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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Avviso alla nomenklatura: Fontani è vivo e vegeto

Continua la storia del maestro ex-testimone di Geova vessato, mobbizzato e licenziato

Adriano Fontani
di Marco Sbarra
SIENA. “C’è adesso un comitato nazionale, formato soprattutto da colleghi di diverse città italiane, a sostegno di Adriano Fontani, l’insegnante del Senese licenziato dopo una serie di provvedimenti disciplinari: “Il più noto caso di persecuzione da parte della Pa che si sia mai verificato nella scuola” scrivono in un documento”. L’agenzia Ansa, nel suo comunicato particolarmente circostanziato, riporta la seguente affermazione del Comitato: “La lunga persecuzione a suo carico in corso dal 2004 ed il licenziamento in tronco con cui ora essa è culminata, vogliono essere a nostro avviso solo un monito esemplare, un atto di intimidazione per tutti coloro che non accettano i soprusi e le ingiustizie di un’istituzione feudale”.
I 21 firmatari dell’appello, appartenenti a 14 diverse Regioni italiane e facenti parte del Comitato Nazionale contro Mobbing-Bossing scolastico fondato nel 2007 e presieduto da Fontani, ricordano che “Il maestro è comprovatamente da sempre molto amato e rispettato per le sue grandi ed apprezzate doti umane e professionali, assai amato e stimato non solo dagli alunni e da tutte le
rispettive famiglie che anche stavolta lo hanno difeso in massa…” e che “Da molte centinaia di genitori ed ex alunni è stato difeso più volte nel corso di questi anni”, ma la Scuola non ha mai voluto tenerne conto ed ha utilizzato contro di lui le testimonianze
“delle sole 3-4 maestre su 100… sempre mosse solo da gelosie ed invidie, personali e professionali, come testimoniato da chi sapeva”.
Una lettera del luglio 2005, firmata da un’ex insegnante elementare che per 20 anni ha prestato servizio presso il Provveditorato di Siena conferma: “Quando prestavo servizio c/o il Provveditorato, negli anni della reggenza del dott. Giulio Accattatis, aveva preso in considerazione le lettere che arrivavano contro il Fontani da alcuni suoi colleghi non veritiere, in quanto riteneva lo stesso professionalmente idoneo all’insegnamento e riteneva certi scritti oltraggiosi, dettati da sola invidia da parte di altri insegnanti. Tutt’oggi il Maestro è considerato dai genitori degli alunni un validissimo insegnante sotto il profilo professionale e morale…Con tutto ciò il Maestro viene cacciato via, lasciando soli oltre venti bambini solo per le falsità e le gelosie di tre o quattro colleghi”.
Delle decine e decine di testimonianze a favore di Fontani ne riporto una contenuta in una e mail di un’ex sua alunna, Francesca B., che nel marzo di quest’anno gli ha scritto: “L’approccio che lei aveva con noi alunni era più che speciale, ci ha fatto passare dei momenti indimenticabili tra i banchi di scuola. Lei è stato il miglior insegnante che abbia mai avuto, è anche grazie a lei se sono
la persona che sono adesso… Credo di poter parlare a nome della mia classe (la mitica…): per noi è stato un bravissimo insegnante, che mai dimenticheremo”.
Qual è allora il vero motivo dei tanti procedimenti disciplinari a raffica adottati dalla scuola nei confronti del Maestro Fontani culminati nel suo recente licenziamento? Lo spiega una lettera inviata al Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli da un Comitato di recente costituito a Siena in appoggio e sostegno morale ed umano del Maestro.
Ritengo doveroso citare i nomi dei senesi che hanno aderito scendendo coraggiosamente in campo per difendere l’insegnante, non curandosi delle possibili reazioni dell’establishement locale. Essi rappresentano un esempio per il resto della cittadinanza silente e contribuiscono a restituire un pizzico di dignità ad una Città che ha perso l’onore: Prof. ASCHERI MARIO, Dott. MAURO AURIGI, D.ssa BETTE GIOVANNA, Prof.ssa CAMBI MARIA ALBERTA, Dott. COLETTA ALFONSO, FALDONI PAOLO, Dott. FORNACIARI
SANDRO, Prof.ssa FUSAI MARTA, Prof. GRASSO GIOVANNI, Dott. GUERRINI FRANCESCO, M.o INGROSSO ANDREA, Dott. LUCCI RENATO, Dott.ssa MARIANI MARIA ROSA.
​Argomentano che il licenziamento in tronco senza preavviso del Fontani è“a nostro avviso assurdoe persecutorio, motivato esclusivamente dall’aver egli ritenuto di dover informare ed esternare (convolantini, manifesti ed assemblee) il riprendere, dopo 7 anni di tregua, di una persecuzione cheriteneva di aver subito, inutilmente difeso con reiterati appelli scritti non solo, come d’altronde
sempre in passato, da TUTTI i genitori di TUTTI i suoi attuali 25 alunni (tanto che hanno TUTTI lasciato i figli a casa per protesta e solidarietà il primo giorno del suo licenziamento, ma STAVOLTA perfino da Dirigenti Scolastici, attuali e precedenti…”.
Lo stesso ufficio del Difensore Civico della Toscana ha seguito da vicino la vicenda intervenendo presso le Istituzioni scolastiche per sensibilizzarle e muoverle a giustizia, ma sempre inutilmente.
La vicenda Fontani prende avvio nel 2004, quando due genitori Testimoni di Geova pretendono dalla scuola elementare di Montalcino che i loro figli non seguano le lezioni del maestro Fontani in quanto fuoriuscito da quella setta religiosa. La scuola incredibilmente riconosce fondata tale richiesta ed assegna i bimbi ad un’altra sezione, provocando le rimostranze del Maestro di
Monteroni d’Arbia, che avvertì quel provvedimento come una illegittima discriminazione religiosa. Per comprendere la valenza di quell’episodio giova ricordare che i Testimoni di Geova sono una vera e propria potenza economica mondiale fondata in particolare sulla vendita di libri ed opuscoli a carattere religioso e sull’attività di proselitismo attuato gratuitamente dai suoi aderenti, nonché su
lasciti generosi da parte dei seguaci.
Sono in possesso di una lettera circolare con timbro della Watch Tower B. e T. Society of Pennsylvania (la sede mondiale) inviata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova di Roma (sede italiana) alle oltre tremila congregazioni italiane in cui si caldeggia, per l’invio delle rimesse di denaro mensili raccolte dagli aderenti, l’utilizzo di bonifici bancari da domiciliare su un conto corrente acceso a Roma presso una filiale del Monte dei Paschi di Siena, che almeno dal 1986 risulta essere la banca di riferimento. Non è difficile immaginare che quel conto sia stato movimentato da una considerevole massa di denaro.
Altra caratteristica da sottolineare è che quella congregazione, secondo una letteratura vastissima e accreditata, è considerata contigua o supportata dalla Massoneria, se non vera e propria espressione della stessa, che a Siena ha saldissime radici in tutte le Istituzioni, come è di dominio pubblico. Iniziarono così le vessatorie discriminazioni nei confronti del Maestro, che portarono alla sua cacciata dalla scuola elementare di Buonconvento nel 2005, promossa dal Dirigente scolastico Mauro Guerrini. Questo personaggio assai potente (pare che venisse soprannominato “il Satrapo” di Montalcino) presenta una particolarità che è comune a vari antagonisti del Fontani: la fede politica. Oltre che Dirigente scolastico in tre Comuni è stato Sindaco di Montalcino per due mandati, componente del direttivo provinciale di un certo partito e deputato della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, come riportato in due interrogazioni parlamentari.
Il Maestro dal 2006 al 2008 andò a lavorare a Monteroni d’Arbia e trovò come Dirigente scolastica Maria Donata Tardio, sua grande oppositrice e accusatrice. Anche la Signora meritoriamente si diede al bene della cittadinanza, mettendosi al suo servizio dopo aver ottenuto la nomina a consigliere comunale sotto l’egida di un certo partito. In entrambi casi di quale partito stiamo parlando? Naturalmente del partito principe di Siena, cioè il Pci/Pd.
Questo intreccio scuola-politica è uno degli snodi fondamentali della vicenda e spiega perché la protesta iniziale del Maestro contro la scuola locale abbia potuto suscitare una reazione così furibonda da parte del Sistema Siena, il quale sentendosi colpito in una sua frangia ha reagito facendo fronte comune contro l”intruso” che ne metteva in luce le magagne.
Fontani così si ritrovò a dover fronteggiare non solo gli strali dell”Istituzione scuola, ma pure quelli dei potentissimi Testimoni di Geova, della Massoneria e del Pci/Pd.

Ecco spiegata tutta una serie abnorme di ingiustizie ed abusi subiti dal Maestro in diciassette anni di “guerriglia” nei suoi confronti, concretizzatisi in inverosimili serie di visite ispettive e di idoneità lavorativa, di provvedimenti disciplinari e sospensioni dal lavoro, e da ultimo addirittura sfociati nel licenziamento in tronco senza preavviso.

Un caso a parte – che qui per la sua complessità non può essere affrontato in modo esaustivo – riguarda il ruolo svolto dalla magistratura senese. Suscita una forte amarezza constatare come il Maestro non abbia trovato tutela nemmeno nel Palazzo di Giustizia di Siena, che istituzionalmente avrebbe dovuto stabilire la verità dei fatti e rimediare alle ingiustizie da lui subite.
Mi limito a riportare quanto riferito in un’interrogazione parlamentare del 18 maggio 2011 dagli onorevoli Perduca e Poretti:
”Dal marzo 2005 va avanti a Siena una chiara, evidente e voluta strategia di denegata giustizia – che ormai è degenerata ad avviso degli interpellanti in un vero e proprio accanimento o persecuzione giudiziaria, un massacro giudiziario – a carico di un docente-
cittadino retto, capace e preparato e quindi assai stimato ed apprezzato dagli onesti ma proprio per questo scomodo, il maestro elementare senese Adriano Fontani, “reo” solo, dal settembre 2004, di aver promosso iniziative per la legalità, la trasparenza, la democrazia e la buona amministrazione dentro e fuori la scuola o di non aver taciuto o aver evidenziato “internamente” per sanarle o aver documentatamente denunciato pubblicamente sui migliori media nazionali… numerose situazioni di discriminazioni, illegalità, abusi, mala amministrazione e malaffare da lui subite o viste, dentro e fuori la scuola…la qual cosa gli ha procurato una cinica e dura persecuzione scolastica e politico-ambientale a 360 gradi…che si trascina ormai da quasi 7 anni e che lo porta ad essere ormai un
cittadino senza diritti, deprivato in primis proprio del fondamentale diritto alla giustizia”.
Indicativo del clima che si respira nel Palazzo di Giustizia di Siena quando c’è in ballo il Fontani è il seguente episodio. Un primario studio legale della Città, patrocinante del Maestro attore in una causa di lavoro, improvvisamente gli invia una Raccomandata A.R. in cui gli comunica di rimettere il mandato per il venir meno della fiducia. Dopo poco, l’avvocato che l’aveva assistito gli invia una e
mail in cui riconosce che il Fontani “…da tanti anni sopporta le conseguenze di un sistema che non esito a definire mafioso” e lo mette di fronte ad una dura realtà: “Devo dirLe con la consueta sincerità che dubito che troverà soddisfazione nella (in)giustizia senese”.
Parole pesantissime, che gettano un’ombra inquietante sull’imparzialità di almeno una parte della giustizia senese.
Chi è dunque il Maestro Fontani? Lasciamo la parola a chi lo conosce bene.
Un ex giornalista corrispondente di importanti quotidiani che ha seguito la vicenda Fontani fin dall’inizio, Valerio Pascucci, scrive in una appassionata e mail del marzo 2011: “Sono rimasto sconvolto nell’apprendere le vicissitudini che sta attraversando il maestro Adriano Fontani, vittima di odiose discriminazioni e intollerabile mobbing…In tutti questi casi è sempre apparso lampante il
suo immenso amore per la verità e la giustizia, sempre a difesa del più debole contro le prepotenze del potere”.
Dopo aver citato tre episodi concreti che testimoniano della bontà d’animo del Maestro di Monteroni d’Arbia, l’ex pubblicista prosegue: “Questi tre episodi dimostrano in maniera inequivocabile come le prese di posizioni di Fontani siano sempre state dettate da solidarietà ed altruismo, per la difesa dei più deboli contro la prepotenza dei “potenti”. Un principio cui Fontani non è mai venuto meno…Per questi motivi mi addolora molto la difficile situazione che sta vivendo attualmente il maestro Fontani, soprattutto perché è di tutta evidenza la volontà persecutoria e di rappresaglia che connota tutti i provvedimenti assunti contro di lui, “colpevole” di aver reclamato il rispetto dei diritti di tutti, soprattutto dei più deboli”.
Un’altra testimonianza la offre un commento apparso sull’Eretico di Siena il 10.8.2013, che testimonia l’asservimento di vari media senesi al potere locale e che merita di essere riportato per intero: “Ogni volta che ascolto il maestro Adriano Fontani mi chiedo in quale mai Paese, marcio ed ipocrita, siamo costretti a vivere. Sono anni che seguo le vicende personali e pubbliche del maestro Fontani e al di là di certe coloriture verbali mai e poi mai ho ascoltato espisodi o avvenimenti che non abbiano avuto un riscontro nella realtà che conosce chi vive la vita di ogni giorno(ad esclusione dell’informazione locale che ha l’ordine, sì l’ordine delle rispettive direzioniperché li ho avuti anch’io, di non parlare di Fontani). E’ un Davide contro Golia, come tanti in questa città che da oggi andrà in trance causa palio, con l’aggravante di non appartenere a nessuna lobbies neppure d’opposizione. Un uomo solo che meriterebbe sostegno, caro Eretico, e la disponibilità di cronisti liberi a raccontarne le vicissitudini umane e giudiziarie.
Un abbraccio al maestro Fontani, un calcio nel sedere ed una pernacchia agli pseudo cronisti senesi che prima di scrivere male di qualcuno (vedi mancini e c.) debbono essere ben certi che siano caduti in disgrazia ed aver trovato un nuovo padrone cui leccar le suole”.
 
Quell’apparato a più facce ha decretato la condanna a morte civile del “sovversivo” Maestro e ha incaricato di eseguirla i media compiacenti di Siena, i quali hanno relegato l’esistenza del malcapitato in un silenzio tombale. Per Siena Fontani non esiste più, è diventato uno zombie.
Siena la narcisa, Siena la tracotante, ancora convinta di essere Caput Mundi seppur seduta sulle sue macerie.
Siena indifferente e complice, che non vuole prendere atto della realta.
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