
SIENA. Da Potere al Popolo Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Quanto sta avvenendo in queste ore è sconvolgente ma non sorprendente. Dodici indagati a Siena e provincia nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze, accusati di eversione e detenzione di armi illegali. L’operazione è stata resa possibile grazie ad intercettazioni nei confronti di appartenenti agli ambienti dell’estremismo di destra. Ma sono anni che registriamo e ci scontriamo con un crescendo di violenza verbale e fisica che viene da quelle parti. Spesso ci troviamo a dover fronteggiare aggressioni in strada da parte di giovani di estrema destra che evidentemente si sentono le spalle coperte. Quindi quanto accaduto è un promemoria per quelli che sottovalutano il problema e credono che si tratti (solo) di un manipolo di revisionisti ignoranti e anche un po’ folkloristici.
Si tratta invece di soggetti criminali, portatori insani di odio ed intolleranza, inclini alla violenza on ogni sua sfaccettatura.
Anche i soggetti più fragili che si avvicinano a causa del deserto sociale e della lontananza della pseudosinistra dal popolo, rischiano di finire in spirali da cui è difficile uscire.
Suggeriamo di monitorare anche i covi neri in Salicotto e in Santa Caterina, frequentati non solo da individui fuori dal mondo ma da soggetti dannosi per la comunità.
È evidente che la battaglia culturale al revisionismo non è l’unica strada che si può perseguire. Non basta conservare la memoria storica. Non bastano le battaglie sul piano elettorale.
Si devono chiudere le sedi, arrestare i criminali e rieducare i più giovani che sono stati plagiati.
Ma soprattutto devono essere rioccupati i vuoti sociali e culturali lasciati da una sinistra istituzionale e istituzionalizzata che lavora a sua insaputa per la destra. Queste sono, per noi, le soluzioni”.