Tutti a guardare, nessuno a spostare
di Andrea Pagliantini
SIENA. Mezzogiorno di domenica 8 luglio, là dove finisce via del Capitano e si entra in Piazza del Duomo.
Pieno di turisti italiani e stranieri, pieno di senesi con i fazzoletti del Drago e del Bruco al collo, pieno di sorpresa per un ritrovamento ignobile, assurdo e indecoroso a lato di un cestino dei rifiuti a breve dista
nza della Piazza che contiene uno dei monumenti religiosi più conosciuti e importanti al mondo.
Un forno a microonde lasciato sulle lastre fra l’indifferenza di chi passa, di chi è avvisato di questo scempio, di chi fa finta di niente, diversi turisti anglosassoni fanno commenti ironici su Siena e l’Italia intera per come siamo fatti (non tutti!).
Un signore dell’Ufficio Turistico, ultima delle persone avvertite della presenza del forno, è sia incredulo sia indignato, si accerta dell’effettiva presenza di quell’oggetto e si mette in moto (telefonando ai suoi capi o alla Polizia Municipale, che stavolta non brilla per presenza).
Fatto è che il forno dopo un’ora, al netto di chissà quali difficoltà burocratiche (si presume), viene rimosso e Siena torna a risplendere della sua naturale bellezza.
