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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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I lavori del Consiglio comunale del 30 aprile

Interrogazioni su Università, via Vivaldi e sull'appartamento agli Intronati

SIENA. Il Consigliere Gianni Porcellotti, durante l’odierna seduta consiliare, con  un’interrogazione ha posto l’attenzione sulla limitatezza informativa dei dispositivi: cartellonistica e totem, posti all’interno del Poliambulatorio USL in Pian d’Ovile.  Rilevando le ridotte dimensioni delle scritte, un ostacolo per la lettura da parte di utenti della terza età, ma anche la disorganicità nell’esposizione di avvisi e documenti informativi, spesso intramezzati da materiale pubblicitario e, soprattutto, la mancanza di indicazioni per potersisottoporre a prelievi ematici senza la prenotazione al CUP, ha chiesto se l’amministrazione possa intervenite nei confronti della USL così da migliorare l’attuale modello informativo e rendere più facile l’accesso alle notizie, con particolare attenzione alle categorie protette e agli anziani.

L’elevato numero di informazioni che l’USL è tenuta a dare, ha risposto l’assessore alla Sanità (dando lettura di quanto ricevuto dal responsabile della zona senese), può, indubbiamente, generare confusione; per questo tre operatori del Servizio Civile regionale, due la  mattina e uno nel pomeriggio, sono presenti per accogliere gli utenti in difficoltà, dando spiegazioni sui servizi offerti dalla struttura. Un servizio, questo, che ha ricevuto consensi dall’utenza. Inoltre all’interno  del Poliambulatorio è, anche, presente un Ufficio di accoglienza per risposte a quesiti e sciogliere eventuali dubbi. Per quanto concerne i prelievi ematici questi devono, come già comunicato con appositi comunicati stampa, essere prenotati precedentemente, in modo da ridurre lo spiacevole fenomeno delle tante persone in attesa fin dalle sette del mattino. Purtroppo, nonostante le campagne informative, soprattutto la popolazione più “fragile” non ne è ancora a conoscenza ed è per questo che è rimasto attivo il canale secondario e con tempi di attesa leggermente più lunghi. La non prenotazione, come dall’informativa dell’USL, andrà progressivamente diminuendo e sostituita con l’altra modalità. Nel frattempo l’azienda provvederà a rendere maggiormente trasparenti e fruibili le procedure di accettazione dei prelievi distinguendo, nell’apposito supporto elettronico, i tasti di “prenotato” e “non prenotato”.

Il consigliere Gianni Porcellotti nel riconoscere che l’informatizzazione sarà sempre più dilagante ha, però, evidenziato che se necessitano tre persone per spiegare agli utenti come utilizzare, ad esempio i totem, allora, forse, è meglio aggiornare costantemente la cartellonistica e, soprattutto, omogenizzarla in modo che sia di immediato impatto visivo e comprensivo. Un corpo leggibile e un testo semplice, in grado di dare le informazioni richieste dai cittadini. Un buon senso, questo, che dovrebbe essere esteso a tutti i tipi di informazione dei vari servizi offerti dalla città.

La disponibilità di adeguati servizi igienici pubblici in città, come segno di civiltà e efficienza, anche nella prospettiva della candidatura a capitale europea della Cultura 2019: è l’argomento sollecitato da Michele Pinassi con l’interrogazione esposta oggi nell’assise comunale.
Il consigliere ha citato l’articolo 38 del regolamento di Polizia Municipale, approvato nel 2004, il quale prevede l’obbligo per i titolari di esercizi pubblici, che siano tenuti a disporre di un bagno, di metterlo a disposizione per chiunque ne faccia richiesta.
Pinassi ha però ricordato come, con la sentenza n° 691 del 18 febbraio 2010, espressa a seguito di un ricorso di Confcommercio Firenze, il TAR della Toscana abbia stabilito che l’uso del bagno all’interno dei pubblici esercizi sia un servizio privato fornito ai soli clienti, non rivolto genericamente a tutti i passanti.
Pertanto, ricordando che il centro storico di Siena dispone di cinque servizi igienici a pagamento, il consigliere ha chiesto all’amministrazione se la sentenza del TAR escluda, di fatto, la possibilità che i bagni degli esercizi pubblici vengano messi a disposizione anche di chi non ne è cliente; di conoscere, inoltre, le condizioni di accessibilità ai servizi da parte di utenti disabili e le azioni che intende intraprendere l’amministrazione per migliorare la qualità e la fruibilità dei bagni.
L’assessore ai Lavori pubblici, confermando quanto già dichiarato dal TAR, ha specificato, elencandoli, i due tipi di servizi igienici presenti in città: gli orinatoi utilizzabili solo da maschi, e in piedi, collocati in via Mascagni, Prato Sant’Agostino, via Roma, viale Don Minzoni, Porta Laterina, via delle Sperandie, via Beccafumi, San Girolamo, puliti quotidianamente dal personale di SEI Toscana, mantenuti direttamente dal Comune e, chiaramente, non presidiati. Gli altri, in struttura chiusa, ubicati in via del Sole, a San Domenico, nel sottopasso della Lizza, in via Beccheria e viale Maccari (area Mercato), gestiti da una cooperativa tramite affidamento e presidiati, tranne quello in via del Sole.
Tutti i servizi igienici, con minore o maggiore comodità, sono accessibili, tranne quelli in via del Sole per un ingresso troppo stretto tra i tornelli; i restanti dispongono, invece, di personale dedicato.
L’assessore, riconoscendo la necessità di renderli tutti completamente accessibili, ha evidenziato l’importanza di dotare la città di un adeguato numero di servizi igienici: un aspetto che, però, non può riguardare solo l’amministrazione comunale, perché rientrante nell’offerta turistica generale.

In considerazione dei rapporti che intercorrono tra il Comune e l’Università degli Studi di Siena, attestati formalmente dalla presenza di un rappresentante territoriale degli enti locali nel suo CdA, Marco Falorni ha presentato un’interrogazione sulla situazione finanziaria dell’Ateneo. Falorni ha riportato le dichiarazioni del Rettore, Angelo Riccaboni, apparse sulla stampa locale nello scorso mese di febbraio, secondo le quali la fase critica sarebbe stata superata. Ma il “Corriere Fiorentino”, per lo stesso interrogante, ha riportato dati che attesterebbero una perdita di iscrizioni del 14% rispetto all’anno accademico precedente, mentre dal sito web dell’Ateneo emerge un deficit di circa 19 milioni di euro nel bilancio di previsione 2014. Un saldo negativo che aveva portato il Collegio dei revisori dei conti dell’Università, il 16 dicembre scorso, a esprimere un parere contrario all’approvazione del documento.Falorni ha, quindi, chiesto al sindaco una valutazione sullo stato di attuazione del percorso di risanamento finanziario in atto, sollecitando un incontro tra il Rettore, il rappresentante territoriale degli enti locali e il Consiglio Comunale o, almeno, con la Conferenza dei capigruppo.
Nella risposta ai vari punti dell’interrogazione, il sindaco ha definito parziali e inadeguati i dati e i confronti con le annualità precedenti citati dalla stampa, i quali devono essere, invece, valutati e interpretati in modo omogeneo in funzione delle tempistiche e delle modalità di iscrizione all’Ateneo. Tra l’altro, la stessa Università degli Studi, all’indomani della pubblicazione sul “Corriere fiorentino” del 19 febbraio, aveva emesso un comunicato stampa a rettifica delle inesattezze riportate nell’articolo. Rispetto alla situazione finanziaria dell’Ateneo, il sindaco ha citato la relazione del rettore allegata al bilancio di previsione 2014, nella quale è tracciato il piano di risanamento finalizzato ad azzerare il disavanzo di parte corrente e i debiti emersi tra il 2008 e il 2010. Il sindaco non ha negato che il sospirato pareggio di bilancio non è ancora stato raggiunto, anche a causa della contrazione dei finanziamenti statali destinati al sistema universitario e alla riduzione delle risorse pubbliche e private per la ricerca, e ha sostanzialmente confermato il disavanzo di 19 milioni di euro sul bilancio previsionale 2014. Il primo cittadino ha, però, sottolineato la virtuosità del percorso intrapreso, all’insegna di una programmazione rigorosa che non ha, comunque, condizionato la qualità delle sue attività primarie: l’Ateneo senese figura, infatti, primo nella rilevazione Censis 2013 per tipologia di servizi resi alla popolazione studentesca e nell’analisi di valutazione della qualità della ricerca promossa dall’Anvur. Oltre al quadro economico, il sindaco ha fatto riferimento anche ai profondi cambiamenti organizzativi introdotti dalle legge 240/10 per il passaggio dal modello di contabilità finanziaria a quello economico-patrimoniale, recepiti in maniera pronta ed efficace dall’Ateneo senese. In virtù della caratterizzazione dell’Università degli Studi di Siena per un’offerta generalista a vocazione internazionale, focalizzata sulle aree qualitativamente più forti per la qualità della ricerca, l’attrattività e la sostenibilità dell’offerta formativa, i capitoli inerenti al sistema bibliotecario, ai servizi agli studenti, ai progetti connessi all’internazionalizzazione e allo sviluppo sostenibile non sono stati sacrificati. Infine, rispetto al Collegio dei revisori dei conti, il sindaco ha ricordato come questo abbia espresso parole incoraggianti per gli sforzi compiuti e la correttezza amministrativa dell’Ateneo.
Prendendo atto delle delucidazioni sul conteggio delle iscrizioni, Falorni ha ribadito le proprie preoccupazioni per la situazione finanziaria dell’Ateneo e si è dichiarato insoddisfatto della risposta del sindaco, imputandogli di essersi limitato a riportare la posizione del rettore.

 

La destinazione dei fondi della “Rete di Solidarietà”, finalizzati alla scolarizzazione degli immigrati e, più in generale, all’integrazione sociale, è stata discussa a seguito dell’interrogazione presentata da Laura Vigni. In particolare, Vigni ha chiesto se, ed eventualmente perchè, la Giunta abbia deciso di assegnare 50mila euro alla Caritas per questa tipologia di progetti, piuttosto che all’associazione Corte dei Miracoli come negli anni scorsi, considerato che quest’ultima svolge, da tempo, attività molto frequentate dagli stranieri. Inoltre, il consigliere, segnalando il contenzioso in corso tra la Corte dei Miracoli e la ASL, proprietaria dei locali che la ospitano, ha sottolineato come il venir meno del contributo in oggetto possa mettere a rischio la stessa sopravvivenza di questo punto di riferimento, ormai consolidato, nel panorama cittadino.
L’assessore al Sociale ha riportato alcune precisazioni: “Rete di Solidarietà” era un progetto presentato dalla Corte dei Miracoli, finanziato, dal 2002, dalla zona socio-sanitaria senese tramite il Fondo regionale per l’assistenza sociale (FRAS) e, dal 2005, con ulteriori fondi regionali destinati alla zona e al Comune, oltre che con risorse esterne di Fondazione MPS. L’andamento di questi contributi è stato fluttuante, raggiungendo l’importo massimo nel 2010, quando sono stati finanziati complessivamente 75mila euro, oltre che per corsi di lingua e un ambulatorio medico, per emergenze sociali come il sostegno agli sfrattati, il reperimento e la gestione di alloggi. Nel 2011, all’interno della Corte, è quindi nata l’associazione “Rete di Solidarietà” che, sul progetto “Rete solidale”, ha ottenuto 55mila euro per il reperimento di alloggi e altre iniziative di inclusione sociale; nello stesso anno, la Corte ha invece ricevuto 20mila euro di provenienza regionale per iniziative di interculturalità rivolte agli immigrati. Contributi ridotti, dal 2012, per la difficile situazione del bilancio comunale che, inevitabilmente, ha riguardato tutti i soggetti del tessuto associativo, compreso la Caritas, la quale ha continuato a beneficiare solo dei finanziamenti regionali destinati alla zona senese.Rispetto al contenzioso citato da Vigni, l’assessore si è dichiarata consapevole della situazione di morosità creatasi con il soggetto proprietario dei locali e dello sfratto che pende sulla Corte: difficoltà sulla quale l’amministrazione comunale ha sollecitato sia una conciliazione con la USL, sia la ricerca di nuove soluzioni ai fini del trasferimento della sede.L’assessore ha, comunque, voluto specificare che tutti i contributi comunali venivano erogati dal Comune per il sostegno a progetti e servizi e non per il pagamento del contratto di affitto.

Soddisfatta della risposta Laura Vigni, la quale ha elogiato la disponibilità manifestata dall’amministrazione per la ricerca di soluzioni ai problemi esposti.

Le condizioni logistiche, urbanistiche, di viabilità, sosta e sicurezza di via Vivaldi sono state oggetto delle due interrogazioni presentate da Simone Vigni e Marco Falorni, poi accorpate nella discussione. Vigni, in particolare, ricordando i due progetti di sistemazione dell’area elaborati nei primi anni del Duemila e nel 2012, mai realizzati, ha evidenziato le criticità della strada, percorsa in ambedue i sensi in deroga ai requisiti minimi di ampiezza della carreggiata, con marciapiedi trascurati al punto di poter compromettere la percorribilità dei soggetti svantaggiati, pericolosità nell’incrocio con via B. Peruzzi e sosta non regolamentata, su entrambi i lati, per lo più da parte dei non residenti. Analoghe le criticità segnalate da Falorni, che ha citato il collasso della sosta per auto, l’inadeguatezza della carreggiata con fondo stradale dissestato, l’irrazionalità dell’attuale circolazione veicolare, la mancanza di marciapiedi e le condizioni fatiscenti e di pericolosità di reti di recinzione, muri a retta e piante.
Entrambe le interrogazioni hanno collegato le problematiche evidenziate all’intensa urbanizzazione dell’area, che ha portato all’edificazione di numerose costruzioni senza adeguati parcheggi e una sufficiente infrastruttura viaria. Considerando il costante aumento dei flussi di circolazione nella zona, generati anche dai nuovi interventi di edilizia abitativa, dalla presenza di sede e palestra della Virtus, di un circolo privato con campi da tennis e servizi, dell’asilo “Le Biciancole” e della scuola dell’infanzia “B. Vestri”, i due consiglieri hanno chiesto quali provvedimenti intenda attuare l’ente per risolvere i diffusi problemi di sosta, circolazione e transito pedonale. Vigni ha, inoltre, richiesto se sussistono motivi ostativi al passaggio a proprietà pubblica dell’area di circolazione e sosta di nuova costruzione posta alla fine della strada, per la quale era stata prevista, attraverso lo strumento della perequazione, l’acquisizione pubblica. Falorni, invece, sollecitando un incontro pubblico tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale e gli abitanti della zona, ha chiesto se sono ancora ipotizzabili l’apertura di una nuova strada per le strutture sportive e scolastiche che insistono a valle dell’area, il miglioramento e l’allargamento dell’attuale carreggiata, e la messa in sicurezza del marciapiede.
L’assessore al Traffico, nella risposta, condividendo le criticità sulla pianificazione veicolare e della sosta di tutto il quartiere di Busseto, che presenta sezioni stradali inadeguate e aree di circolazione e sosta disorganiche, ha specificato come via Vivaldi, risultando una strada privata a uso pubblico mai presa in carico dal Comune, sia attualmente soggetta ad un’anomala regolamentazione. Lo stesso ha ricordato l’incarico di progettazione esterna, risalente al 2003, per la riorganizzazione della viabilità e della sosta nell’area esterna a Porta Pispini e nel quartiere di Busseto, che prevedeva il miglioramento dell’innesto da via Vivaldi a via Peruzzi, l’organizzazione della viabilità a servizio delle nuove edificazioni, e una nuova strada di collegamento al Palazzetto della Virtus con una circolazione ad anello a senso unico, con accesso da via Formichi e uscita da via Vivaldi. Un progetto che contemplava l’eliminazione/riduzione della sosta lungo via Vivaldi, per mantenere il doppio senso di circolazione; il senso unico in via Cozzarelli e in via del Villino (supportate da piccole aree di parcheggio diffuso), per eliminare elementi di pericolosità nell’intersezione fra via Cozzarelli e via Peruzzi; un senso di circolazione a mini rotatoria in quest’ultima.
Dal progetto complessivo, stimato in 3milioni e 700mila euro, fu redatto un intervento stralcio pari alla metà dell’importo iniziale, rimasto presente, per alcuni anni, nel programma triennale delle opere pubbliche, ma in seguito tolto, per ristrettezze di bilancio. L’assessore ha, quindi, concluso offrendo la disponibilità dell’amministrazione comunale per un incontro pubblico con i residenti della zona e facendo riferimento ad uno studio di fattibilità degli uffici tecnici comunali, in corso, per l’istituzione del senso unico nella via, che, previa acquisizione di alcune sedi private, potrebbe risolvere almeno i problemi legati alla circolazione. Più complesse, invece, le prospettive di soluzione delle criticità per i parcheggi e la pedonalizzazione dell’area, che contemplerebbero un intervento strutturale sulla via, a partire dalla realizzazione di marciapiedi, al momento di difficile realizzazione per la situazione finanziaria dell’ente.

La risposta dell’assessore è stata considerata soddisfacente da Vigni; Falorni, ribadendo la necessità dell’incontro pubblico con gli abitanti, ha invece espresso critiche per il fatto che alle precedenti progettazioni non è stato dato alcun seguito operativo e per le difficoltà di bilancio che non consentirebbero gli interventi migliorativi per la messa in sicurezza dei pedoni e sul fronte della sosta.

Richiamando la delibera di Giunta n° 285 dello scorso 26 novembre, con la quale sono stati impegnati 76mila euro per la manifestazione “Siena Sport Week”, provenienti da una sponsorizzazione complessiva di 300mila euro concessa da Banca MPS per finalità culturali, Pinassi ha chiesto informazioni su come siano stati spesi i restanti 224mila euro.
Telegrafica e puntuale la risposta del sindaco, che ha riportato il dettaglio degli importi e delle loro destinazioni: il finanziamento in oggetto è stato utilizzato per la programmazione della stagione teatrale 2013/14 (100mila €) e degli eventi di Natale e Capodanno (40mila €), oltre che per la realizzazione degli appuntamenti 2013 del Mercato nel Campo (gli importi indicati sono comprensivi di IVA, ndr).
Soddisfatto Pinassi, al quale è stata data anche la possibilità di prendere visione e valutare le singole voci di spesa riportate nel documento.


La questione relativa all’appartamento, di proprietà della Curia arcivescovile di Siena, posto all’interno della Biblioteca comunale degli Intronati
è tornata nuovamente all’attenzione del Consiglio comunale con un’interrogazione urgente di Laura Vigni. La consigliera, ricordando che, in una precedente seduta, l’assessore ai lavori pubblici aveva condiviso le preoccupazioni, circa il potenziale rischio per la sicurezza della grande istituzione culturale, preannunciando che si sarebbero cercate soluzioni per evitare ogni pericolo, ha informato il consesso che attualmente sono in corso operazioni di trasloco. Nell’appartamento stanno infatti portando arredi, facendo ipotizzare un imminente arrivo degli inquilini. Visto il non mantenuto impegno da parte dell’assessore, la Vigni ha chiesto di conoscere quali iniziative attuare al fine di evitare una situazione assolutamente contrastante con la necessità di tutelare il patrimonio della biblioteca.

L’assessore, nel confermare le perplessità e pur avendo cercato di concordare con la Curia una permuta, purtroppo non concretizzatasi, ha detto che l’Amministrazione sta trattando per prendere l’immobile in affitto e destinarlo a un uso compatibile con quello della Biblioteca, trasferendovi una serie di funzioni comunali. L’unica strada percorribile, in tempi rapidi, per evitare una compresenza assolutamente incongrua.

Laura Vigni si è dichiarata assolutamente insoddisfatta. Puntualizzando ancora sul trasloco in atto e sulla mancanza di tempo per realizzare una nuova trattativa con la Curia, ha lamentato, a carico dell’Amministrazione, di aver sottovalutato la situazione e di non averla seguita con la dovuta attenzione. Altrettanto dura la sua considerazione nei confronti della Curia che, nel rivendicare la proprietà, evidenzia un interesse pecuniario assolutamente in contrasto con lo spirito evangelico proclamato con grande forza da Papa Francesco.

Approvate alcune modifiche statutarie dell’Agenzia provinciale per l’energia, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile (APEA s.r.l.), per adeguarlo e renderlo conforme agli aggiornamenti della normativa in materia di governo aziendale (D.L. n. 95/2012 convertito in L. n. 135/2013 e art. 2477 c.c. novellato dal D.L. n. 5/2012 convertito in L. n. 35/2012), nonché per aggiungere, nell’oggetto sociale, la possibilità, per APEA, di svolgere attività di acquisto e successiva rivendita alle migliori condizioni di mercato dell’energia necessaria a soddisfare il fabbisogno dei soci.

E’ stato inoltre approvato uno schema di accordo tra gli enti pubblici soci per l’eventuale nomina di un Collegio di Vigilanza (per il quale non è prevista alcuna indennità) deputato a svolgere, in favore dei soci stessi, le funzioni di cui all’art. 2476 c.c. nel caso che il governo aziendale fosse affidato a un amministratore unico.

L’APEA, partecipata interamente da enti pubblici, favorisce le attività e le funzioni dei soci in materia di sviluppo sostenibile del territorio, nelle sue tre dimensioni: economica, ambientale e sociale, che possono riguardare, tra l’altro, la gestione di progetti ed attività relative alle politiche di sviluppo economico-territoriale, la promozione e lo sviluppo di attività, iniziative e progetti per l’individuazione e la sperimentazione di tecnologie e procedure per ridurre i consumi energetici, facilitare l’uso razionale dell’energia, assicurare lo sviluppo di fonti rinnovabili.

Sono state approvate dal Consiglio anche le modifiche al regolamento per le occupazioni di spazi e aree pubbliche, e per l’applicazione del relativo canone (COSAP).

Le modifiche, dovute in parte agli aggiornamenti della legislazione in materia e in parte su proposta delle strutture interessate, riguardano gli aspetti procedurali, tariffari e sanzionatori sulle varie tipologie di occupazione di suolo pubblico nel territorio comunale. Tra le variazioni, la competenza del procedimento alla Direzione Risorse e alla Direzione del Territorio; il rilascio della concessione perfezionato con il pagamento del relativo canone; le modalità di richiesta per l’occupazione di spazi e aree pubbliche; le tariffe base aumentate di circa il 10%, graduate per categorie; le occupazioni con palchi in piazza del Campo con tariffe praticamente raddoppiate.

(Foto archivio Mirco Mugnai)

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