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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena del 15 marzo

Sala del Consiglio comunale di Siena

SIENA. L’assessore  alla mobilità Maggi ha risposto all’interrogazione di Massimiliano Bruttini sulla realizzazione di un complesso immobiliare con destinazione commerciale-direzionale e artigianale

A BREVE UN INTERVENTO DI RIORGANIZZAZIONE VIARIA TRA L’INNESTO DI STRADA DEL RUFFOLO E LA S.S. 73

La costruzione di un complesso immobiliare con destinazione commerciale-direzionale e artigianale lungo il tratto stradale che va dai Due Ponti fino alla località Fangonero è stata oggetto dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Massimiliano Bruttini (PD). Il consigliere, in particolare, ha focalizzato l’attenzione sui volumi di traffico che già interessano la strada, con code consistenti sia in entrata sia in uscita della città: “Una situazione che, con la realizzazione di questo complesso, potrebbe peggiorare ulteriormente dal punto di vista del transito veicolare e anche da quello della salubrità dell’aria e della salute pubblica. Questo è ciò che avverte la popolazione di Taverne d’Arbia e di Ruffolo-Due Ponti”. “Negli incontri con la cittadinanza ai quali hanno partecipato anche i tecnici comunali preposti – ha aggiunto Bruttini – sono state prospettate soluzioni che vedono, da una parte, la realizzazione di una rotonda nella zona di raccordo con Ruffolo, un’opera già interessata da specifica variante urbanistica; dall’altra, un’ulteriore rotatoria nell’area di Confesercenti e l’adozione di un sistema di viabilità che vieti la possibilità di svolta a sinistra”. Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione “se sia stata adeguatamente presa in considerazione la situazione di disagio, per i residenti dell’area interessata, conseguente all’apertura di questa nuova struttura; quali ipotesi di soluzione siano state individuate e i termini entro i quali le stesse potranno essere realizzate”.

Come ha specificato l’assessore alla mobilità, Stefano Maggi, l’intervento in oggetto è il completamento di una trasformazione edilizia avviata dall’Amministrazione: “Il tema della viabilità di accesso alla città, all’area di viale Europa e al complesso segnalato dal consigliere è stato adeguatamente valutato nella pianificazione urbanistica e nella programmazione delle opere pubbliche”. “La parte dell’innesto tra strada del Ruffolo e la S.S. 73 – ha proseguito – è  al centro di un progetto di riorganizzazione viaria finalizzato alla creazione di un’intersezione stradale con flussi canalizzati, corsie di accumulo, uscita, innesto e decelerazione: una soluzione ritenuta più funzionale e adeguata alle caratteristiche dei flussi analizzati”. L’assessore ha spiegato che si tratta di una soluzione utile anche a moderare il traffico e che prevede la creazione di un attraversamento ciclopedonale protetto che unisce la pista e la strada del Ruffolo. “Un intervento dal costo di 300mila euro che beneficia di un finanziamento del 50% della Regione Toscana”. Maggi ha informato anche che il Regolamento urbanistico prevede una possibile rotatoria nell’area dell’attuale innesto tra la S.S. 73 e viale Europa, “ma in mancanza di fondi è stata ritenuta prioritaria la soluzione delle criticità presenti nell’innesto con la strada del Ruffolo”. “La realizzazione di tale edificio – ha concluso – prevede la riproposizione di un innesto con la S.S. 873. Da qui a breve saranno portate a termine anche le opere che incidono sulla viabilità e sarà impedito l’attraversamento delle corsie stradali con un dissuasore posto in mezzeria”.

Il consigliere Massimiliano Bruttini, nel dichiararsi soddisfatto, si è associato all’auspicio dell’assessore  per un uso delle auto più attento e consapevole.

“UNA SURROGA AVVENUTA NEL PIENO RISPETTO DELLA LEGGE”

La procedura di surroga del consigliere dimissionario Luciano Cortonesi è stata oggetto di un’interrogazione consiliare presentata, nella seduta odierna, da Alessandro Piccini (Nero su Bianco) che lo ha sostituito tra i banchi dello stesso gruppo. Piccini ha richiamato quanto previsto dal Testo unico degli enti locali, secondo cui il Consiglio deve procedere alla surroga entro 10 giorni dalla presentazione formale delle dimissioni. Il consigliere ha poi sottolineato come “alcune sentenze emesse dal Tribunale amministrativo di primo grado vadano comunque nella direzione di favorire quanto prima la ricostituzione del plenum dell’assise e di garantire l’esercizio dello jus ad officium del consigliere subentrante”. In particolare, Piccini ha ricostruito i passaggi delle dimissioni di Cortonesi, “presentate il 17 novembre, anche a seguito della richiesta del presidente del Consiglio comunale di non presentarle prima del 16” e ha lamentato che “il Consiglio straordinario del 19 novembre sugli attentati di Parigi, tenutosi all’istituto Sarrocchi, si sia svolto senza il plenum e in violazione del cosiddetto jus ad officium e cioè delle prerogative inerenti l’esercizio della funzione da parte, nel caso in specie, di un consigliere comunale del gruppo consiliare “Nero su Bianco””. Il consigliere ha quindi chiesto al presidente del Consiglio comunale, Mario Ronchi, “quali siano state le ragioni della violazione delle norme che prevedono la procedura di surroga e, in particolare, perché sia stato richiesto a Cortonesi di presentare le dimissioni oltre la data del 16 novembre, restringendo così i tempi per l’effettuazione della sua surroga rispetto alla data di convocazione del Consiglio del 19”. Piccini, infine, ha domandato “quali sono i riferimenti normativi in base ai quali non si è ottemperato a quanto previsto dalle norme in materia di surroga di consiglieri comunali”.

Il presidente Ronchi ha quindi ripercorso tutta la vicenda: “Il consigliere Cortonesi ha depositato il 17 novembre la nota con la quale formalizzava le proprie dimissioni. Subito è stata effettuata dall’ufficio competente la verifica sul verbale delle operazioni dell’ufficio elettorale e su quanto emerso dalla sentenza n° 1520/2013 del Tar della Toscana, in cui si disponeva la correzione del prospetto dei voti di preferenza ottenuti da ciascun candidato in tutte le sezioni e, specificatamente, nella graduatoria decrescente della lista n°15 “Nero su Bianco””. Ronchi ha specificato come il giorno dopo, 18 novembre, sia stata notificata al primo dei non eletti di quella lista, Luca Guideri, una lettera ufficiale con oggetto la surroga del dimissionario Cortonesi; ma Guideri, il 19 novembre, ha comunicato la rinuncia all’assunzione della carica. Nella stessa giornata del 19 novembre, analoga dinamica si è registrata con il secondo dei non eletti, Gianluca Ranieri, anch’esso rinunciatario. Soltanto il 20 novembre si è potuto ricostituire formalmente il plenum del Consiglio, quando Alessandro Piccini, terzo dei non eletti della lista “Nero su Bianco”, ha accettato formalmente l’incarico. “Tutto ciò per evidenziare il rispetto formale e sostanziale della normativa – ha aggiunto Ronchi – oltre che una manifesta volontà di procedere con la massima celerità alla surroga del consigliere dimissionario, da parte sia della presidenza sia degli uffici comunali preposti”. Il presidente Ronchi ha offerto alcuni elementi di riflessione anche sul Consiglio straordinario del 19 novembre, “la cui convocazione è stata effettuata il 17 novembre, ancora prima del deposito delle dimissioni da parte di Cortonesi. Inoltre, nella seduta all’istituto Sarrocchi era possibile partecipare e intervenire anche come semplici cittadini”. “In sintesi – ha proseguito Ronchi – pur concordando sui principi derivanti dalle sentenze e normative citate dall’interrogante, la presidenza ritiene di avere agito conformemente alla legge, avendo perseguito nel lasso di tempo tra il deposito delle dimissioni di Cortonesi e l’effettuazione del Consiglio ogni utile tentativo di surrogare il consigliere. Alla data del 19 novembre, giorno in cui si è svolta la seduta straordinaria all’istituto Sarrocchi, la costituzione del plenum non è stata possibile perché non c’era nessun candidato che avesse accettato di assumere la carica”. Ronchi, infine, ha ricordato come la normativa non preveda dei termini prescrittivi per la rinuncia dei candidati all’assunzione della carica e, quindi, “che in mancanza di un soggetto abilitato, nelle more del procedimento di surroga, il Consiglio non può essere limitato nella sua capacità di funzionamento, soprattutto in un caso come quello in oggetto di una seduta già convocata e aperta a tutta la cittadinanza”.

Soddisfatto per la risposta Alessandro Piccini che ha ringraziato il presidente del Consiglio per aver colto lo spirito con il quale era stata presentata l’interrogazione e aver condiviso l’interpretazione della normativa.

BOLLINI” E POSTI AUTO IN ZTL: L’ASSESSORE MAGGI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI FALORNI

Uno dei temi più ricorrenti delle interrogazioni consiliari, quello della gestione della zona a traffico limitato (ZTL), è stato ulteriormente oggetto di dibattito con il documento presentato da Marco Falorni (Impegno per Siena) e sottoscritto anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi (L’Alternativa). Falorni si è concentrato, in particolare, sulla questione dei permessi per l’accesso e la sosta delle auto nella ZTL “e sulla loro eccedenza rispetto al numero dei posti disponibili, a qualsiasi titolo, per la ZTL”, e se “pretendendo un pagamento tariffario e certo per la loro concessione, e a fronte di un servizio la cui fruizione è assolutamente incerta, non ritenga di violare il rapporto di prestazione e controprestazione fra le parti”.

“Sono 2.702 i permessi rilasciati ai residenti, uno per ciascun nucleo familiare – ha risposto l’assessore alla mobilità Stefano Maggi – di questi circa 800 non acquistano il bollino perché usano, in abbonamento, i parcheggi in struttura, o altre soluzioni; mentre il numero medio, mensile, di bollini venduti ammonta a 1.617. Per quanto riguarda i numero dei posti segnati – ha proseguito – questi sono 1.250, ai quali occorre aggiungere, però, quelli non segnati, per l’impossibilità di disegnare strisce anti-estetiche in un centro storico monumentale come il nostro. La presenza di auto, rilevate in orario mattutino e pomeridiano dai nostri uffici, è sempre superiore ai posti segnati e anche ai bollini venduti”. Da tener presente, ad esempio, che nelle vie con cartello di divieto di sosta, se questo non contiene ulteriori specifiche, si può posteggiare dalle 20 fino alle 8 del mattino. L’assessore, nell’evidenziare la necessità di migliorare ulteriormente l’attuale situazione con provvedimenti anche incisivi, incentivando il parcheggio in struttura e intensificando i controlli, ha garantito che “Il nuovo sistema di accesso permetterà di evitare l’ingresso abusivo nella Ztl”.

Marco Falorni, nel dichiararsi ampiamente insoddisfatto, ha lamentato la “mancanza di risposte a quanto richiesto, perché l’assessore ha incentrato l’attenzione solo sui dati relativi ai residenti. Mantengo riserve sul comportamento in riferimento alla legittimità del Comune, perché quando un cittadino paga deve ricevere un servizio e non una possibilità”.

IL VICESINDACO MANCUSO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI FALORNI SUL PARCHEGGIO MAI REALIZZATO IN VIA GARIBALDI

Come ricostruito da Marco Falorni (Impegno per Siena) che, durante la seduta consiliare odierna, ha presentato un’interrogazione sulla vicenda, sottoscritta anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa), la società Siena Parcheggi non ha mai realizzato il parcheggio interrato in via Garibaldi che doveva essere ultimato alla data del 31 ottobre 2013.”La stessa società, partecipata al 100% dal Comune – ha sottolineato Falorni – ha dovuto restituire le caparre ricevute dagli acquirenti per gli acquisti dei posti auto e, in qualche caso, si è addirittura trattato di importi doppi rispetto a quelli anticipati, ai sensi dell’articolo 1385 del codice civile”. Il consigliere ha chiesto all’Amministrazione “se sia stata ultimata la procedura di annullamento dei contratti preliminari; quanti sono stati i casi in cui Siena Parcheggi ha restituito il doppio delle caparre ricevute e a quanto ammonti il relativo danno”; infine, “se corrisponde al vero che, nel periodo tra il 2012 e l’annullamento dei contratti preliminari, la società abbia corrisposto gli interessi legali agli acquirenti, nonché assegnato loro un abbonamento gratuito per un altro parcheggio fino all’ultimazione dei lavori”.

E’ stato il vicesindaco Fulvio Mancuso a ricostruire i passaggi della vicenda, che ha avuto inizio nel dicembre 2005 quando la Siena Parcheggi ha acquistato un terreno in via Garibaldi per la costruzione di un garage multipiano al prezzo di 468.850 euro. L’anno successivo fu quindi redatto un progetto che prevedeva la costruzione di 70 box e 17 posti auto dislocati su tre piani, con la parte finale destinata a parco a uso pubblico. Nel 2010, vennero contattati i 151 interessati all’acquisto dei box e dei posti auto per i quali, essendo in numero eccedente alle effettive disponibilità, si rese necessario un sorteggio notarile: fu escussa la lista degli interessati in ordine di sorteggio fino al numero 129 e prenotata la totalità degli stalli messi in vendita. Furono firmati 87 compromessi richiedendo ai contraenti, a titolo di caparra confirmatoria, una somma pari al 15% del prezzo del costruendo garage. Complessivamente, fu raccolta una somma di 656.283 euro, accantonata in apposito conto corrente bancario con un tasso del 4% per tutta la durata del deposito. Alla fine di agosto 2011, fu indetto il bando di gara per i lavori di realizzazione dell’intervento e la procedura di aggiudicazione definitiva richiese un lasso di tempo molto ampio a causa dei ricorsi presentati dal primo e dal secondo classificato. Soltanto nel marzo 2013 la Siena Parcheggi poté assegnare i lavori alla ditta vincitrice, stipulando il relativo contratto nel successivo mese di giugno, ma a circa un mese di distanza la stessa ditta comunicò di aver presentato al Tribunale di Montepulciano istanza di concordato preventivo con riserva.

“Com’è facilmente intuibile – ha sottolineato Mancuso – tutto ciò ha comportato il mancato rispetto dei tempi inizialmente previsti per la realizzazione del parcheggio, stimati in 18 mesi. E, proprio per tali motivi, gli amministratori della Siena Parcheggi ritennero doveroso, già alla fine del 2012, riconoscere ai prenotatari gli interessi legali sulle somme versate. Nelle casse della Siena Parcheggi giacevano infatti somme depositate dagli acquirenti che, fin dal novembre 2011, avrebbero dovuto trovare impiego nell’esecuzione dei lavori: caparre che avrebbero dovuto trasformarsi in acconti sul prezzo ma che, invece, stavano rendendo congrui interessi alla società. Un’operazione che, senza arrecare alcun danno economico alla Siena Parcheggi, si rilevò basilare per conservare la fiducia da parte dei promissari acquirenti”.

Successivamente la società ottenne di poter richiedere la proroga di ben due anni e tre mesi, quindi fino al 31 gennaio 2016, sui tempi di consegna dei manufatti nei confronti di coloro che confermavano l’interesse all’intervento, e di risolvere consensualmente e senza penalità il contratto con la quasi totalità di chi dichiarava di non essere più interessato all’intervento. Allo scopo di ottenere l’accettazione delle proroghe e prevenire eventuali contenziosi dovuti ai ritardi, dopo aver richiesto parere legale, il consiglio di amministrazione della Siena Parcheggi ritenne opportuno offrire in uso gratuito, a partire dalla fine di dicembre 2013, posti auto in uno dei parcheggi gestiti dalla società in cambio dei garage che, alla stessa data, avrebbero dovuto essere consegnato.

“Al 30 novembre 2013 – ha proseguito il vicesindaco – data ultima in cui era richiesto ai contraenti di esprimere la propria volontà sulla proroga dei tempi, erano stati confermati i compromessi per 68 posti auto; risolti consensualmente, con la sola riconsegna del capitale alla fine dell’anno, 7 preliminari; era stato stipulato un accordo transattivo per la risoluzione di un contratto per il quale l’azienda era stata citata in giudizio nel marzo 2013, riconoscendo al contraente il solo capitale versato e le spese legali pari a € 2.479,03; infine, per altri 9 posti auto, i promissari acquirenti si riservavano di decidere se confermare o meno il contratto al momento dell’effettiva riapertura del cantiere. A seguire pervenne alla società una richiesta di risoluzione contratto da parte di un prenotatario di due box, con riconoscimento di penali, individuate dalla parte in 15.990 euro. E’ opportuno precisare che questo stesso soggetto era l’unico che, fin dall’aprile 2012, aveva richiesto la modifica del vincolo di pertinenzialità dei parcheggi ampliandone il perimetro”.

Dopo aver ricevuto dalla ditta appaltatrice la comunicazione sull’impossibilità a effettuare l’intervento, la Siena Parcheggi procedette alla risoluzione del relativo contratto per inadempimento, con richiesta di risarcimento per il danno subito e, indirettamente, arrecato a terzi per la mancata esecuzione dei lavori, garantiti dalla fideiussione rilasciata dalla compagnia assicurativa interessata per un importo di 810.247,49 euro. Nel gennaio 2014 fu interpellata l’impresa che aveva presentato la seconda migliore offerta ma, a distanza di pochi mesi, anche questa fu dichiarata fallita dal Tribunale di Torino.

“A questo punto, la Siena Parcheggi – ha sottolineato Mancuso – aveva due strade: annullare l’intervento o scorrere la graduatoria. In questo secondo caso, avrebbe comunque dovuto interpellare le ditte in successione, considerando anche quelle interessate nel frattempo da altre procedure concorsuali, le quali, se avessero optato per un concordato in continuità o per una ristrutturazione dei debiti, avrebbero potuto aggiudicarsi l’appalto con conseguenti rischi sul completamento della realizzazione del progetto”.Fu in questa contingenza che la società provvide a contattare nuovamente tutti i prenotatari per comunicare l’impossibilità della realizzazione dell’intervento e risolvere, quindi, i contratti. “La correttezza sempre dimostrata dalla Siena Parcheggi – ha evidenziato il vicesindaco –ha permesso di risolvere consensualmente la maggior parte dei contratti e, solo in alcuni casi, la società è stata chiamata a corrispondere delle penali”.

Alla data del 31 gennaio 2016 risultavano risolti tutti i compromessi, a eccezione di uno per il quale la società ha comunque provveduto a inviare al promittente acquirente un assegno bancario per la restituzione delle somme versate e maggiorate di euro 7.020 a titolo di penale, ovvero il doppio della caparra. Alla stessa data risultava, pertanto, un quadro di 77 posizioni risolte consensualmente con la semplice restituzione della sola caparra a suo tempo versata; 4 situazioni per le quali è stato riconosciuto, a titolo di penale, il doppio della caparra; una posizione alla quale è stato riconosciuto, sempre a titolo di penale, il 60% della caparra, due per il 50%, due per il 30% e una per il 20%, per un totale complessivo di penali pari a 46.230,79 euro. A titolo transattivo per la proroga o per la risoluzione dei contratti, sono stati rilasciati 17 abbonamenti gratuiti per un valore nominale complessivo di 8.670 euro. Nel triennio 2012/2014 sono stati quindi riconosciuti ai prenotatari interessi legali per complessivi 35.900,82 euro. Il totale complessivo dà la somma di 90.801,61 euro, di cui 82.131,61 effettivi e 8.670 di valore nominale. Contemporaneamente risulta incassata, a titolo di interessi attivi sul deposito delle caparre, la somma complessiva di 85.493,99 euro, con un differenziale finanziario positivo di 3.362,38 euro dal quale devono essere detratti gli 8.670 euro “virtuali” relativi al valore degli abbonamenti usati nelle transazioni.

“Avendo risolto tutti i contratti – ha concluso Mancuso – la Siena Parcheggi sarà in grado,  nei prossimi giorni, di individuare esattamente il danno subito dal ritiro dal contratto di appalto regolarmente sottoscritto dalla prima ditta aggiudicataria. E’ utile, inoltre, ribadire che, al momento della stipula del contratto di appalto con la suddetta ditta, la Siena Parcheggi ha ottenuto una fideiussione assicurativa per un importo pari a 810.249,79 euro, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori. Gli eventuali danni, subiti o subendi, derivanti dalla mancata esecuzione dei lavori saranno oggetto di richiesta di risarcimento, comprese le penali riconosciute ai promittenti acquirenti. Occorre, infine, ricordare che rimane aperta per il futuro la possibilità di optare per la riproposizione della realizzazione dell’intervento o per la messa in gara del terreno e del relativo progetto”.

Marco Falorni nel dichiararsi insoddisfatto ha rimarcato “il danno a carico della Siena Parcheggi”. “E’ vero che gli interessi attivi ammontano a circa 85mila euro, ma resta il fatto che siamo di fronte ad un danno accertato. Mi riservo di leggere attentamente il verbale per assumere, eventualmente, altre iniziative”.

L’ASSESSORE BALANI RISPONDE A PINASSI SULLE PROCEDURE DI ACQUISTO DEGLI SPAZI PUBBLICITARI SUI QUOTIDIANI LOCALI

La sezione Lavoro del Tribunale di Siena ha emesso, lo scorso 11 gennaio, la sentenza n°617/2014 relativa all’accertamento dell’insindacabilità del comportamento tenuto dal Comune in occasione dell’assemblea del 2 marzo 2014 e dello sciopero della Polizia Municipale del successivo 8 marzo.

Come puntualizzato nella seduta consiliare odierna da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) con un’interrogazione dedicata alla vicenda, “nella stessa sentenza era richiesto all’Amministrazione comunale di pubblicare un estratto del dispositivo sulla stampa locale e il dirigente competente ha provveduto all’affidamento del compito, a seguito di richiesta di preventivo a due ditte, per una spesa complessiva di 2.066,38 euro acquistando spazi sul Corriere di Siena e sulla cronaca locale de La Nazione”.

Il consigliere ha quindi chiesto “se l’Amministrazione comunale avesse potuto adempiere a tale obbligo sfruttando le strutture e il personale dell’ente anziché rivolgersi a ditte esterne, pagandole”.

L’assessore Balani ha chiarito il quadro e le procedure delle concessionarie di pubblicità che si occupano della vendita di spazi sui media, facendo da tramite tra colui che deve fare della pubblicità e i proprietari degli spazi, ovvero i media.

“La sentenza richiamata indicava espressamente gli spazi della cronaca dei due quotidiani locali per la pubblicazione del dispositivo – ha detto l’assessore – e noi ci siamo rivolti alla SpeeD-Società Pubblicitaria Editoriale e Digitale e alla R.S. Service che sono le concessionarie esclusive per la vendita degli spazi pubblicitari, rispettivamente, su La Nazione di Siena e su Il Corriere di Siena”.

Come ha aggiunto l’assessore, “gli spazi adibiti alla pubblicazione di bandi per concorsi, avvisi di gare pubbliche, sentenze di tribunale e simili sono soggetti a un listino specifico detto tariffa legale, prestabilito e non soggetto a scontistica. Inoltre, in ogni quotidiano è presente la gerenza, ovvero un riquadro posizionato generalmente in basso, dove vengono indicati il direttore responsabile del giornale, la redazione e la società concessionaria con mandato in esclusiva per la vendita degli spazi pubblicitari”.

Pinassi ha espresso “difficoltà di comprensione, probabilmente dovute alle modalità con le quali è stata scritta la relativa determina dirigenziale”.

I TEMI DELLA SICUREZZA E DEL PRESIDIO DEL TERRITORIO NEL DIBATTITO CONSILIARE

Focus sul tema della sicurezza, durante la seduta consiliare odierna, con l’interrogazione sottoscritta e presentata da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle).

Facendo riferimento “alle ricorrenti notizie di furti negli appartamenti, nonché di episodi di disturbo della quiete pubblica, che spesso non vengono neanche denunciati per il senso di impotenza dei cittadini” e alle competenze del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto e di cui fa parte anche il sindaco e chiamato a coordinare le forze di polizia presenti sul territorio, Pinassi ha sottolineato come il problema abbia comunque una valenza nazionale “con conseguente necessità dell’intervento del legislatore anche per evitare il ricorso alla giustizia “fai da te” che, spesso, genera conseguenze tragiche”.

Pinassi ha quindi chiesto di conoscere “il numero di pattuglie a presidio del territorio durante le ore della giornata; quante volte si è riunito il Comitato provinciale nell’ultimo anno e se la sua dotazione strumentale e di personale sia sufficiente ad assicurare la sicurezza dei cittadini; se saranno presi provvedimenti per fronteggiare i fenomeni di accattonaggio davanti agli esercizi commerciali della città”; più specificatamente, rispetto alle competenze dell’Amministrazione, “se esistono protocolli di intervento, quale dotazione di sicurezza è assegnata alla Polizia Municipale e quali iniziative siano state intraprese per sensibilizzare il Governo sul problema”.

L’assessore Mauro Balani, rispetto al Comitato provinciale, ha risposto che nel 2015 è stato convocato dal prefetto 25 volte, di cui 5 in seduta plenaria.

Quanto al corpo di Polizia Municipale, Balani ne ha illustrato la dotazione organica: “Oltre al Comandante, contiamo su 65 istruttori di Polizia Municipale e 9 istruttori direttivi, ciascuno responsabile di un settore specifico. Tra i primi, 33 sono impiegati per il controllo del territorio e 12 svolgono servizi specialistici. Il personale è suddiviso in tre turni con orario massimo fino alle 1 di notte, esteso fino alle 2 durante la stagione estiva. Di norma, nei turni mattutini e pomeridiani operano contemporaneamente due pattuglie di pronto intervento, due pattuglie-quartiere e altri 6 istruttori nelle principali zone della città: San Domenico, la Lizza, il Duomo, il centro, via Roma e Piazza del Campo”.

L’assessore ha poi descritto come lo stesso personale sia “dotato di presidi tattico-difensivi come spray urticanti, bastoni distanziatori e manette, di indumenti ad alta visibilità e giubbetti antitaglio. Ogni agente ha partecipato a specifici corsi di formazione della Scuola interregionale di Polizia locale sull’uso dello spray e dei bastoni. Inoltre, è costante il collegamento via radio degli agenti con la centrale operativa del Comando e di quest’ultima con le altre forze di Polizia”.

“Difficile dichiararsi soddisfatti – ha replicato Pinassi – perché non ho avuto risposte concrete su fenomeni come il racket dell’accattonaggio, i furti e la videosorveglianza che, come opposizione, caldeggiamo da oltre due anni. L’insicurezza è realtà, non solo percezione, viste le case svaligiate e i borseggi che si registrano al mercato settimanale”.

RESPINTA LA MOZIONE DI PINASSI PER LA PROMOZIONE DI TARIFFE ACQUA AGEVOLATE PER LE FAMIGLIE COLPITE DA ALLUVIONI

E’ stata respinta la mozione presentata oggi da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle) con la quale, considerata anche l’attuale crisi economica che ha aumentato il numero delle famiglie in stato di indigenza, aveva richiesto l’impegno del sindaco e della giunta ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali “per favorire uno sgravio fiscale generale, tariffe agevolate per il consumo di acqua potabile e esenzione dei tributi al Consorzio di bonifica Toscana Sud, per tutti quei cittadini che, con adeguata e comprovata  documentazione, abbiano subito danni conseguenti a eventi atmosferici”.

Dai banchi della maggioranza, il consigliere Massimiliano Bruttini (PD) “pur manifestando interesse nei confronti del tema” ha precisato che “l’evento alluvionale del 2013 ha coinvolto marginalmente il nostro territorio comunale, e che, comunque, lo stato alluvionale era stato riconosciuto anche dalla Regione Toscana, con sovvenzioni ai territori colpiti. Mentre l’alluvione del 2015 non ha interessato l’area senese”.

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