Il Coordinatore di FdI dichiara: "Atto amministrativo pericoloso con il quale si mette a rischio la sostanza stessa della democrazia"
SIENA- Sulla delibera approvata ieri in Consiglio Comunale cui dovrebbe seguire un Regolamento per la concessione di spazi pubblici rilasciando dal richiedente una “dichiarazione di antifascismo”, Lorenzo Rosso, Coordinatore di Siena di Fratelli d’Italia, dichiara che “partendo dal fatto che ogni forma di razzismo ed omofobia debba essere condannata -vorrei anche vedere!- e che dunque questo aspetto è già ampiamente sancito da Costituzione e leggi in vigore, la delibera d’indirizzo approvata dal consiglio comunale di Siena in merito alle regole per l’assegnazione di spazi pubblici, si caratterizza per un gravissimo vizio d’incostituzionalità, attribuendo ad autorità d’ordine politico amministrativo, poteri che sono prerogativa esclusiva dell’ordine giudiziario.”- dice Lorenzo Rosso.
“Per di più, detti poteri – valutare se concedere o meno uno spazio pubblico in base alla presunzione della possibilità che il soggetto richiedente possa violare delle norme di legge delicate quali quelle sui così detti reati d’opinione – verrebbero esercitati “ex-ante”, con una discrezionalità arbitraria che in Italia non è concessa nemmeno alla magistratura, la quale, almeno sulla carta, assicura al cittadino un’azione caratterizzata da indipendenza e imparzialità. Eventuali reati verrebbero perseguiti, naturalmente ex post dalla Magistratura.
Per tali motivi la delibera potrebbe essere impugnata facilmente con ricorso al Tribunale amministrativo dello Stato, al fine di annullarla o renderla nulla.
Atto amministrativo pericoloso, dietro al quale, con la scusa della difesa di principi costituzionali già per l’appunto sanciti dalla Costituzione e da Leggi già in vigore che tutti rispettiamo, si mette a rischio la sostanza stessa della democrazia, con la possibilità per chi momentaneamente governa un’Istituzione di comprimere inaccettabilmente gli spazi di agibilità politica altrui.E questo naturalmente si avrebbe anche se, in via di ipotesi, venisse approvato un Regolamento che chiedesse al richiedente uno spazio pubblico, una dichiarzione di “anticomunismo”, altro regime che fu totalitario, come tali correttamente vengono genericamente richiamati nella premessa della delibera stessa.
Dispiace vedere come la campagna elettorale del PD e della sinistra -con la conseguente disperata ricerca di recupero di consenso tra le fasce più estremiste della sinistra stessa dopo le recenbti scissioni -sia inziata in tale modo. E dispiace vedere come viene impiegato il tempo dal massimo consesso pubblico cittadino. Non improntato alla risoluzione dei tanti problemi che Siena sta purtroppo subendo per colpa della mala gestione della Giunta PD di Valentini, ma su tali vicende già previste da Costituzione e Leggi vigenti” conclude Lorenzo Rosso.