L'ex sindaco replica all'articolo apparso oggi sul Corriere della Sera
Nell’edizione del Corriere della Sera di oggi, 10 marzo, mi vengono attribuite, riportandole tra virgolette, delle frasi che non mi appartengono nel modo più assoluto. Anzi, voglio rimarcare che nessun colloquio, né telefonico né in altra forma, ho avuto con Marco Imarisio, firmatario dell’articolo, il quale quindi riferisce, malamente e senza riscontri, notizie di seconda mano attribuendomi, in particolare, una odiosa espressione, “quello lì”, che a suo dire avrei usato per riferirmi a David Rossi, addirittura nel momento delle sue esequie.
Il fatto poi che il pezzo giornalistico prosegua affermando “qui siamo a Siena, dove ci si odia in modo esagerato” pare portarmi ad esempio dell’esistenza in città di un clima di odio al quale, evidentemente, si vuole attribuire una qualche oscura motivazione della tragica fine del nostro concittadino.
E’ noto a tutti che David Rossi è stato a lungo un mio stretto collaboratore negli anni in cui ero sindaco in un ruolo che implica la massima fiducia ed una forte assonanza culturale e morale, come pure, successivamente, non vi sono manifestazioni di alcun tipo di conflitti tra noi né, tanto meno, di quell’odio che si vuole far trasparire.
Invito pertanto a rendere note queste mie precisazioni non solo per la mia dignità personale, ma soprattutto come atto di doveroso rispetto per il defunto ed i suoi familiari.
Pierluigi Piccini
