I Carabinieri invitano a non credere ad affari troppo allettanti
SIENA. Una quarantenne senese ha posto in vendita su una nota piattaforma per e-commerce un motore marino usato, ma ancora in ottime condizioni, alla cifra di 2200 euro, avendone acquistato uno più potente. Dopo qualche tempo la signora è stata contattata da un acquirente che non aveva nulla da eccepire sul prezzo, a differenza dei precedenti interlocutori, ma che, al contrario, riteneva che il costo fosse anche troppo contenuto, viste le caratteristiche del motore. Pertanto, proponeva di acquistare a un prezzo maggiore. “Esistono ancora i gentiluomini”, aveva pensato la donna nel conversare amabilmente con quell’affabile persona. Per evitare intromissioni di terzi e fermare l’affare, l’uomo proponeva di concludere subito la transazione col versamento di una caparra sul conto corrente della donna. La invitava pertanto, essendo impossibilitato a eseguire un bonifico anche solo online, a raggiungere uno sportello bancomat, presso il quale, con le indicazioni che egli avrebbe fornito, la donna avrebbe ricaricato il proprio conto corrente a spese dell’acquirente del motore.
La donna seguiva le indicazioni fornite dal garbato compratore, ma armeggiando presso il bancomat della propria banca, inserendo codici e numeri, trasferiva involontariamente sulla carta postapay di cui le erano state fornite le coordinate ben 720 euro. Resasi finalmente conto di essere stata raggirata, di non aver arricchito il proprio conto ma di averlo impoverito, interrompeva le operazioni, senza poter recriminare nei confronti del truffatore che nel frattempo si era eclissato.
Le indagini immediatamente svolte dai carabinieri della Stazione di Siena – Viale Bracci, a seguito della denuncia/querela presentata dalla donna, seguendo il flusso del denaro, consentivano di individuare due persone con precedenti giudiziari specifici per truffa: un 49enne padovano e un 27enne bengalese. Entrambi sono stati denunciati in concorso per truffa aggravata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
Ulteriori accertamenti sono stati compiuti dai carabinieri di Padova su richiesta dei colleghi senesi. Il telefonista ingannevole è stato convocato in caserma ove gli è stato contestato il reato commesso. Non ha collaborato, come era prevedibile, ma in ogni caso le sue responsabilità sono state pienamente ricostruite.
Ancora una volta, cattiva consigliera è stata la smania di concludere un affare imperdibile, ed il farsi trascinare su un terreno sconosciuto dal fascino di un brillante eloquio. La “truffa del bancomat” è in ascesa. I carabinieri invitano tutti a diffidare dagli affari online troppo convenienti, proposti da sconosciuti, in particolare quando si palesi un invito a raggiungere uno sportello bancomat per concludere l’operazione.