando tornai a casa da quel giorno volevo alzare tutti gli oggetti”. Poi cita ironicamente Venezia e in risposta alle note intonate dal pubblico afferma: ”Ragazzi… sono cintura nera di karaoke”.
Fra i suoi film preferiti La febbre del sabato sera e il primo film giapponese di arti marziali. “Era vietato ma riuscii ad entrare lo stesso – poi aggiunge divertito – all’uscita del film la gente si menava!”. Definisce la camminata di John Travolta ne La febbre del sabato sera, la più bella camminata del cinema internazionale e ce la mima con una caratteristica che è molto ben descritta dalla parola ebrea Chutzpah, audace spudoratezza.
“Quando mi offrono ruoli dove non devo recitare e faccio me stesso mi diverto molto e sono felice di aver lavorato con i fratelli Citti. Il lavoro di Citti è pura poesia. I cartoni animati erano i barboni che vivevano appunto dentro i cartoni”.
Oltre a Cartoni animati dei fratelli Citti, Fiorello ha Interpretato anche Dio vede e provvede di Oldoini e Costella per la Tv, Il talento di Mr. Ripley di Minghella, Natale a casa Deejay di Bassano, Manuale d’amore 2 Capitoli successivi di Veronesi e Passione di John Turturro.
Fiorello ci racconta del suo pensiero anticipatorio che mostra ancora di possedere con la capacità straordinaria di prevedere gli eventi e generare idee “al volo”, favorendo attività che stimolano la sua mente e che a loro volta generano ancora più informazioni e cose da fare e cui pensare.
Sembra che Fiore già sappia la domanda prima ancora che Monda la formuli e la sua mente passa rapidamente da un’idea all’altra, come nel processo di “brainstorming” con la grande capacità di sintetizzare informazioni con una eccellente coordinazione mente-corpo e destrezza (digitare, suonare, cantare, ballare, mimare). La quintessenza di quello che possiamo definire “un vero fuoriclasse del terzo millennio”.