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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio comunale: la riunione del 29 settembre

SIENA. Si è riunito oggi (29 settembre) il Consiglio comunale di Siena.

DAL GRUPPO “SIENA RINASCE” UN’INTERROGAZIONE SULL’AVVIO PER LA VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

Facendo riferimento al documento preliminare di variante al Regolamento Urbanistico, avviata con delibera di Giunta lo scorso 20 maggio, Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), con un’interrogazione presentata nella seduta odierna, hanno focalizzato l’attenzione sulla previsione, in esso contenuta, “di eseguire, sotto il loggiato della navata destra dell’Opera del Duomo, in prossimità dell’accesso al Museo dell’Opera Metropolitana, un manufatto da realizzarsi con materiali leggeri, non infisso al suolo e non collegato alle opere murarie storiche, delle dimensioni massime di 16 mq di superficie utile lorda e altezza non superiore a 3,30 metri”. Richiamando “l’opportunità che, per tale nuovo volume, sia comunque indicata una destinazione d’uso”, Giordano ha sottolineato come “esista già una struttura sotto il loggiato della navata destra del “Duomo nuovo” che potrebbe essere utilizzata per i fini cui sarà destinato detto manufatto, ma che dovrebbe essere rimossa in quanto la zona è sottoposta a vincolo storico e paesaggistico”. Il consigliere ha quindi chiesto di chiarire “da chi sia stata presa l’iniziativa di chiedere la sanatoria di detto volume ai progettisti dell’ultima variante” e di “conoscere le posizioni e le iniziative in atto della Soprintendenza locale relative al manufatto, indicando con quali atti ne sia stata autorizzata la costruzione”.

L’assessore all’urbanistica Stefano Maggi dopo aver specificato che “la struttura posta in prossimità dell’ingresso del museo dell’OPA, utilizzata come biglietteria, è stata installata nel 2010 per la mostra “Da Jacopo della Quercia a Donatello – Le arti a Siena nel primo Rinascimento”, ha informato come, ai sensi della legge regionale n°65/2014, sia possibile installare manufatti da utilizzare come abitazioni, ambienti di lavoro, depositi, magazzini e simili, che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, purché con ancoraggi al suolo non permanenti”.

“Durante la formazione degli atti di avvio del procedimento della “Variante al servizio della città” – ha aggiunto il sindaco – era stata presa in considerazione la possibilità di installare una struttura riconducibile alla normativa regionale, ma nel corso della definizione degli elaborati e nelle fasi di confronto con gli organi competenti in materia ambientale e a seguito del contributo della Soprintendenza, tale ipotesi è stata riconsiderata, togliendo la previsione. Il documento di variante al Regolamento Urbanistico sottoposto alla Giunta e al Consiglio per l’approvazione non contiene più, infatti, alcuna ipotesi di installazione di nuovi manufatti”.

Giordano ha dichiarato di prendere atto della risposta “con soddisfazione, facendo notare che le preoccupazioni contenute nell’interrogazione sono state fatte proprie dall’amministrazione, che ha rivisto la posizione precedente evitando, con l’istallazione del manufatto, disturbo alla vivibilità e all’identità della zona”.

INTERROGAZIONE DI FALORNI SULLA DISPERSIONE DELLE CENERI ALL’INTERNO DEI CIMITERI

Marco Falorni (Impegno per Siena), ripercorrendo la normativa riguardante la dispersione delle ceneri dei defunti e ricordando la risposta data dal Sindaco lo scorso aprile durante la quale il primo cittadino aveva dichiarato “che l’Amministrazione stava studiando le modalità per accogliere all’interno del cimitero del Laterino la presenza di un’area dedicata”, ha chiesto informazioni visto che è già presente il cinerario comune. Il consigliere ha quindi domandato “se intende realizzare un’apposita zona per la dispersione libera all’interno del Laterino, e se la ritiene un’eventualità non in contrasto con il quadro normativo in essere, soprattutto con le più elementari norme igieniche, perché nel momento della dispersione le ceneri potrebbero investire i cittadini in visita al cimitero e i residenti nella vicina area di Fontebranda esterna”.

“La creazione di uno spazio per la dispersione delle ceneri – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini – deriva dallo studio, effettuato nel 2004, per la costruzione della cosiddetta Sala dei dolenti. A quel tempo la normativa richiamata non era in vigore. Adesso con la legge regionale 66/2013 è stato reintrodotto quanto dettato dalla L.130/2001 che prevede l’impossibilità di dispersione entro i centri abitati. L’area, chiamata “Roseto del ricordo”, più volte richiesta, all’interno del Laterino – ha proseguito – era una piccola zona da realizzare in prossimità del tempio crematorio che, per deroga, può comunque essere individuata previo parere della competente ASL e approvata dallo stesso Consiglio Comunale. Il regolamento della Polizia mortuaria del nostro Comune, pur recependo i requisiti minimi previsti dalla normativa (presenza di cinerario comune) deve, comunque, sottostare alla norme nazionali e tenere conto dell’eventuale necessità di recepire modifiche e integrazioni sulla base di nuove esigenze come il crescente ricorso alla pratica della cremazione, e consentire, quindi, la più ampia libertà di scelta”.

Insoddisfatto Marco Falorni che ha definito “ideologica” La risposta dell’assessore perché “la legge prevede il divieto e l’amministrazione lo evita con il parere richiesto alla USL”.

LE SEPOLTURE ILLUSTRI AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DI MARCO FALORNI

La necessità di una mappatura delle sepolture di personaggi illustri nel cimitero del Laterino ha costituito il tema dell’interrogazione, presentata nella seduta consiliare odierna, da Marco Falorni (Impegno per Siena). Il consigliere, ricordando personaggi di rilievo nella storia senese come Federigo Tozzi, Ettore Bastianini, Arturo Nannizzi, Icilio Federico Joni, Rinaldo Franci, Patrizio Fracassi, Giovanni Caselli, Giuseppe Porri, Tommaso Pendola, Paolo Cesarini, Robert Langton Douglas e Bruno Marzi, ha sollecitato “l’opportunità di realizzare una piantina, con funzione di guida, con le indicazioni di queste sepolture”.

Falorni ha quindi chiesto “di provvedere, gradualmente, direttamente o in collaborazione con gli altri soggetti preposti, al recupero e alla valorizzazione dei monumenti sepolcrali in stato di degrado, a cominciare con la situazione più urgente: quella che riguarda le tombe dei garibaldini senesi” e ” di autorizzare la concessione perpetua dei loculi ove sussistano futuri rischi di inopportuna estumulazione, come sarebbe potuto accadere per la tomba di Robert Langton Douglas”. Estumulazione bloccata a seguito di segnalazione effettuata dallo stesso Falorni.

L’assessore al Patrimonio, Paolo Mazzini, ha risposto affermando che “l’interrogazione permette di affrontare la più generale questione della ricognizione aggiornata e dinamica del patrimonio culturale della città. Sono infatti diversi i soggetti tenuti per legge ad avere una mappatura di tali beni”.

“Appare quindi opportuno – ha proseguito Mazzini – promuovere tale ricognizione e, in tale ottica, nell’ambito dei progetti della Capitale italiana della Cultura 2015, ci stiamo muovendo con una mappatura degli operatori e dei beni culturali del contemporaneo: un’operazione svolta con metodologie innovative e strumenti informatici da estendere a tutti i beni culturali cittadini non ancora censiti, o che lo siano solo parzialmente”.

“Recepiamo, pertanto, volentieri – ha concluso l’assessore – la proposta del consigliere, in una prospettiva di collaborazione con gli altri soggetti istituzionali, per la cura e il restauro del patrimonio storico e artistico del cimitero del Laterino, oltre che per le relative mappatura e guida. Un’operazione di memoria storica finalizzata a mantenere viva l’identità della città. Adeguate modifiche al Regolamento di Polizia Mortuaria, relativamente alla perennità di alcune sepolture, possono permettere l’applicazione delle proposte avanzante dal consigliere. Un lavoro, invece, non ancora concretizzato riguarda il recupero storico, estetico, culturale e strutturale del quadrato delle tombe garibaldine per il quale è in corso una proposta di collaborazione tra la Pubblica Assistenza e la Scuola Edile di Siena”.

Il consigliere Marco Falorni si è dichiarato parzialmente soddisfatto. “Non lo sarò  completamente – ha affermato – fino a quando non sarà dato seguito alle proposte che ho avanzato. La concessione perpetua è opportuna altrimenti non si possono tutelare le sepolture illustri. Per  le tombe dei garibaldini, delle quali si parla da tempo, occorre, invece, un intervento non sperimentale  ma portato avanti con competenze specifiche”.

IL PROGRAMMA “MEET YOUNG CITIES” NEL DIBATTITO CONSILIARE

Con un’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna, Giuseppe Giordano ed Eugenio Neri (Siena Rinasce) hanno chiesto informazioni sul programma “Meet Young Cities”, promosso da ANCI e dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) con l’obiettivo di destinare risorse ai Comuni per attività rivolte ai giovani. “Il progetto – ha sottolineato Giordano durante l’illustrazione – ha ottenuto uno stanziamento di un milione di euro ed è finalizzato a facilitare i meccanismi di inclusione e partecipazione dei giovani per l’identificazione e la programmazione di spazi, servizi e interventi in ambito locale. Intende, inoltre, analizzare i progetti di innovazione sociale e le pratiche di partecipazione che coinvolgono le associazioni giovanili nel co-design dei servizi cittadini”. Dopo aver elencato i 10 enti locali che sono risultati vincitori della selezione per l’accesso ai finanziamenti, Giordano ha chiesto al sindaco “se il Comune di Siena ha partecipato al bando ed eventualmente con quali progetti”.

Come ha specificato il sindaco Bruno Valentini, “per poter accedere a tali contributi è necessario che il Comune risulti iscritto all’Osservatorio nazionale delle Smart City, il forum degli enti locali per la produzione e la condivisione di conoscenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana, al quale abbiamo aderito dallo scorso 14 gennaio. L’ambito riconoscimento è pervenuto a seguito dell’iter di adesione su cui ci siamo impegnati nel corso del 2014, grazie anche alle azioni promosse in ambito di mobilità elettrica e ciclo-pedonale, amministrazione elettronica, open data e, più in generale, di politiche per la sostenibilità e l’innovazione sociale e tecnologica”.

“L’Osservatorio nazionale Smart Cities – ha proseguito il sindaco – è nato nell’aprile 2012 sulla base di una convinzione dell’ANCI: la cornice di sviluppo delle smart cities definita a livello europeo deve essere un modello di riferimento da replicare e adattare alla realtà italiana. L’obiettivo è quello di elaborare analisi, ricerche e modelli da mettere a disposizione dei Comuni italiani per la produzione e la condivisione di conoscenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana, aperto ai contributi del mondo istituzionale e della ricerca, dell’impresa e della società civile. L’Osservatorio si presenta, quindi, come uno strumento per individuare e mettere in rete le migliori pratiche ed esperienze, le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione e, inoltre, come guida per indirizzare le amministrazioni verso le scelte più adatte alla loro specifica realtà territoriale”.

“Abbiamo ottenuto un importante riconoscimento per il lavoro fatto – ha concluso Valentini – che consentirà a Siena di diventare sempre più dinamica e aperta nel segno dell’innovazione, della partecipazione e della semplificazione, nonché di accedere alle tipologie di finanziamento richiamate dall’interrogazione”.

Giordano ha replicato sostenendo di “non aver ricevuto una risposta circostanziata su quanto richiesto, ma solo una magnificazione del riconoscimento da parte dell’Osservatorio nazionale delle Smart Cities” e ha invitato l’amministrazione a considerare i progetti rivolti alle fasce giovanili da parte dei Comuni di Milano, Trento e Vercelli, “visto che – ha concluso il consigliere – non ne ha presentati di propri”.

LE FORME E LE OPPORTUNITÀ DEL BARATTO AMMINISTRATIVO NEL DIBATTITO CONSILIARE

Pagare i debiti che un cittadino può avere, nei confronti del Comune di residenza, con lavori socialmente utili. Si chiama baratto amministrativo e, su questo tema, si è incentrata l’interrogazione presentata oggi da Luciano Cortonesi (Nero su Bianco) e sottoscritta dal collega di gruppo Massimo Bianchini, da Pietro Staderini e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Marco Falorni (Impegno per Siena), Giuseppe Giordano ed Eugenio Neri (Siena Rinasce). Come ha illustrato Cortonesi “le difficoltà economiche che hanno colpito il Paese, la pressione fiscale in continua crescita e la riduzione dell’occupazione, con la conseguente diminuzione del potere di acquisto, hanno portato molte famiglie a non rispettare gli impegni tributari: da qui, la necessità di un rapporto tra pubbliche amministrazioni e cittadinanza basato sul reciproco rispetto e la fattiva collaborazione”. “Vi è una possibilità – ha proseguito Cortonesi – prevista dal decreto-legge 133/2014, definito “Sblocca Italia”, con il baratto amministrativo che consentirebbe di alleggerire il bilancio di molti nuclei familiari e, al contempo, permetterebbe all’ente di rispondere all’esigenza di effettuare piccole, ma fondamentali opere a beneficio della collettività, che oggi sono difficilmente eseguibili per motivi di bilancio”. Il consigliere ha quindi chiesto se il Comune “ha attivato, o ne abbia comunque intenzione, quanto previsto dalla normativa”.

Il vicesindaco con delega alla Smart City, Fulvio Mancuso, ha ringraziato per l’interrogazione “che permette di richiamare le forme di collaborazione previste nel Regolamento per la gestione dei beni comuni e che fanno di Siena una realtà d’avanguardia a livello nazionale”. “A seguito dell’approvazione consiliare e della conseguente pubblicazione del bando – ha proseguito il vicesindaco – abbiamo stipulato, e stiamo stipulando, numerosi patti di collaborazione, con soggetti di varia natura, che permetteranno a Comune e società civile di mettere insieme energie e risorse per riqualificare gli elementi del patrimonio pubblico e collettivo, quali aree verdi, mura, impianti sportivi e opere dal valore storico e artistico, con il coinvolgimento della Soprintendenza. Con questo approccio, i cittadini non saranno più soltanto meri fruitori dei beni comuni, ma protagonisti artefici della loro manutenzione e tutela. Il più volte citato Regolamento comunale – ha continuato Mancuso – già prevede, all’articolo 19, forme di esenzione e di agevolazione in materia di canoni e tributi locali e la normativa nazionale, con il cosiddetto decreto “Sblocca Italia”, ne recepisce lo spirito. Proprio in queste settimane, i nostri uffici competenti hanno avviato un’analisi circa le possibilità di offrire riduzioni di determinate voci tributarie locali, per esempio in ambito di TARI o COSAP, per i soggetti titolari dei patti di collaborazione, in misure comunque sostenibili per i necessari equilibri di bilancio. Alcuni Comuni – ha aggiunto il vicesindaco – si sono concentrati sulle misure di scambio o baratto tra prestazioni di manodopera e riduzioni fiscali, in particolare, per i casi specifici di estinzione di debiti già scaduti: come se fosse uno strumento sostitutivo dell’esborso monetario per i soggetti non abbienti o in grave difficoltà economica temporanea. Si tratta di un aspetto da sviluppare, ma comunque nel  quadro ideale e normativo, che esalti  la partecipazione e il protagonismo dei cittadini nella cura e nella gestione dei beni comuni”.

Mancuso ha concluso con la prospettiva “di offrire al Consiglio, entro poche settimane, una compiuta valutazione sul tema e una proposta integrativa al vigente Regolamento sui beni comuni sul punto specifico contemplato dall’interrogazione”.

Cortonesi si è dichiarato “parzialmente soddisfatto, purché si colgano tutte le opportunità previste dal dispositivo del decreto “Sblocca Italia””. “Invito pertanto l’amministrazione – ha concluso il consigliere – a presentare a questa stessa assise una proposta di modifica regolamentare in cui si consideri la possibilità di prevedere sconti su contenziosi conclamati, senza che questo diventi un modo per aggirare il pagamento delle tasse locali”.

PRESSIONE FISCALE: IL SINDACO VALENTINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PIETRO STADERINI

La situazione economica del Comune ha costituito il tema sul quale Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra) ha incentrato l’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna. Il consigliere ha, infatti, chiesto di conoscere “dall’inizio del mandato, in termini assoluti e di indici annuali, la pressione fiscale a carico delle famiglie e delle imprese; a quanto ammontino, a oggi, la spesa pubblica dell’ente e il rapporto con il 2013 e il 2014 e l’indebitamento in relazione alle entrate generali e a quelle tributarie”. Inoltre, “quali sono e a quanto ammontano le addizionali comunali sulle accise in essere e quali iniziative metterà in atto l’amministrazione per abbattere la pressione fiscale e la spesa pubblica”.

Il sindaco Bruno Valentini, dopo aver sottolineato che “i quesiti posti dall’interrogazione trovano risposta, quasi integralmente, nei documenti di bilancio approvati dal Consiglio comunale”, è ricorso al rendiconto finanziario 2012/14 per fornire i dati delle entrate tributarie accertate: 49.522.126 euro nel 2012, 59.203.415 nel 2013 e 66.893.840 nel 2014. La previsione per il 2015 è stimata in 69.270.000 euro. “Quanto al prelievo tributario pro-capite – ha detto il sindaco – si passa dai circa 908 euro del 2012 ai 1.093 euro del 2013 e ai 1.240 del 2014; per quest’anno la previsione è di 1.284 euro. Tale comparazione è alterata dai mutamenti della normativa in materia di tasse sui rifiuti, di IMU (l’introduzione ad esempio dell’IMU agricola) e di recupero dell’evasione (i crediti dubbi sono compresi nella somma complessiva, a differenza del passato)”.

Passando all’ammontare della spesa sostenuta dall’ente nel triennio 2012/14, il dato passa progressivamente da 100.008.185 a 108.636.248 a 115.222.554 euro; “per il 2015 – ha illustrato Valentini – sono previste spese correnti per oltre 89 milioni di euro e spese in conto capitale per oltre 13 milioni di euro, mentre circa 25 milioni saranno destinati al rimborso di prestiti e quasi 25 milioni di euro per servizi per conto di terzi: il totale nel bilancio di previsione è quindi di circa 153 milioni di euro, ma tale incremento, seppur influenzato dalla prevista ripresa degli investimenti, è in gran parte da attribuire ai nuovi principi contabili che hanno ampliato la presenza di partite finanziarie meramente compensative”.

Quanto all’ammontare del debito “il dato evolutivo scende dai circa 104 milioni del gennaio 2013 ai 97 del 2014 e ai circa 85 del 2015, per giungere agli 81 milioni nel luglio scorso. Le percentuali del debito rispetto alle entrate correnti, scendono dal 98% all’87% nel 2014 e alla stima del 77% per quest’anno”.

Dopo aver ricordato che a seguito della soppressione dell’addizionale comunale sull’energia elettrica, nel 2011, non è più in vigore alcuna addizionale sulle accise, il sindaco ha richiamato alcuni spunti contenuti nella recente manovra di bilancio 2015 per abbattere la pressione fiscale e la spesa pubblica: “La spesa per il personale prosegue nella sua contrazione e scende da 25 a 24,4 milioni, mentre quella per interessi passivi da 4 a 3,5 milioni grazie all’effetto combinato dell’abbattimento del debito già realizzato e della riduzione dei tassi variabili. Anche i fitti passivi registrano un abbattimento del 20%. La spesa per servizi, acquisto beni e oneri straordinari si riduce da 48 a 45,4 milioni di euro, anche grazie a un generale efficientamento della macchina comunale”.

Valentini ha citato anche l’abbattimento dei costi di gestione generale, la cessazione del mantenimento degli uffici giudiziari a carico del Comune, la riduzione del 5% del trasferimento all’istituto Rinaldo Franci, in virtù della conferma degli interventi regionali, le modalità di gestione delle strutture sociali ridefinite nel 2014.

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