Ci chiediamo quale sia la necessità di questa fusione e cosa comporterebbe tale scelta nell’assetto democratico e partecipativo nei confronti dei cittadini. Come gruppo Possiamo Sinistra per Chiusi, riteniamo impensabile risolvere la situazione di difficoltà finanziaria dei Comuni con le fusioni, ma che anzi queste possano compromettere l’autonomia comunale, la rappresentatività popolare e la partecipazione, capaci di trasmettere ai cittadini il senso di una scelta molto importante per il nostro territorio. Limare la rappresentatività popolare è un grave errore, soprattutto in un periodo di crisi dei valori, in cui è forte il distacco dei cittadini dalla politica, grandi la rassegnazione e la sfiducia. Non si può ritenere la democrazia una spesa, né, tantomeno, la vicinanza di un istituzione come il comune ai cittadini siano; non è, pertanto, opportuno parlare di risparmio economico in questo senso. Come al solito, ci troviamo di fronte all’ennesimo intervento propagandistico e demagogico che preme sul “risparmio” e sullo “snellimento burocratico”, cavalli di battaglia di Renzi. Dobbiamo fare attenzione però: infatti, spesso la grande struttura significa aumento della burocratizzazione, degli sprechi e calo dell’ efficienza, rischiando di allontanare i cittadini dalle scelte, territoriali.
Inoltre è giusto ribadire che nel resto dei grandi paesi europei il numero dei comuni è di gran lunga superiore al numero dei comuni italiani, anche nei paesi in cui sono state fatte in passato fusioni. Questo perché i Comuni rappresentano le istituzioni democratiche di maggior prossimità, più vicine alle persone. Spesso nei piccoli comuni i Municipi sono un fondamentale punto di riferimento per gli abitanti. Sui comuni dovremmo investire di più, anziché smantellare il sistema delle autonomie locali.
Nell’avanzare simili e improvvisate proposte intravediamo l’ evidente incapacità del PD e dei suoi dirigenti, che governano quasi tutti i comuni della Valdichiana, di affrontare i problemi reali del territorio; un territorio in cui non si non sa più come gestire le strade, ammodernare le infrastrutture, sostenere un sistema economico in assoluto declino, ridare efficienza a fondamentali servizi socio–sanitari che trovano funzionalità solo ricorrendo al privato. Abbiamo l’impressione che questo partito non abbia più una visione unitaria dell’area, ma si muova casualmente, secondo un proprio tornaconto che risponde più a logiche di vertice di partito che non agli effettivi bisogni delle nostre città.
Con la progressiva irrilevanza delle province è urgente ragionare su un processo politico-istituzioanle condiviso e unitario della Valdichiana e non promuovere improvvise e improvvisate fusioni, calate dall’alto per altri fini. Sarebbe necessario rafforzare strutture di coordinamento intercomunale per organizzare i servizi pubblici in maniera omogenea ed efficiente e per riprogrammare una progettazione in settori essenziali come la viabilità, in particolare l’ammodernamento della sp 326 per il collegamento con Nottola.
Possiamo Sinistra per Chiusi intende contribuire ad aprire un vero dibattito sul futuro della Valdichiana a fronte de cambiamenti normativi e istituzionali che condizioneranno l’assetto e le prospettive dell’intero territorio.
POSSIAMO – SINISTRA PER CHIUSI