Sabatini e Staderini chiedono un atto di “responsabile politica sanitaria di prevenzione”
SIENA. Da Laura Sabatini (Gruppo Misto) e Pietro Staderini (Sena Civitas) riceviamo e pubblichiamo.
“Non si tratta di fare politica spicciola, per noi è indispensabile non perdere altro tempo nell’organizzazione della sanità correlata con il problema Covid-19 (Coronavirus)!
I virus non hanno colore politico e non infettano i cittadini in base al colore della pelle, al tipo di religione praticata o alla tessera di partito che portano in tasca. I virus non distinguono, i virus non classificano, i virus non portano rispetto!
Occorre un’adeguata “velocità” nel programmare le “dovute” fasi di messa in sicurezza dei soggetti che possono aver incontrato il virus nella loro strada, che possono, quindi, essere stati esposti all’infezione.
Fare questo non determina razzismo, né tanto meno la messa al bando del soggetto in questione, ma rappresenta un atto di “responsabile politica sanitaria di prevenzione” che protegge il soggetto esposto e tutte le persone che possono avergli ruotato attorno.
Le basi elementari dell’Igiene Preventiva, delle conoscenze microbiologiche e virologiche, ci dicono che cosa dobbiamo fare in certe circostanze e quali sono gli accorgimenti più idonei al contenimento dei contagi.
Non vediamo il motivo per cui non dovrebbero essere applicati anche nella nostra Regione!
La soluzione, secondo il nostro parere, condiviso da eminenti studiosi, non può essere rappresentato da un semplice ambulatorio dedicato alle visite, a cui i vari soggetti accedono in modo SPONTANEO qualora bisognosi di un controllo per un dubbio diagnostico o per un bisogno clinico effettivo!In un caso come quello attuale, che riguarda l’infezione da Coronavirus, non serve né un’esagerazione del problema, ma men che mai una pericolosa minimizzazione dei rischi.
Servono, invece, a nostro parere, idonee scelte sanitarie che derivino da precise conoscenze scientifiche ed “operative” di come muoversi ed organizzarsi in queste circostanze.
Scelte precise di grande contenimento della mobilità sono state adottate da vari governi, dal governo cinese, come pure le comunità cinesi del nostro paese, hanno adottato decisioni di auto-limitazione ed auto-isolamento gestito dalle famiglie stesse e dalle loro comunità.
Chi gestisce la nostra regione deve comprendere che questo non è un problema di schieramenti politici, ma un vero e proprio “problema di Sanità Pubblica”, che se adeguatamente condotto, lottando contro il tempo, potrebbe essere circoscritto e contenuto nei sui effetti.In caso contrario potrebbe avere dei risvolti difficilmente controllabili.
Meno riunioni e chiacchiere, per contro, più idee chiare sulle azioni fattive da compiere!
Ad oggi il periodo di incubazione del Covid-19, secondo l’ECDC, è stimato tra 2-14 giorni, ma saranno necessarie informazioni epidemiologiche molto più dettagliate derivanti dai soggetti infetti, che potranno chiarire con più precisione la contagiosità, la trasmissibilità.
Quindi, in presenza di conoscenze ancora poco precise e poco certe sui modi e tempi di contagio e trasmissione del virus, invochiamo la massima cautela sulle strade preventive da intraprendere.
Abbiamo fiducia nelle istituzioni sanitarie locali, ma chiediamo, riguardo agli eventuali sviluppi dell’infezione, la massima informazione e la massima trasparenza , che sono un diritto di tutti i cittadini ed un dovere di chi ha ruoli sanitari relativi al problema contingente”.
Fare questo non determina razzismo, né tanto meno la messa al bando del soggetto in questione, ma rappresenta un atto di “responsabile politica sanitaria di prevenzione” che protegge il soggetto esposto e tutte le persone che possono avergli ruotato attorno.
Le basi elementari dell’Igiene Preventiva, delle conoscenze microbiologiche e virologiche, ci dicono che cosa dobbiamo fare in certe circostanze e quali sono gli accorgimenti più idonei al contenimento dei contagi.
Non vediamo il motivo per cui non dovrebbero essere applicati anche nella nostra Regione!
La soluzione, secondo il nostro parere, condiviso da eminenti studiosi, non può essere rappresentato da un semplice ambulatorio dedicato alle visite, a cui i vari soggetti accedono in modo SPONTANEO qualora bisognosi di un controllo per un dubbio diagnostico o per un bisogno clinico effettivo!In un caso come quello attuale, che riguarda l’infezione da Coronavirus, non serve né un’esagerazione del problema, ma men che mai una pericolosa minimizzazione dei rischi.
Servono, invece, a nostro parere, idonee scelte sanitarie che derivino da precise conoscenze scientifiche ed “operative” di come muoversi ed organizzarsi in queste circostanze.
Scelte precise di grande contenimento della mobilità sono state adottate da vari governi, dal governo cinese, come pure le comunità cinesi del nostro paese, hanno adottato decisioni di auto-limitazione ed auto-isolamento gestito dalle famiglie stesse e dalle loro comunità.
Chi gestisce la nostra regione deve comprendere che questo non è un problema di schieramenti politici, ma un vero e proprio “problema di Sanità Pubblica”, che se adeguatamente condotto, lottando contro il tempo, potrebbe essere circoscritto e contenuto nei sui effetti.In caso contrario potrebbe avere dei risvolti difficilmente controllabili.
Meno riunioni e chiacchiere, per contro, più idee chiare sulle azioni fattive da compiere!
Ad oggi il periodo di incubazione del Covid-19, secondo l’ECDC, è stimato tra 2-14 giorni, ma saranno necessarie informazioni epidemiologiche molto più dettagliate derivanti dai soggetti infetti, che potranno chiarire con più precisione la contagiosità, la trasmissibilità.
Quindi, in presenza di conoscenze ancora poco precise e poco certe sui modi e tempi di contagio e trasmissione del virus, invochiamo la massima cautela sulle strade preventive da intraprendere.
Abbiamo fiducia nelle istituzioni sanitarie locali, ma chiediamo, riguardo agli eventuali sviluppi dell’infezione, la massima informazione e la massima trasparenza , che sono un diritto di tutti i cittadini ed un dovere di chi ha ruoli sanitari relativi al problema contingente”.