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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Gli argomenti dibattuti in Consiglio Comunale

Interrogazioni e mozioni a cui hanno risposto il sindaco e gli assessori

SIENA. Di seguito alcuni degli argomenti trattati in Consiglio Comunale oggi (26 giugno)

Le condizioni igienico-ambientali del parco urbano realizzato nell’ex area del tiro a segno, in strada di Pescaia, sono state dibattute oggi in Consiglio a seguito dell’interrogazione presentata da Eugenio Neri (Siena Rinasce) e sottoscritta anche dal collega di gruppo Giuseppe Giordano.

In particolare, Neri, ricordando come “il parco veda la presenza di numerosi nuclei familiari e visitatori, e rappresenti un’opportunità per correre, passeggiare e mangiare, grazie alla presenza di alcuni barbecue”, ha mostrato una documentazione fotografica che attesta la presenza di topi e ratti e ha aggiunto “che la situazione appare aggravata dalle modalità di raccolta dei rifiuti e dalla presenza di un canale che raccoglie un piccolo corso d’acqua”.
In considerazione dei risvolti sotto il profilo igienico-sanitario, il consigliere ha chiesto all’Amministrazione di riferire circa la conoscenza della problematica e le modalità di gestione del parco, ovvero “con quale frequenza vengono effettuate le operazioni di disinfestazione e ritirati i rifiuti”, concludendo con un invito a dotare l’area di ulteriori cassonetti per la raccolta, in modo da limitare la presenza di scarti di cibo che possano costituire un richiamo per gli animali.
Nella risposta, l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha innanzitutto riconosciuto come “le segnalazioni dei cittadini e dei loro rappresentanti costituiscano un aiuto e uno stimolo per l’ente”. “Il parco – ha poi proseguito Mazzini – appare ben tenuto e molto frequentato da una grande varietà di soggetti che ne fruiscono in modo civile, tanto che gli atti di vandalismo risultano rari e limitati. Sono continue le attività di manutenzione che programmiamo nell’area, così come sono costanti gli interventi di riqualificazione con nuove piantumazioni: nel novembre scorso abbiamo introdotto decine di piante con l’iniziativa Un albero per ogni nato e, ad aprile, ulteriori 25, donate dall’Acquedotto del Fiora grazie al progetto della Bolletta Verde”.
“A seguito della segnalazione del problema – ha proseguito l’assessore – dal 9 maggio scorso, nell’ambito dei programmi di derattizzazione gestiti, tramite ditta esterna, dal Servizio Logistica e Ambiente, abbiamo aumentato la dotazione dei box contenenti esche topicide, passando da 4 alle attuali 7. Gli interventi di derattizzazione, con la verifica e l’eventuale ricambio delle esche, hanno cadenza mensile: dopo quello del 21 maggio scorso, uno è in programma proprio in questi giorni”.
“Quanto alla raccolta dei rifiuti – ha concluso Mazzini – il Servizio Manutenzioni svuota i cestini tutti i giorni, esclusa la domenica, nelle prime ore della mattina. Inoltre, sono stati posizionati dei cestoni piuttosto grandi anche nell’area del parcheggio, mentre in prossimità dell’ingresso, all’inizio di strada di Collinella, è presente un cassonetto chiuso gestito da SEI Toscana”.
Neri si è dichiarato “non molto soddisfatto, in quanto ho potuto verificare – ha detto il consigliere – che il problema sussiste: i topi e i ratti, che possono portare malattie, sono concentrati proprio nell’area dei barbecue, in considerazione degli avanzi di cibo che questi animali possono trovarvi. Per questo, chiedo che, con un intervento incisivo, venga ulteriormente intensificato il numero di cassonetti nelle immediate vicinanze dei tavoli dove le famiglie sono solite mangiare”.

I recenti provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale sul Santa Maria della Scala sono stati oggetto dell’interrogazione presentata, nella seduta odierna, da Enrico Tucci (Cittadini di Siena). In particolare, il consigliere ha fatto riferimento ai lavori della Commissione Cultura “che stanno procedendo alacremente attraverso convocazioni formali – ha deto Tucci – e un’attività di ascolto dei cittadini per l’elaborazione di un documento di indirizzo sul destino del complesso museale, da portare successivamente in questa assise, così come indicato con la mozione approvata all’unanimità da questo Consiglio lo scorso 11 febbraio”.
Citando, inoltre, le deliberazioni di Giunta n. 112 e n. 135, rispettivamente del 13 e del 20 marzo scorsi, con le quale sono stati affidati i servizi di apertura e gestione museale e predisposta l’organizzazione della mostra “Satira e Sogni” di Sergio Staino, Tucci ha chiesto di sapere “quali proposte siano state esaminate dall’amministrazione prima di scegliere quella di Staino e di affidarne l’allestimento a Opera Laboratori Fiorentini, rispetto al quale vorrei conoscere anche i termini dell’accordo contrattuale”.
Nella risposta, il sindaco Bruno Valentini ha, innanzitutto, trattato la questione della scelta dell’artista cui dedicare una mostra personale: “Sono state circa 230 le proposte che l’Amministrazione ha ricevuto per iniziative culturali – ha puntualizzato – e, di queste, almeno 90 per progetti espositivi e di allestimenti: un segnale importante di vitalità della città, che richiama la necessità di un’attenta valutazione sulla loro qualità e pertinenza, nel quadro delle finalità di sviluppo culturale che stiamo perseguendo”.
Nel merito, Valentini, intervenendo in sostituzione dell’assessore Vedovelli impegnato in una missione istituzionale, ha illustrato le considerazioni che hanno portato alla scelta di Staino e della sua mostra: “Il primo consiste nella possibilità di perseguire una programmazione capace di costruire una linea coerente e sistematica di attività espositive sui grandi disegnatori, evitando l’occasionalità. Il secondo – ha proseguito Valentini – è legato alla nostra volontà di far diventare Siena un punto di riferimento per le questioni dell’accessibilità alle arti: sia nella fase di fruizione, sia per i processi di produzione artistica. Così come la pittrice del Drappellone del 2 luglio è affetta da una patologia invalidante, anche Sergio Staino soffre di disabilità visiva. Permettetemi, inoltre, di entrare nel merito della qualità dell’artista e della mostra, richiamando l’ottimo successo di critica riscontrato anche sulle principali emittenti nazionali”.
Per l’organizzazione del percorso espositivo è stata richiesta la disponibilità a Opera Laboratori Fiorentini, capogruppo del raggruppamento temporaneo di impresa costituito insieme alle società cooperative “Itinera Progetti e Ricerche” di Livorno e “Culture” di Venezia, già affidatario dei servizi di gestione del complesso museale. Questo ha permesso di individuare soluzioni gestionali economicamente sostenibili: “Tutti i costi per l’allestimento – ha specificato il sindaco – i trasporti, le assicurazioni, il personale di sorveglianza, la comunicazione e la promozione, pari a 231mila euro, sono a carico di Opera Laboratori Fiorentini. Gli utili, al netto delle spese sostenute come indicato nel piano economico, sono invece ripartiti fin dal primo biglietto con l’Amministrazione comunale, secondo le modalità previste dal Decreto ministeriale che prevede il versamento, da parte del concessionario, di almeno il 70% degli incassi. Questi accordi hanno permesso di maturare, a oggi, un aggio di oltre 20mila euro sui circa 15mila visitatori registrati”.
Valentini ha quindi sottolineato il vantaggio della promozione integrata del complesso, che ha registrato un 41% di incremento di presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: “In definitiva – ha concluso il Sindaco – questa soluzione gestionale comporta significativi vantaggi per il Comune, in quanto consente di ampliare l’orario di apertura di tutto il complesso museale nel periodo di maggiore afflusso turistico, senza aggravi di spesa, e contribuendo, invece, a generare economie di scala”.
“Prendo atto dei miglioramenti nelle condizioni e nelle forme contrattuali pattuite con il concessionario – ha concluso Tucci – ma resta la perplessità sulla procedura di affidamento, soprattutto in termini di trasparenza. Per questo, auspico che, in futuro, le proposte vengano rese note e maggiormente condivise, in modo da rendere tutti più consapevoli delle scelte effettuate”.

Un quadro informativo e conoscitivo sulle attività, le spese e le competenze del “Percorso di educazione alla Pace”, i cui uffici risultano ancora indicati in un cartello installato a Palazzo Berlinghieri. E’ quanto ha richiesto, in forma molto sintetica, Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) con l’interrogazione sottoscritta dal collega di gruppo Eugenio Neri.
L’assessore alla Cooperazione internazionale, Leonardo Tafani, ha subito specificato che quella del “Percorso” è stata un’attività operativa fino al 2010, con iniziative educative e di sensibilizzazione sui temi della solidarietà internazionale, della pace e del rispetto delle differenze, rivolte in particolare agli istituti scolastici del territorio. Una progettualità seguita, negli anni, dal consigliere delegato Giuseppina Materozzi, poi dall’assessore alla Cooperazione internazionale, Giuseppe Garibaldi, e ancora dal consigliere delegato, Fiorino Iantorno, che ha inizialmente coinvolto le popolazioni dei Balcani nel contesto delle guerre dei primi anni ’90, con interventi di aiuto immediato per le emergenze, adozioni a distanza, l’allestimento e la gestione di una scuola materna nel campo profughi di Illirska Bistrica grazie alla partecipazione di alcune educatrici delle scuole materne comunali.
“Ma è stata senz’altro la Palestina – ha continuato Tafani – a costituire il principale ambito di azione del Percorso. Nella città di Dura, nel distretto di Hebron, grazie alla collaborazione con la Regione Toscana, il Comune di Empoli e l’associazione palestinese Nahdet Bent Areef , sono stati realizzati importanti interventi infrastrutturali, come la realizzazione di laboratori di analisi cliniche e di due ambulatori: uno pediatrico e l’altro ostetrico-ginecologico. Inoltre, è stato donato uno scuolabus grazie alle risorse del progetto Un pulmino per la pace“.
A livello cittadino, attraverso le iniziative “Salaam, Pace, Shalom” e “Bambini mediatori di Pace”, molte sono state le azioni rivolte, soprattutto, alle scuole di ogni ordine e grado, a partire dal 2002: rappresentazioni, mostre, esibizioni canore e musicali, installazioni, letture di poesie e spettacoli, realizzate anche in collaborazione con il Centro “Gabrio Avanzati”.
Dopo aver passato in rassegna il quadro delle spese sostenute negli anni per le varie iniziative del “Percorso”, Tafani ha concluso con un impegno a far rimuovere i cartelli anacronistici segnalati nell’interrogazione.
Giordano ha ringraziato l’assessore per il dettaglio delle informazioni riportate e per l’impegno per la rimozione dei cartelli, concludendo con alcune considerazioni: “Spero che le ingenti risorse investite – ha specificato il consigliere – siano servite a cogliere obiettivi importanti, incentivando il riconoscimento delle popolazioni beneficiarie nei confronti di Siena. Mi auguro inoltre, in considerazione degli interventi strutturali di cui ha bisogno la città, che, in futuro, spese di analoghi importi vengano indirizzate verso progetti più attinenti le necessità del nostro territorio. Infine, vista la recente costituzione delle commissioni Pari opportunità e Diritti civili, auspico che la tutela dei diritti umani, delle donne e dei minori possa avvenire senza oneri a carico della collettività”.

Relativamente a quanto appreso dalla stampa Laura Vigni (Sinistra per Siena, RC, SsM) ha presentato un’interrogazione urgente sui lavori che interesseranno la rampa di ingresso dello  svincolo Siena Nord della tangenziale. Preoccupata del lungo periodo dei lavori, dal 26 giugno al 29 agosto, la consigliera nell’evidenziare che già da mesi la zona è interessata da un intervento per la realizzazione del nuovo svincolo nel territorio del Comune di Monteriggioni, rendendo l’ingresso sulla superstrada SI-FI molto disagevole e pericoloso, ha fatto presente le ripercussioni che porterebbe  un altro cantiere sul traffico nel quartiere Acquacalda. Per questi motivi ha chiesto al sindaco “se questi interventi sono stati concertati con il comune di Monteriggioni; se è possibile effettuarli in tempi più brevi, quali misure verranno adottate intorno all’uscita Acquacalda per diminuire, se possibile, i disagi; quale sarà l’assetto complessivo degli svincoli una volta completati tutti i lavori, e se questo intervento alleggerirà la prima rotatoria (davanti all’Hotel Anna) con riflessi positivi anche sulla rotatoria di Fontebecci, dove si stanno effettuando piccoli aggiustamenti da parte del Comune di Siena”.

Il sindaco nel comunicare che la notizia apparsa sulla stampa non corrisponde al vero, perché abbiamo ottenuto di far iniziare i lavori dopo il Palio, e che su  richiesta del Comune di Siena è stata informata la Polizia stradale per una valutazione del progetto di chiusura in relazione alle emergenze sanitarie per il collegamento con le Scotte, ha informato che “pur arrivando alla chiusura temporanea dello svincolo, questa non dovrebbe essere totale bensì in una sola direzione, mentre le modalità del quando e del come saranno concertate fra le amministrazioni di Monteriggioni e Siena e con la Polizia stradale. L’arteria stradale – ha proseguito Valentini – ora in costruzione fa parte di un progetto più ampio che consentirà di collegarsi alla zona commerciale di Montarioso e al Palazzetto dello Sport del Costone senza transitare dalla rotatoria di Fontebecci. Nell’area i problemi di traffico non sono dovuti tanto alla riduzione della carreggiata quanto, invece, al frequente rallentamento presente in alcune ore della mattina e del pomeriggio in uscita dalla superstrada e in ingresso sulla rotatoria di Fontebecci”. “I lavori – ha concluso il sindaco – ritengo si possano fare entro l’estate. La polizia stradale sorveglierà, contribuendo, insieme al Comune di Siena, a trovare una soluzione per le emergenze sanitarie, e cercando organizzazioni del cantiere che arrechino meno fastidi possibili alla viabilità”.

Laura Vigni, nell’accogliere con piacere la notizia che la chiusura sarà posticipata, ma continuando a palesare preoccupazione per un cantiere che durerà due mesi ha confermato i suoi dubbi circa “il futuro alleggerimento del traffico nella zona fino a quando l’intero progetto non sarà realizzato, visto però che il non completamento è dovuto all’attuale mancanza di finanziamenti” ha chiesto “provvedimenti specifici  per limitare i disagi al traffico per residenti e turisti, che comunque si verificheranno durante l’estate nella zona dell’Acquacalda”.

Esprimendo le preoccupazioni dei cittadini di Taverne d’Arbia e della zona Ruffolo-Due Ponti, Massimiliano Bruttini (PD) ha presentato un’interrogazione sulla prossima apertura della “bretella” stradale, prevista per settembre, che collegherà la zona industriale di Isola d’Arbia a Renaccio.
“Questo nuovo tratto – ha specificato Bruttini – è destinato a far confluire parte del traffico, che attualmente insiste sulla direttrice Coroncina-Valli, nella zona Ruffolo-Due Ponti, già caratterizzata da un volume di traffico tale da creare consistenti code sia in entrata, sia in uscita dalla città”. “Verrebbe così a determinarsi – ha proseguito Bruttini – il peggioramento di una situazione già delicata anche in termini di salubrità ambientale per la presenza massiccia di auto e la conseguente produzione di polveri sottili”.Il consigliere, che ha ricordato gli incontri con la cittadinanza nei quali l’Amministrazione ha prospettato alcune soluzioni come “la realizzazione di rotonde da posizionare nella zona di raccordo con Ruffolo e nella zona Confesercenti, e di sistemi di viabilità, nel tratto interessato, che vietino la svolta a sinistra”, ha quindi chiesto informazioni sugli eventuali interventi tecnici e aggiornamenti sulle misurazioni della presenza di inquinanti da gas di scarico.
“Non si ritiene che i quartieri di Taverne d’Arbia e Ruffolo – ha risposto l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini – subiranno troppi disagi derivanti dall’apertura della bretella, che ricordo essere un’opera avviata nel 2005, che invece inciderà positivamente nel collegare la ex Cassia e il raccordo Siena-Bettolle e nel ridurre i flussi del transito urbano fra Cerchiaia e i Due Ponti”.
“Sono tuttavia consapevole – ha proseguito l’assessore – che alcune intersezioni stradali presentano difficoltà di funzionamento, e per quelle stiamo cercando di individuare soluzioni rapide e economicamente percorribili: fra queste, quella di Fangonero e quella fra la statale 73 Levante e viale Europa. Rispetto a quanto sollecitato nell’interrogazione, è in corso lo studio di nuovi incroci e rotatorie, inserito nel nuovo piano triennale delle opere pubbliche, che sarebbe importante approvare quanto prima. Rispetto alle legittime preoccupazioni di profilo salutistico-ambientale – ha puntualizzato Mazzini – ci tengo a rassicurare il consigliere e gli abitanti che ciascuna misurazione dei livelli di biossido di azoto nella zona non ha mai superato la soglia di riferimento. Il valore medio di tale sostanza è pari a 31 microgrammi al metro cubo, quindi inferiore al limite di 40. Per quanto riguarda le polveri sottili, in un anno sono state superate per 25 volte le medie giornaliere di 50 microgrammi al metro cubo, mentre la norma consente un numero massimo di superamenti fino a 35 annui; inoltre, il valore medio annuo del PM10 è stato di 30 microgrammi al metro cubo, con il limite di riferimento a 40. I risultati, quindi, si attestano complessivamente nei limiti della norma”.
“Sono soddisfatto per le conferme ricevute – ha risposto Bruttini – sulla tempistica di completamento e apertura del nuovo tratto, ma, purtroppo, non si ipotizzano tempi altrettanto certi per la realizzazione degli elementi migliorativi suggeriti. Rispetto al profilo salutistico, ritengo che i valori debbano essere monitorati con attenzione, visto che sono comunque ai limiti consentiti dalle normative di riferimento”.

Un’interrogazione sulla gestione del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani: è quella presentata da Laura Vigni (Sinistra per Siena, RC, SsM), nella seduta consiliare di oggi, inerente l’attività di SEI Toscana, gli obiettivi del Piano interprovinciale adottato nello scorso mese di febbraio e la tariffazione applicata dall’amministrazione comunale.
“L’attività di SEI Toscana – ha detto Vigni – deve attenersi al Piano interprovinciale che prevede la progressiva estensione di sistemi di raccolta porta a porta e l’incentivazione di forme di raccolta differenziata per raggiungere l’obiettivo del 70% entro il 2020. Una soglia che pare molto alta rispetto al dato attuale, inferiore al 47%. Inoltre, nel regolamento della Tari, fra le iniziative che possono incentivare una raccolta corretta – ha continuato la consigliera – è stata recepita l’introduzione di una tariffa puntuale e premiante, ovvero proporzionale all’effettiva quantità di differenziata conferita. Ma il sindaco ha già dichiarato che non intende applicare questa forma di agevolazione, così come ha affermato che SEI Toscana non effettuerà la raccolta porta a porta nel territorio comunale, perchè troppo costosa”.
Vigni ha sottolineato come tali mancate attivazioni, oltre a costituire un’inadempienza normativa rispetto al contesto europeo, comportino l’aumento della quantità dei rifiuti indifferenziati e, quindi, dei costi di gestione, con conseguente ricaduta sulle bollette degli utenti. Il consigliere, inoltre, ha definito la costituzione societaria di SEI Toscana “un sistema di scatole cinesi, con la presenza di molte altre società, anche private, che non consente un effettivo controllo da parte degli enti locali sulle scelte tecniche e amministrative della società”.Vigni ha quindi chiesto all’Amministrazione “se non ritenga che SEI Toscana stia venendo meno ai contenuti del Piano interprovinciale in materia di raccolta differenziata e quali iniziative intenda adottare la società – ha continuato il consigliere – per raggiungere l’obiettivo del 70% fissato dal Piano interprovinciale, visto che la stessa viene considerata un soggetto di primo piano nel sistema dei servizi pubblici toscani e tra i più importanti, a livello nazionale, nel settore della gestione integrata dei rifiuti”. Infine, il consigliere ha chiesto il dettaglio dei compensi percepiti dal presidente, l’amministratore delegato, i consiglieri di amministrazione e i sindaci revisori di Sienambiente e SEI Toscana relativamente agli anni 2013 e 2014.
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha subito voluto ricordare come l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia una prerogativa dell’Autorità di Ambito (ATO) “Toscana sud” e non dei singoli Comuni. “Nel nostro caso – ha specificato l’assessore – si è svolta una gara europea, aggiudicata dal raggruppamento SEI Toscana per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, mentre la gestione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento è rimasta in carico a Sienambiente attraverso convenzioni con l’ATO. L’affermazione che il nostro territorio – ha proseguito Mazzini – sarebbe in una situazione di arretratezza rispetto a molte regioni italiane non è rispondente al vero. Il nostro territorio, il primo in Toscana a dotarsi di un piano interprovinciale già dalla fine degli anni ’80, ha costruito un sistema di gestione integrata tra i più avanzati sul piano nazionale. Oggi il nostro sistema territoriale è autosufficiente e può vantare alcuni dati: se guardiamo ai contenuti della direttiva europea sul riciclo, siamo vicini alla soglia richiesta del 50%. In tale contesto, va segnalata la produzione di ottimo compost per l’agricoltura, da parte di Sienambiente, e di materiali plastici e vitrei della partecipata Revet. Inoltre, il recupero energetico realizzato con il termovalorizzatore di Poggibonsi produce energia per una quantità pari al fabbisogno di 35mila abitanti.Infondata anche l’affermazione – ha continuato Mazzini – secondo la quale il Comune di Siena avrebbe tariffe tra le più alte d’Italia: il costo del servizio nel nostro territorio è più basso della media nazionale. Il citato regolamento per la tariffazione puntuale non è ancora pronto a livello ministeriale”.L’assessore ha quindi trattato le altre questioni sollevate dall’interrogazione, ricordando che “il servizio porta a porta avviene già da tempo e che sarà ulteriormente potenziato per i rifiuti organici, così com’è nelle intenzioni di SEI Toscana”, e specificando come l’inceneritore di Poggibonsi sia effettivamente dimensionato alle necessità. Infine, ha elencato le cifre dei compensi percepiti da presidente, amministratore delegato, consiglieri di amministrazione e sindaci revisori di Sienambiente e SEI Toscana.
“Totalmente insoddisfatta – si è dichiarata la consigliera – per la risposta che aggrava la questione. La percentuale della differenziata è ferma sotto il 47% da tempo. Trovo, inoltre, non opportuno che la persona che ricopre contemporaneamente l’incarico di presidente di Sienambiente e SEI Toscana percepisca e accumuli entrambi i compensi. L’unica cosa positiva è che è stata riconosciuta da SEI Toscana la necessità di potenziare il servizio porta a porta”.

Le vicende della multinazionale farmaceutica Novartis sono tornate di attualità in Consiglio Comunale con l’interrogazione presentata da Eugenio Neri (Siena Rinasce) e sottoscritta dal collega di gruppo Giuseppe Giordano. In termini generali, Neri ha ricondotto la questione al tema della capacità del territorio senese di attrarre e favorire investimenti esteri; nel particolare, il consigliere ha citato un articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” del 30 marzo scorso, in cui la giornalista Agnese Codignola riferiva una dichiarazione di Joe Jimenez, chief executive officier dell’azienda, sulla cessione di tre rami non strategici, tra i quali quello dei vaccini che ha sede a Siena. E’ dello scorso mese di aprile proprio la cessione del ramo vaccini di Novartis per 7 miliardi di dollari al gruppo Glaxo Smith Klyne. Ancora più recenti le cronache delle perquisizioni del Nucleo antisofisticazione dei Carabinieri nella sede dell’azienda e della contestazione del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti dell’amministratore delegato, nell’ambito della fornitura del vaccino contro l’influenza suina al Ministero della Salute.”Si pone innanzitutto – ha detto Neri – il rischio di perdere la storia e l’esperienza del centro ex Sclavo, ultima grande realtà di ricerca farmaceutica industriale in Italia, luogo di formazione per tutto il mondo, da sempre protagonista di alcune delle più importanti scoperte di vaccini, come quello sul meningococco B. Sappiamo – ha proseguito il consigliere – che la Filctem Cgil di Siena, il 4 aprile scorso, ha emesso un comunicato stampa con cui è stato chiesto un forte impegno alle istituzioni, compresa la Regione e i Ministeri della Salute e della Ricerca, per individuare una posizione univoca allo scopo di non disperdere un settore così strategico”. Neri ha quindi chiesto all’Amministrazione “quali iniziative siano state adottate per scongiurare che, dalla cessione del ramo vaccini, possano derivare le perdite di un centro ricerche di rilevanza internazionale e, conseguentemente, di centinaia di posti di lavoro” e “se e come si intenda intervenire formalmente nei confronti di Novartis e delle altre istituzioni coinvolte affinché, da qualsiasi piano strategico dell’azienda, non derivino pregiudizi sotto il profilo della ricerca e dell’occupazione per il territorio senese e, più in generale, nazionale”.
L’assessore allo Sviluppo economico, Fulvio Mancuso, ha condiviso la valenza strategica del problema e riconosciuto come il tema riguardi la politica industriale del Paese, nel contesto di uno scenario internazionale che ha presentato, di recente, una sostanziale ridefinizione degli asset delle grandi multinazionali di settore. “L’acquisizione da parte di Glaxo, prima big pharma di settore a livello globale, della divisione vaccini più innovativa di Novartis rappresenta un fatto di notevole rilievo che suscita nel contempo attese e speranze, ma anche qualche timore. Seguiremo da vicino e confidiamo che venga dato seguito alle linee strategiche di lungo termine e ai propositi di investimento esternati dai vertici aziendali al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. I 250 ricercatori sui batteri, che operano a Siena, sono un punto di forza da salvaguardare”. Mancuso ha inoltre riferito di aver scritto, lo scorso 22 maggio, ai ministri Guidi e Lorenzin, con deleghe rispettivamente allo Sviluppo economico e alla Salute, proprio per chiedere la collaborazione di tutte le istituzioni ed elaborare una proposta strategica con il coinvolgimento dei vertici della multinazionale: “Mantenere in Italia – recita la nota in un passaggio – un sito di ricerca e produzione in un settore così importante dal punto di vista industriale e sanitario è strategico. Non possiamo permetterci di perdere anche questo pezzo di eccellenza italiana per l’importanza che esso riveste anche riguardo alla tutela del rischio pandemico. E’ compito delle istituzioni locali porre in atto quelle iniziative che siano in grado di consolidare il rapporto dell’azienda con il territorio, ma ancora più importanti saranno le azioni che il Governo, sia dal punto di vista relazionale con i vertici dell’azienda, sia sotto il profilo degli investimenti in questo settore, riuscirà a mettere in campo, anche per resistere alla concorrenza di altri Paesi>”
Neri ha riconosciuto e apprezzato il forte attaccamento al tema da parte dell’assessore Mancuso: “Siena è terra di vaccini per la sua credibilità scientifica, tecnica e industriale, purtroppo minata dalle recenti cronache giudiziarie e, in prospettiva, da questi possibili scenari di smantellamento di una forte tradizione scientifica. Siamo adesso a un bivio: preoccupati, ma a disposizione per condividere progetti credibili, con il coinvolgimento di tutte le forze della città, che favoriscano il mantenimento di questo polo industriale così strategico. Sollecito quindi l’Amministrazione affinché continuino i contatti con i rappresentanti scientifici della società”.

 

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