La gente non ci sta e non molla la lotta
di Lexdc
PISA. E’ guerra totale a Castelfranco di Sotto contro le autorità di governo da parte del Comitato antinquinamento del paese, che sta lottando perché non venga realizzato un nuovo inceneritore. Andrebbe ad aggravare la già difficile situazione ambientale di una località “ad alto rischio ambientale, con numerose concerie e industrie chimiche, con essiccatore di fanghi conciari ed altre discariche ancora attive in altre parti del territorio”. Testimonia il Comitato che “Il 28 settembre 2011 si è svolta a Pisa la “conferenza provinciale dei servizi” che si era conclusa, secondo le notizie ufficiali, con un definitivo rigetto dell’ipotesi di realizzazione dell’impianto. L’esame del verbale della predetta riunione, ottenuto in tempi non brevi e con enormi difficoltà dal comitato, ha messo in evidenza il fatto che in realtà la conferenza provinciale dei servizi non ha affatto espresso un responso chiaramente negativo ma un parere ambiguo e contraddittorio che non rappresenta in nessun modo il rigetto della richiesta autorizzativa della Waste Recycling. A complicare tutta la vicenda ed a renderla ancora più oscura e torbida è stata improvvisamente approvata la legge regionale n. 35 del 2011 che, applicata al nostro caso, rispetto al quale va “a fagiolo”, consente, di fatto, alla Waste Recycling di fare ricorso contro un’eventuale decisione negativa e di ottenere alla fine l’autorizzazione. Di fronte a tutto questo il Comitato chiama la cittadinanza alla mobilitazione ed assicura che riprenderà la lotta al fine di assicurare rispetto a questa vicenda del nostro comune il rispetto della volontà popolare e della salute di tutti i cittadini”. Infatt,i bisogna tenere presente che, per la modica cifra di 100mila è stato realizzato un “processo partecipativo”, alla fine del quale una giuria ha detto un chiaro NO all’ inceneritore, per cui il sindaco Marvogli aveva dichiarato adoperarsi per far rispettare questa decisione, supportata anche dalla raccolta di 4000 firme.
Castelfranco di Sotto si accomuna alla lotta che stanno facendo nel Chianti contro la realizzazione dell’inceneritore di Testi, che – altrettanto gravemente – andrebbe a incidere su un altro territorio già contaminato con altri veleni. Le miscele che potrebbero venirne fuori sono assolutamente una novità nel pur variegato panorama della chimica, e il futuro della popolazione essere a rischio irreversibile. Già ora, grazie alle concerie e alle industrie chimiche, si registrano nel territorio, come è successo a Scarlino, aumenti ingiustificati di malattie respiratorie, allergiche e leucemiche. Sembra che esista intorno agli inceneritori una potente lobby in Regione a Firenze che riesce a realizzare con la forza della legislazione quello che la popolazione toscana non vuole assolutamente. Fra l’altro si parla di una regione che, pur facendo la raccolta differenziata, è ben lontana – per sua stessa ammissione – dalla realizzazione degli obiettivi urgenti che devono essere raggiunti nel 2012. Esattamente quello che serve per dare validità e fiato ai costruttori di inceneritori.