TORRITA DI SIENA. “Le vite parallele non dovrebbero incontrarsi mai ma a volte il destino crea imprevedibili incroci dove tutto può accadere”.
Una bambina scomparsa nel nulla. Una corsa contro il tempo per riportarla a casa. Questo è il filo conduttore de “Le vite parallele” (2017 – Giunti Editore, 256 pag.), la quarta, serrata indagine del commissario Casabona, personaggio uscito dalla penna di Antonio Fusco, capo della Squadra Mobile di Pistoia della Polizia di Stato. Il libro è in edicola dallo scorso 11 ottobre.
Il 21° Culturativo è dedicato allo scrittore con un incontro alle 18, seguito da un aperitvo alle 20 e ad una cena alle 20,30.
Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo.
Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola in giardino e si è persa nei boschi circostanti? Iniziano subito le ricerche, e ben presto i sospetti si concentrano sull’ex amante della madre, un balordo cocainomane che non ha mai accettato la fine della relazione, da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi.
Una soluzione servita su un piatto d’argento, ma non così semplice, perché l’uomo, rintracciato in Costa Azzurra, muore poco dopo a seguito di quello che sembra essere un suicidio. L’unico filo di speranza si spezza, e a quel punto la bambina si perde nelle nebbie della terra di mezzo, quel luogo indefinito che non è più esistenza ma non è ancora morte. Qualcosa non quadra e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica, fra le persone vicine a Martina, ad avere dei segreti.
Casabona, nonostante le condizioni della moglie, decide di rientrare e assumere la direzione delle ricerche. È il momento di prendere in pugno l’ indagine e scavare molto più a fondo. La Squadra Mobile inizia così a scavare nelle vite delle persone legate alla bambina, portando alla luce un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù…
Antonio Fusco è nato nel 1964 a Napoli. Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense. Ha lavorato a Roma e a Napoli. Dal 2000 vive in Toscana, dove si occupa di indagini di polizia giudiziaria. Per Giunti sono usciti con grande successo: Ogni giorno ha il suo male (2014, Premio Scrittore Toscano, Premio Garfagnana in Giallo, Premio Apoxiomeno); La pietà dell’acqua (2015, Premio Mariano Romiti, Best 2015 nella classifica di iTunes, Premio Furio Innocenti, Trofeo Rinaldo Scheda); Il metodo della fenice (2016, Best 2016 nella classifica di iTunes). A giugno 2017 è uscita per Giunti, in un unico volume, la raccolta delle prime tre indagini del commissario.