Il film della regista Laura Cini è stato prodotto da Kiné, società con sede a Colle Val d’Elsa
FIRENZE. In una piccola cittadina turistica della Versilia, nella Toscana del nord, stretta tra tradizioni contadine e mondanità sfarzosa, avviene l’insolito incontro tra due donne: un’anziana signora con antichi poteri ancestrali e una ragazza che vorrebbe diventare la sua erede. E’ questa la storia al centro de “L’ombelico magico”, il documentario della regista fiorentina Laura Cini che sarà presentato in anteprima nazionale nell’ambito del 56/mo Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario, giovedì 3 dicembre alle 19.00 presso lo Spazio Alfieri di Firenze (via dell’Ulivo 6), alla presenza dell’autrice. Il film, prodotto in Toscana da Kiné, società con sede a Colle Val d’Elsa (Siena) è stato realizzato con il contributo della Regione.
Ambientato nel paese di Montignoso, una striscia di campagna a ridosso delle Alpi Apuane, “L’ombelico magico” (Italia, 2015, 72’) racconta il confronto tra due universi e due sensibilità, sullo sfondo di una crisi economica e di valori. Da un lato Edda, depositaria dell’arte della “segnatura” (trattamento o cura, in gergo) del malocchio e della paura, nella cui casa si affollano clienti in attesa di essere aiutati, ma anche parenti, amici, conoscenti, venditori ambulanti, fattori, imprenditori in fallimento e disoccupati in cerca di un rifugio dove sentirsi protetti. Dall’altro Giulia, ventitré anni, che dopo aver abbandonato la scuola ha iniziato a lavorare in uno stabilimento balneare della zona. Quando la ragazza scopre che Edda non ha nessuno a cui tramandare la sua “magia”, si fa timidamente avanti, sconvolgendo l’equilibrio dell’anziana guaritrice e al tempo stesso trovandosi costretta a rivedere il suo ideale di maestro di vita.
Attraverso questa piccola storia di provincia, il film dipinge in chiave intima e ironica gli anni che stiamo vivendo, riflettendo sul rapporto con un passato atavico in un momento storico segnato dal bisogno di speranza ma anche dalla paura di un futuro che appare sempre più oscuro. Un piccolo apologo sui grandi cambiamenti e sul bisogno profondo di spiritualità che ritorna prepotente ogni volta che la prosperità e la stabilità economica sembrano vacillare.
Kinè, con sede a Colle di Val d’Elsa (Si) e a Bologna, ha realizzato fin dalla sua nascita molte importanti coproduzioni internazionali come Bréves histoires de l’amour qui dure (distribuito da ARTE France), Il nemico interno (per Al Jazeera Documentary Channel) e Anita, in competizione al 30° Torino Film Festival e a DocLisboa 2013. Sempre nel 2013 Vacanze al Mare di Ermanno Cavazzoni è stato selezionato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma e Il Treno va a Mosca di Ferrone e Manzolini è stato tra i film più apprezzati del 31° Torino Film Festival ed è stato distribuito in sala da Istituto Luce . Nel 2014 Una nobile rivoluzione di Simone Cangelosi è stato presentato ancora Torino e poi distribuito da Cineteca di Bologna.