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Da lunedì 6 aprile il Corriere di Siena non sarà più in edicola

La nota del cdr. Assostampa chiede un tavolo nazionale. La solidarietà del Gruppo stampa e dell'Ordine

di Augusto Mattioli

SIENA. Da lunedi 6 aprile il Corriere di Siena non sarà più in edicola. L’editore del gruppo umbro (Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero e il Tempo, il Corriere dell’Umbria, il Corriere di Viterbo, il Corriere di Rieti e il Corriere di Arezzo) ha deciso infatti di sospendere le pubblicazioni a tempo indeterminato, per cui rimarranno senza lavoro (e senza stipendio i redattori e i collaboratori). Ai redattori verranno dati permessi non retribuiti per starsene a casa: in sostanza non percepiranno alcuna somma di denaro, aspetto molto preoccupante in questo periodo di generale difficoltà. Una decisione della quale non sarebbe stata data ancora alcuna motivazione e che riguarda esclusivamente l’edizione senese. 

Aggiornamento

Da altra fonte vicina al dossier si apprende che gli stipendi a fine mese arriveranno e che inoltre l’azienda sta lavorando per avere la cassa integrazione in deroga, facendo riferimento a quanto prevedono i decreti  Covid. L’azienda inoltre ha annunciato come si legge nella nota del Cdr (vedi in basso), che nel periodo della sospensione delle pubblicazioni a Siena ai giornalisti saranno fatte smaltire ferie e recuperi arretrati. Nel caso in cui il monte ferie e recuperi fosse completamente smaltito le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti.

La lunga nota del Cdr illustra l’andamento del dibattito svoltosi nei giorni scorsi nell’azienda in merito alla difficile situazione derivata dalla crisi sanitaria e alle proposte per uscirne. La sospensione delle pubblicazioni del Corriere di Siena è a tempo indeterminato.

La nota del cdr

“Il Cdr del Corriere è stato contattato in maniera urgente dal rappresentante dell’azienda Vito Nobile nel tardo pomeriggio di mercoledì primo aprile per una convocazione in videoconferenza per le ore 22 della stessa giornata. All’incontro, oltre a Nobile e ai membri del Cdr, erano presenti Daniele Cavaglià e il direttore Davide Vecchi. L’azienda ha illustrato la situazione del gruppo in questo difficile momento a seguito delle restrizioni messe in atto dal Governo per contrastare il Coronavirus. L’azienda ha messo in evidenza i cali di fatturato dovuti al dimezzamento delle copie vendute in edicola e all’azzeramento dei ricavi da pubblicità.

Secondo i dati che sono stati illustrati le copie vendute in edicola sono attualmente circa 5.000 sommando le edizioni di Umbria, Siena, Arezzo, Rieti e Viterbo già in foliazione ridotta anche per la difficoltà del reperimento della carta.

L’azienda ha quindi prospettato la volontà di sospendere le pubblicazioni in maniera cadenzata delle varie edizioni (per l’Umbria era prevista la sola chiusura della redazione di Terni). In alternativa, è stata proposta la rinuncia alle ferie e ai recuperi accumulati e maturati al 31 marzo 2020. Tale rinuncia avrebbe rappresentato, secondo l’azienda, un piccolo sforzo dei redattori per aiutare il Corriere ad uscire dalle secche della crisi. Al cdr è stato chiesto di arrivare a un pronunciamento unanime nell’arco di sole 24 ore.
Il 2 aprile il Cdr ha iniziato dalla mattinata a contattare, illustrando la proposta dell’azienda, i singoli capi servizio delle redazioni di Rieti-Viterbo, Arezzo, Siena e nel pomeriggio i colleghi delle redazioni di Perugia e Terni. I capi servizio delle redazioni periferiche e dei settori della sede centrale sono stati invitati a esplicitare la posizione dei colleghi in merito alla richiesta dell’azienda. Le risultanze della consultazione hanno rilevato la mancanza di unanimità.
In serata il Cdr ha riferito a Vito Nobile, Daniele Cavaglià e Davide Vecchi l’esito dell’esplorativa.

L’azienda ha preso atto della comunicazione e l’incontro si è chiuso in pochi minuti senza che il Cdr abbia avuto la possibilità di approfondire eventuali argomenti di discussione o eventuali proposte alternative da mettere sul tavolo.

I contatti tra il Cdr e l’azienda nella persona di Vito Nobile sono proseguiti nella mattinata del 3 aprile. In un terzo incontro convocato per il tardo pomeriggio del 3, l’azienda, alla presenza del direttore Davide Vecchi, ha comunicato la decisione di sospendere, a partire dall’edizione di lunedì 06/04/2020, le pubblicazioni dell’edizione del Corriere di Siena sino a data da destinarsi. L’azienda ha annunciato che nel periodo di sospensione delle pubblicazioni ai colleghi saranno fatte smaltire ferie e recuperi arretrati. Qualora il monte ferie e recuperi fosse completamente smaltito le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti. Inoltre, alla luce della riduzione delle foliazioni su tutte le altre edizioni, l’azienda ha annunciato di voler utilizzare un organico proporzionalmente ridotto in modo da far smaltire gli arretrati. Settimanalmente saranno consegnate le turnazioni con gli smaltimenti ferie e permessi accumulati. Anche in questo caso qualora il monte ferie e recuperi fosse smaltito prima della fine dell’emergenza le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti.

Infine, in relazione agli sviluppi normativi che si attendono dal Governo per eventuali aiuti all’editoria, l’azienda si impegna a tenere costantemente aggiornato il Cdr sull’evolversi della situazione, in particolar modo sull’applicazione della cassa integrazione in deroga con la causale “COVID-19 nazionale”. Il Comitato di redazione ha proposto di adottare una soluzione non traumatica per l’edizione di Siena ma che nello stesso tempo andasse nella direzione di un contenimento dei costi. E vale a dire l’accorpamento delle edizdioni di Siena a Arezzo, così come già fatto con Rieti e Viterbo. L’azienda ha respinto la proposta”.

Il comunicato di Assostampa

L’editoriale Gruppo Corriere, la cui testata principale è il Corriere dell’Umbria, ha comunicato al Cdr di voler sospendere, da lunedì 6 aprile fino a data da destinarsi, le pubblicazioni del Corriere di Siena, prospettando ai giornalisti di utilizzare le ferie pregresse e, esaurite queste, permessi non retribuiti. E’ stata inoltre prospettata la riduzione della foliazione per le altre edizioni del Gruppo. Le associazioni regionali di stampa Toscana, Romana e Umbra vedono in questa decisione una grave forma di attacco non solo ai posti di lavoro, ma anche al sistema dell’informazione nel suo complesso, in questo momento di particolare emergenza dovuto alla pandemia Coronavirus.

Le associazioni regionali di stampa Toscana, Romana e Umbra si schierano al fianco del Cdr e dei colleghi, ritengono indispensabile l’apertura di un tavolo nazionale (considerato che il Gruppo Corriere è articolato su più regioni) per mettere al riparo le redazioni da provvedimenti che, se applicati, potrebbero avere conseguenze devastanti per il giornale e per chi ci lavora.

Sandro Bennucci, presidente Associazione Stampa Toscana; Lazzaro Pappagallo, presidente Associazione Stampa Romana e Marco Baruffi, presidente Associazione stampa dell’Umbria

La solidarietà del Gruppo Stampa Autonomo Siena…

Il Gruppo Stampa Autonomo Siena esprime la massima solidarietà ai colleghi redattori e collaboratori de Il Corriere di Siena che dal prossimo 6 aprile non sarà più in edicola. La decisione, presa dall’editore del gruppo umbro Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero, il Tempo, oltre che il Corriere dell’Umbria, di Viterbo, di Arezzo e di Rieti, di sospendere le pubblicazioni fino a data da destinarsi, priva così del loro lavoro i redattori e tutti i collaboratori della storica testata senese, nata nel 1986 con altri editori, a cui hanno avuto modo di collaborare molti colleghi senesi e di tutta la provincia negli ultimi 34 anni. Quando una testata giornalistica chiude priva tutti noi di un punto di riferimento, un appuntamento in edicola, una compagnia, un modo di poter leggere quanto il corpo redazionale produceva ogni giorno con il massimo impegno e professionalità a disposizione dei lettori senesi. Della questione se ne occuperanno gli organismi di categoria per poter capire se, e in che modo, il Corriere di Siena potrà tornare un giorno in edicola. In questi momenti di grande difficoltà per il Coronavirus, la privazione di uno spazio di informazione consolidato come il Corriere di Siena, rappresenta un ulteriore elemento della crisi che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle.

Andrea Sbardellati, presidente de Il Gruppo Stampa Autonomo Siena

…e quella dell’Ordine dei giornalisti 

Il Consiglio dell’Ordine della Toscana esprime il proprio disappunto per la decisione della proprietà del gruppo Corrieri di sospendere dal lunedì 6 aprile prossimo della pubblicazione della edizione de Il Corriere di Siena. Una decisione che mette in difficoltà i colleghi della redazione senese, gli unici a subire la crisi del gruppo editoriale.

Questa decisione si inserisce in un momento drammatico per il Paese, quale quello che stiamo vivendo della emergenza per il Coronavirus, che riconosce alla stampa il ruolo centrale di servizio pubblico nell’informare i cittadini e le comunità di riferimento, con puntualità e correttezza. Pertanto, decidere di chiudere a Siena una redazione significa privare una comunità di 250mila persone di una fonte importante di informazione.

I colleghi senesi in queste settimane, pur tra le mille difficoltà che ogni lavoratore ha dovuto accettare, hanno sempre garantito l’uscita del giornale proprio per rispondere a quel dovere di informazione che è la base deontologica e valoriale di ogni giornalista. Chiudere la testata proprio in questo momento significa non riconoscere né rispettare il sacrificio dei colleghi che hanno dimostrato di saper fare né rispettare il dovere di un editore di assicurare informazione in un momento storico così importante.

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti esprime vicinanza e solidarietà al corpo redazionale de Il Corriere di Siena e a tutti i collaboratori, e si augura che a breve gli incontri delle associazioni di stampa di Toscana, Lazio e Umbria sappiano trovare, insieme al Cdr della testata, una rapida soluzione affinché il Corriere di Siena torni rapidamente nelle edicole.

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