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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena

SIENA. PRESENTATA UN’INTERROGAZIONE SULLA POSSIBILE RICOLLOCAZIONE DELLA STATUA DELL’UNITA’ D’ITALIA IN PIAZZA INDIPENDENZA

La richiesta avanzata, durante la seduta consiliare di oggi, da Pietro Staderini di ricollocare, dopo un’adeguata analisi dello stato conservativo e opportuna ripulitura dai segni derivanti dall’azione di agenti atmosferici, smog e sporcizia, la statua dell’Unità d’Italia in Piazza Indipendenza, è stata condivisa dall’assessore ai Lavori pubblici.

L’assessore, concordando sul fatto che l’attuale posizionamento in via Pannilunghi possa risultare piuttosto discosto per un’opera di interesse artistico e rilievo simbolico, ha precisato che, al momento, non sono a disposizione della sua direzione risorse economiche per un riposizionamento della statua nel luogo originario, così come  professionalità adeguate per procedere ad analisi sullo stato conservativo e procedere a eventuali interventi. Uno studio, questo, che potrebbe essere effettuato prima di qualunque ipotesi di intervento.

L’assessore ha, inoltre, evidenziato come potrebbe risultare antistorico riportare la statua in Piazza Indipendenza, luogo, adesso, più definito negli spazi e attualmente punto di arrivo e partenza del trasporto pubblico.

Totalmente insoddisfatto Pietro Staderini che ha ribadito come dalla risposta ottenuta risulti la non volontà dell’Amministrazione di spostare la statua dell’Unità d’Italia. E come antistorico sia il Comune che ha cancellato il passato storico della città. La ricollocazione di un monumento nel suo posto originario non è antistorico ed esempio ne è quanto fatto recentemente da una passata amministrazione che fece riportare la fontana dei Pispini nel suo luogo originario.

ARU: CHIESTE INFORMAZIONI DURANTE LA SEDUTA CONSILIARE

Il destino delle Aree a rilevanza urbanistica (ARU) è stato affrontato nel dibattito consiliare con l’interrogazione presentata, nella seduta di oggi, da Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi. Piccini ha ricordato l’istituzione del progetto nel 2006 e ha richiamato sia le recenti dichiarazioni a mezzo stampa del presidente di un circolo cittadino del Partito Democratico, che ha contestato l’estensione delle ARU, sia la costituzione di un comitato di cittadini contrari all’istituzione dell’ARU in viale Mazzini. Alla luce della recente approvazione, da parte della Giunta, dell’atto di indirizzo per il nuovo Piano della Mobilità, il consigliere ha chiesto al sindaco se debba considerarsi sospesa l’estensione delle ARU e quali iniziative intenda adottare per chiarire il conflitto di indirizzi che pervengono dal partito di cui è esponente.

Il sindaco ha ricordato all’assise come il progetto ARU, risalente a 15 anni fa, ne prevedesse ben dodici, così da diminuire la “aggressione” della domanda di parcheggio a ridosso delle mura cittadine. Nel corso degli anni sono stati poi trovati nuovi equilibri e, da un’indagine in via di conclusione e gli incontri effettuati con i cittadini, l’Amministrazione ha già dichiarato che nuove ARU saranno realizzate solo dopo aver effettuato consultazioni pubbliche. Recentemente, infatti, per la zona di San Prospero la maggior parte dei presenti all’incontro pubblico, organizzato proprio per recepire le considerazioni in merito, si è dichiarata contraria, diversamente a quanto è avvenuto per la zona di Porta Pispini, dove la maggioranza era favorevole. Come ha evidenziato il sindaco il piano che sta portando avanti il Comune non è burocraticamente indifferente alle effettive situazioni della città. La decisione adottata è quella di completare alcune ARU e ampliare i settori interni alla ZTL aumentando le aree pedonabili nel centro storico. La particolare conformazione urbanistica della città, non confacente al traffico veicolare, ma che registra il record nazionale di auto e moto per numero di cittadini, e la sua forte attrattiva turistica devono, comunque, coniugarsi con le esigenze di quiete e vivibilità, così come ad una mobilità legata alle esigenze di taglio economico, come quella inerente i fornitori dei negozi all’interno della cinta muraria o relativa ai mezzi dei tecnici che entrano per effettuare riparazioni che spesso, temporalmente, coincidono con i veicoli per la raccolta dei sacchetti della nettezza urbana. Per questo la necessità, come ha detto il primo cittadino, di misure che incentivino il trasporto pubblico e la mobilità dolce, perché i problemi della mobilità vanno affrontati riducendo il numero dei veicoli che circolano. Con la fine della gara del trasporto pubblico, saranno potenziati i mezzi e, più in generale, tutto il sistema, che incentiverà i cittadini a utilizzare meno la propria auto o motorino.

Il consigliere Alessandro Piccini, nel constatare come attualmente non esista una progettualità definita né sulle ARU né sul Piano del Traffico, si è dichiarato preoccupato  più che insoddisfatto.

NORMALIZZATA LA SITUAZIONE CHE HA CAUSATO DISAGI AI CITTADINI PER L’ACCESSO ALLA ZTL

Il recente passaggio gestionale degli accessi nella zona a traffico limitato (ztl) ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata da Maria Isabella Becchi e sottoscritta anche da Alessandro Piccini. La consigliera ha sostenuto che molti cittadini titolari di permesso non sono stati informati adeguatamente delle modifiche e hanno continuato a transitare dai varchi elettronici pur non essendo più funzionante il loro apparecchio di bordo. Una situazione che ha prodotto sanzioni per accessi non autorizzati nei confronti dei possessori di regolare permesso, ai quali sarebbe stato imputato di non aver provveduto a censire la targa del proprio veicolo. Becchi ha stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione che, di fronte alle rimostranze dei molti cittadini interessati dalla vicenda, li avrebbe invitati a presentare ricorso al Prefetto, come avviene ordinariamente in caso di contenziosi con il Comune. Per la consigliera un’ulteriore aggravante della vicenda è costituita dai costi postali e di ore lavoro sostenuti dall’Amministrazione e dai relativi disagi per i cittadini, anche in considerazione del fatto che le multe verranno probabilmente annullate, come ha detto di aver saputo dal personale di Polizia Municipale. Molte le richieste puntuali avanzate dall’interrogazione: con quali modalità sia stata comunicato il passaggio al nuovo sistema gestionale; come è avvenuto l’aggiornamento dei dati e per quale motivo si siano verificati numerosi casi di contestazione nei confronti di soggetti regolarmente autorizzati al transito in ztl; il numero delle multe comminate per tale tipologia di infrazione; perché la controversia non sia stata risolta con modalità informali, anziché attraverso i ricorsi al Prefetto; infine, come si intenda risolvere la questione e regolarizzare gli archivi informatici che stanno alla base del nuovo sistema di rilevazione degli accessi alla ztl.

Per quanto riguarda l’aspetto della comunicazione sul nuovo sistema di varchi elettronici, l’assessore alla Mobilità e Polizia Municipale ha ricordato come il 3 novembre 2015 sia stato presentato ufficialmente con una conferenza stampa dedicata. Nei giorni successivi, oltre ai siti web del Comune e di Siena Parcheggi, i principali quotidiani e le testate online locali hanno pubblicato il relativo comunicato, rilanciato anche nei notiziari delle emittenti radiofoniche e televisive senesi. Inoltre, sono stati affissi alcuni volantini nei punti di accesso al pubblico di Siena Parcheggi e del Comune. Una comunicazione collettiva, dunque, perché personale era oggettivamente impossibile. L’assessore ha ribadito come, dal punto di vista operativo, non sia cambiato niente per i titolari di permesso, i quali possono accedere alla ztl con le modalità di sempre: l’introduzione del nuovo sistema ha infatti comportato soltanto la restituzione dei telepass con fascia blu. L’attività di importazione dei dati nel nuovo archivio è stata curata dalla ditta Sismic, aggiudicataria dell’appalto, in tre distinte fasi: quella di analisi del precedente gestionale e del relativo software; quella di test e validazione, a partire dalla messa in funzione sperimentale del varco di Fontanella, passando dalla formazione del personale e fino al switch off definitivo con la sostituzione del vecchio sistema; infine, dal 24 febbraio scorso, la messa in produzione di quello nuovo. Su questo aspetto ha sostenuto come, a fronte di un ordine di grandezza significativo nel numero dei permessi, sia possibile che si siano generate criticità nella migrazione nel nuovo database, con margini di errore comunque esigui. Gli uffici della Polizia Municipale, del Servizio Mobilità e di Siena Parcheggi hanno lavorato fino a oggi all’allineamento e all’armonizzazione di tutti i dati in possesso per ridurre al minimo le problematiche verificatesi.

La consigliera Maria Isabella Becchi, nel ringraziare per la disponibilità dimostrata dall’assessore e nonostante l’attuale normalizzazione della situazione, ha rimarcato i disagi subiti dai cittadini durante la fase del passaggio dal vecchio al nuovo sistema di gestione dei varchi.

ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE LE CARATTERISTICHE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEL COMUNE

A seguito della recente approvazione del Regolamento per la valorizzazione e l’alienazione del patrimonio immobiliare comunale, documento che contempla sia la messa a reddito sia la vendita dei beni dell’ente, Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi hanno presentato un’interrogazione per sapere se tutti i dati conoscitivi a disposizione dell’Amministrazione siano stati salvati in strumenti informatici. Becchi ha sostenuto che la conoscenza delle caratteristiche degli immobili, data la mole dei dati conoscitivi, può avvenire solo tramite strumenti informatici di gestione e ha chiesto, nel caso fosse disponibile, copia dei dati in formato elettronico.

L’assessore al Patrimonio ha risposto che, ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo n° 33/2013, le pubbliche amministrazioni pubblicano le informazioni identificative degli immobili posseduti e i canoni di concessione o di affitto versati o percepiti. Per quanto concerne il cospicuo patrimonio immobiliare comunale, gli strumenti per la sua corretta gestione sono la conoscenza e la catalogazione, adeguatamente usati dal personale degli uffici e che hanno portato a fruttuose vendite, pari a 10 milioni di euro, permettendo così una significativa riduzione del debito, nonché alla diminuzione delle locazioni passive. Tutte le informazioni sui beni immobili sono disponibili nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito web istituzionale seguendo il percorso Beni immobili e gestione patrimonio>Patrimonio immobiliare>Storico elenchi immobili. L’assessore ha concluso informando che gli immobili inseriti nei piani delle alienazioni e ancora non alienati sono gli stessi elencati in allegato all’apposita delibera approvata dal Consiglio comunale lo scorso 31 marzo.

Maria Isabella Becchi, nonostante la puntale disamina dei risparmi attuati dal Comune e sull’utilizzo degli immobili, si è dichiarata non molto soddisfatta, vista la mancanza di un programma informatico in grado di permettere un controllo, nel dettaglio, delle varie caratteristiche dei numerosi beni.

SPOSARSI A SIENA: IN CONSIGLIO UN FOCUS SULLE SCELTE EFFETTUATE DAL COMUNE

La possibilità di celebrare matrimoni civili in luoghi diversi dalla consueta Sala di Palazzo Pubblico e a prezzi differenziati a seconda delle location individuate dall’Amministrazione: questo l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Marco Falorni e sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi. Pur rilevando come la decisione adottata potrebbe favorire le attività economiche che operano nel settore dei matrimoni, quali ristoranti, servizi di catering, negozi di abiti da sposi e altre categorie, Falorni ha evidenziato che le tariffe stabilite (per la Fortezza Medicea 1500 e 2500 euro a seconda che gli sposi siano residenti o meno nel territorio comunale; per la possibilità di organizzare il buffet sotto il porticato, invece, rispettivamente 3500 e 4000 euro) appaiono incredibilmente onerose, tali da far presagire danni, piuttosto che vantaggi, per le stesse attività interessate. Il consigliere, palesando i propri dubbi sullo stato di manutenzione della Fortezza, e in particolare proprio sulle condizioni del porticato, ha chiesto se la tariffazione adottata sarà confermata o se, invece, potrà essere rivista e resa più attinente alla realtà.

L’assessore al Turismo ha passato in rassegna le motivazioni che hanno portato alla deliberazione sulle tariffe: in particolare, l’ampliamento dell’offerta con l’obiettivo di soddisfare le numerose e differenziate richieste di cittadini e turisti; l’armonizzazione delle scelte con quelle già fatte da altri Comuni toscani; l’adesione al progetto “Wedding in Tuscany”, l’iniziativa strategica di Toscana Promozione Turismo per la valorizzazione delle destinazioni regionali sui mercati esteri. Quanto all’individuazione delle location, come ha rimarcato l’assessore, la scelta dei luoghi è avvenuta previo parere della Soprintendenza ed è stata condivisa con le categorie economiche, in particolare fotografi e wedding planner; tutti gli spazi sono stati scelti con l’obiettivo di una diversificazione dell’offerta che contemplasse sia luoghi storici e museali sia spazi aperti, tutti di alto valore. L’assessore ha inoltre sostenuto che l’ampliamento delle opzioni non può essere ritenuto un danno, bensì un vantaggio competitivo: la tariffazione è infatti rimasta invariata per la Sala del Concistoro. Per agevolare l’utenza, anche coloro che sono solamente nati a Siena, pur senza risiedervi, potranno usufruire della tariffa per chi abita in provincia: 200 euro per i giorni feriali e 400 euro per i festivi, a fronte dei 1000 e 1500 euro di spesa per un non residente o un turista, incluso i costi di accesso alla ZTL. A differenza di altre realtà comparabili a Siena, dal 1° maggio è possibile sposarsi a una cifra molto più bassa di quella prevista per la Sala del Concistoro. La Sala di Palazzo Patrizi, gratuita per i residenti, costa 500 euro per i residenti fuori provincia, gli stranieri e i nati a Siena. Come ha rimarcato l’assessore, i nuovi spazi e le relative tariffe non rendono più caro sposarsi a Siena, ma piuttosto prevedono misure che fanno ribassare i costi; le tariffe più alte, invece previste per spazi particolari, generano l’ampliamento dell’offerta e permettono alla città di posizionarsi come meta di destinazione per il wedding. Costi comunque in linea con l’esclusività proposta e che hanno tenuto conto di quelli già deliberati in caso di affitto: per la Loggia dei Nove, a esempio, sono richiesti per l’affitto 2mila euro oltre Iva; nel caso di matrimoni 500 euro se almeno uno sposo è residente e 2.500 euro per non residenti e stranieri. In conclusione, affermando che l’obiettivo dell’amministrazione non è vendere il bene pubblico, bensì offrire una più ampia gamma di scelta a beneficio dei turisti e dell’economia cittadina, l’assessore ha sottolineato come, chi decide di sposarsi a Siena, centro storico patrimonio Unesco, compia, indubbiamente, un atto d’amore anche nei confronti della città e del suo patrimonio di storia, arte e cultura.

Falorni si è dichiarato insoddisfatto della risposta, ritenendo che l’assessore abbia trattato le motivazioni generali delle scelte della giunta piuttosto che il tema specifico delle tariffe, oggetto dell’interrogazione. Il consigliere ha inoltre ribadito la propria posizione di contrarietà rispetto al livello medio dei costi, ritenuti alti e fuori mercato specialmente per spazi considerati degradati come quelli della Fortezza. Falorni ha concluso invitando l’Amministrazione a massimizzare non tanto le tariffe quanto gli introiti e la soddisfazione degli utenti.

 

 

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