Valentini: "Terminato il tempo dell'indulgenza per i furbetti"
di Lorenzo Croci
SIENA. Tra i principali problemi che il punto della situazione sul tema dell’abitare a Siena, presentato dall’assessore al sociale Anna Maria Ferretti e dal sindaco Bruno Valentini, ha messo in luce, c’è incontrovertibilmente l’ascesa vorticosa del numero degli sfratti. Difatti, un sempre maggior numero di persone che perdono il lavoro si ritrovano anche fuori di casa e le soluzioni per far fronte a questo repentino aumento non hanno ancora fornito le risposte necessarie per risolvere il problema. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione la cosiddetta domanda per esigenze abitative. Tra i numerosi sfrattati, solamente 22 persone hanno presentato la domanda in questione. Queste, però, dovranno attendere la fine di agosto – cioè solamente quando la Commissione si riunirà per deliberare – per avere un qualsiasi tipo di risposta. Se la risposta sarà affermativa, queste 22 persone potranno avvalersi di un alloggio di emergenza, altrimenti non resterà altro che sperare che qualche proprietario ritiri la richiesta di sfratto. Ma tra le cause che gravano e che hanno provocato questo vortice degli sfratti, “vige” il fatto che rispetto allo scorso anno, in questo 2016 nessun proprietario di abitazione vuole assolutamente ritirare l’ordine di sfratto per i propri inquilini morosi. Nel 2015, dieci proprietari ritirarono la “delibera” per casi di morosità incolpevole, ma quest’anno – anche a fronte della possibilità che il proprietario accumuli le mensilità non pagate dall’inquilino per poi recuperare la somma dai 251.000 euro che l’amministrazione metterebbe a disposizione -, sembra che niente possa smuovere la decisione dei proprietari. E’ stato fatto sapere, ha affermato l’assessore al sociale Anna Maria Ferretti, che il fondo di 251.000 euro sarà “replicato” anche nel 2017, ma per ora nessuna richiesta di rinvio è giunta all’amministrazione.
Tra i numerosi dati che l’Osservatorio ha presentato al comune di Siena, è venuto fuori che delle 19.400 famiglie che vivono in affitto (dato relativo all’intera provincia di Siena), 2.367 usano l’ERP. Di questi 2.367, il comune di Siena ne ha in “dotazione” 1030, ma per questi 1030 alloggi è necessario svolgere quanto prima un lavoro di ristrutturazione, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 50.000 euro per abitazione. Tra questi 1030 alloggi, 12 abitazioni hanno bisogno di un costo complessivo di ristrutturazione pari a 500.000 euro. Oltre a ciò, in questo 2016 il canone sociale è passato a 40 euro mensili ad abitazione, mentre la media del costo di affitto mensile si aggira sempre intorno ai 100 euro.
Il Comune di Siena, tra i dati positivi, in base alle legge 41 ha potuto per 99 persone, sulle 200 totali, svolgere la cosiddetta sanatoria. E di queste 99 persone, 70 sono italiani e 29 sono stranieri. Oltre a questo dato positivo, i problemi la stanno facendo da padrone per quanto riguarda gli alloggi pubblici. Oltre a quanto affermato dinanzi, anche il problema della morosità all’interno delle case popolari sta destabilizzando l’intero assessorato alle politiche sociali. Con un affitto in media di 100 euro, molti nuclei familiari continuano sia a non pagare la quota mensile che a non presentare un’eventuale denuncia dei redditi. Ciò sta comportando un notevole aumento anche del costo complessivo delle morosità all’interno dell’associazione Siena Casa.
Con l’associazione in questione – visti gli ultimi bilanci di Siena -, è stato prodotto un nuovo contratto di servizi allo scopo di rivedere tutte le situazioni di morosità incolpevole, il cui numero è di 261. Di questi 261 casi, 63 nuclei familiari hanno abbandonato l’abitazione; 42 casi sono persone in gravi condizioni fisiche e psichiche; 32 persone sono entrate in morosità incolpevole negli ultimi mesi, 100 persone sono nel “limbo” tra la possibilità di accettare di regolarizzare la propria situazione economica oppure no. A parte questi 42 casi che hanno accettato di regolarizzare la propria causa di insolvenza verso l’amministrazione comunale, 58 persone sono state denotate come “furbetti”. Cioè, persone che, anche se giuridicamente non possiedono alcuna possibilità di saldare la quota mensile, continuano sia a non pagare il debito che ad essere irreperibili: “se queste persone non rispondono non sarà possibile risolvere il caso d’insolvenza e la morosità continuerà a salire. E’ necessario che queste persone contattino l’amministrazione comunale al più presto, altrimenti saremo costretti a toglierli dagli alloggi stabiliti”, ha così dichiarato l’assessore al sociale Anna Maria Ferretti.
Per quanto riguarda il contributo degli affitti per le persone che abitano all’interno di alloggi privati, lo Stato, a differenza dello scorso anno, ha assegnato all’amministrazione comunale solamente 108.000 euro contro i 180.000 del 2015. Per colmare questo vuoto economico, il comune di Siena ha deciso di “recuperare” dal bilancio comunale circa 60.000 al fine di aiutare i nuclei familiari con le stesse modalità adottate negli anni precedenti: 1060 euro per la “Fascia A”, 700 euro per la “Fascia B”. In totale, ha dichiarato l’assessore Anna Maria Ferretti, il comune di Siena per quanto concerne i costi complessivi inerenti alla morosità, al contributo d’affitto e all’esenzione della TARI sotto 5.500 euro ha speso ogni anno un costo pari a 400.000 euro. Cifra relativa solamente al tema delle politiche abitative sociali.
“Davanti al bisogno reale delle famiglie il Comune di Siena non si è tirato indietro, ma addirittura ha migliorato gli interventi. Abbiamo preso 60.000 euro dal nostro bilancio per aiutare i più bisognosi. Con questa manovra, il comune di Siena si sta sempre più dimostrando tra i comuni più attivi. Una situazione come quella precedente di Siena Casa non si presenterà più, e per i cosiddetti “furbetti” è davvero terminato il tempo dell’indulgenza”, ha così l’intervento il sindaco Bruno Valentini.
