Interrogati per rogatoria alcuni funzionari di JP Morgan
SIENA. Dopo la rogatoria in Spagna per sentire Botin di Santander, nuovo viaggio per i pm senesi che indagano su Mps-Antonveneta e che stanno definendo gli ultimi atti prima della chiusura (entro fine mese) delle indagini preliminari. Aldo Natalini e gli ufficiali della Guardia di Finanza, pare aver trovato conferme di un certo peso alle accuse sin qui formulate nei confronti degli ex-vertici di Mps e ciò potrebbe ulteriormente aggravare la posizione degli indagati. Natalini avrebbe approfondito con alcuni funzionari di JP Morgan – in un interrogatorio alla presenza di magistrati inglesi – la questione dei Fresh da un miliardo emessi da Rocca Salimbeni. Secondo quanto riferito da Il Fatto Quotidiano, riprendendo l’Ansa, “i funzionari avrebbero confermato i sospetti dei pm e delle Fiamme Gialle, spiegando che quel Fresh era consistito in un prestito vero e proprio. Tale finanziamento e i contratti collegati (indemnity) – sempre secondo l’accusa – sarebbero stati sempre tenuti nascosti agli organi di vigilanza”.
Come si ricorderà, Mps aveva acquistato nel 2008 dal Banco di Santander la Banca Antonveneta per 9,3 miliardi, banca che era stata comprata tre mesi prima per 6,6 miliardi.
Come si ricorderà, Mps aveva acquistato nel 2008 dal Banco di Santander la Banca Antonveneta per 9,3 miliardi, banca che era stata comprata tre mesi prima per 6,6 miliardi.
Gli indagati dovrebbero essere una ventina: tra di essi Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, Gianluca Baldassarri (l’unico in carcere) e, tra gli ultimi iscritti nel registro degli indagati, l’ex manager executive per Europa e Medioriente di banca Nomura Sadeq Sayeed e l’ex responsabile per l’Italia dell’istituto giapponese Raffaele Ricci.
Sembrano destinati ad una richiesta di archiviazione le indagini sull’ipotesi di insider trading (aperta i primi di marzo dopo una denuncia dei nuovi vertici di Mps) e quella sulla morte di David Rossi.
