Il consigliere Pd chiede al Primo Cittadino a che titolo avrebbe contattato lo staff del Ministro dell'Interno, interferendo in materia non di competenza dell'Amministrazione Comunale
SIENA. Riceviamo e pubblichiamo il testo di una interrogazione depositata oggi per il prossimo Consiglio Comunale, dal consigliere Bruno Valentini che ha per tema le “interferenze, raccontate dalla stampa, del sindaco de Mossi sulle prossime nomine nell’Opera del Duomo”
“Premesso che:
– nell’edizione di Siena della Nazione del 24 novembre 2018 si è letto un articolo, al quale non è seguita alcuna smentita, che ha raccontato in modo dettagliato di una “missione” romana del sindaco Luigi De Mossi, che avrebbe incontrato Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, per discutere delle prossime nomine per l’Opera del Duomo, il cui rettore Gianfranco Indrizzi scade nella prossima primavera;
– che il succitato Gianfranco Indrizzi ha rilasciato una intervista nella quale testualmente ha dichiarato che auspica una continuità (nelle nomine) perché ci sono tanti progetti in corso da portare in fondo dicendo che ” spero e penso che ci siano persone che conoscono la città, l’ente e hanno competenze per guardare al futuro, senza andare a cercare figure esterne, magari ‘pensate dal Governo a Roma’ come si è letto nei giorni scorsi sulla stampa locale. Anche perché le figure del cda sono sette: due nominate direttamente dall’Arcivescovo, cinque dal Prefetto su indicazione dell’Arcivescovo”.
– che l’Opera del Duomo ha la forma istituzionale di una “Fabbriceria ONLUS con personalità giuridica” e che persegue finalità di utilità sociale, senza ingerenza nelle attività di culto, che si estrinsecano in particolare nella tutela, promozione e valorizzazione del complesso della Cattedrale e nella promozione della cultura e dell’arte;
– che il Consiglio di Amministrazione dell’Opera è costituito da sette membri, che “operano gratuitamente e tutti di fede cattolica, scelti fra cittadini di specchiata moralità, nominati per un triennio, due dall’Ordinario Diocesano e cinque dal Ministro dell’Interno sentito il Vescovo”;
Si interroga il sindaco
– per sapere a che titolo avrebbe contattato lo staff del Ministro dell’Interno, interferendo in materia non di competenza dell’Amministrazione Comunale, occupandosi della nomina in un ente con cui, fra l’altro, l’avvocato De Mossi ha intrattenuto relazioni di carattere legale, afferenti a cause proprio contro l’ Opera Metropolitana del Duomo